Trama
Julian (Ryan Gosling) è un americano espatriato a Bangkok, Tailandia dove dirige un club di boxe, che usa come copertura per lo spaccio di droga. Suo fratello Billy (Tom Burke) stupra e uccide una prostituta minorenne e poi viene arrestato dalla polizia tailandese. Il tenente della polizia permette al padre della ragazza di vendicarsi e quindi picchiare a morte Billy; ma poi lo punisce mozzandogli un braccio per aver permesso a sua figlia di prostituirsi. Crystal (Kristin Scott Thomas) la madre di Julian arriva in Tailandia per a sua volta vendicare la morte del figlio. Purtroppo (per lei) tra poliziotti corrotti e malavita, cercare vendetta non è un’impresa semplice come potrebbe sembrare in apparenza.
‘Dio’ vs. Drive
Dopo Drive, il cineasta danese Nicolas Winding Refn torna a lavorare con Ryan Gosling, nel frattempo una star di fama internazionale. Only God Forgives è stato mostrato a Cannes, ma a differenza di Drive non è stato apprezzato da tutti. Solo Dio perdona, in superficie sembra essere una continuazione di Drive: Stesso regista, stesso attore, stessa estetica (anche se il direttore della fotografia questa volta è Larry Smith), stesso montatore (Matthew Newman) e stesso compositore (il geniale Cliff Martinez). La differenza principale tuttavia sta nel fatto che Solo Dio perdona è basato su una sceneggiatura originale (ideata e scritta dal regista), mentre Drive si rifaceva al libro omonimo di James Sallis. L’atmosfera sarà anche simile, forse un po’ più surreale, ma i personaggi sono spietati, crudeli e poco simpatici. Sembra logico: Stiamo parlando di criminali, e invece Hollywood ci ha abituati ai mafiosi cattivi sì, ma pur sempre umani.
Critica
Di umano in Solo Dio perdona c’è ben poco: Tutti i personaggi principali sono persone che si meriterebbero di essere in prigione e per i quali è difficile provare empatia. Da un lato questo rende il film realistico e lo differenzia da opere dello stesso genere, come ad esempio i film di Tarantino. Dall’altro nel presentare personaggi così unilateralmente malvagi è facile alienare il pubblico che giustamente si può chiedere: “Perché dovrebbe interessarmi, qualcosa di come va a finire?” oppure “È tutta gente orribile, spero che muoiono tutti”. Solo Dio perdona è molto “europeo” in questo senso, perché a differenza di un film Americano non c’è alcuna redenzione o lieto fine.
L’umorismo nero, cinico e dai toni tipicamente danesi aiuta il film nei primi due atti, ma poi scompare e il film finisce per prendersi troppo sul serio. Gli attori sono tutti molto bravi, anche quelli tailandesi, il problema sta dunque nella sceneggiatura che non sviluppa e caratterizza sufficientemente i vari personaggi. Ancora una volta Refn contrappone bellissime immagini illuminate da intensi neon variopinti e la cruda e sanguinosa violenza parte della malavita. Se devo essere sincero, capisco cosa il regista stava cercando di dire, ma comunque preferisco Drive: Un film molto più relazionabile, ritmato e romantico.
Voto 4.25