Lost Planet 3

Freddo, neve, ghiaccio, zanzarone, scorpioni, ragni e altri mostri schifosi. Vi ispira come mix? Se la risposta è sì, benvenuti su EDN III e nel mondo frescolino di Lost Planet 3, l’ultimo action in terza persona di Capcom e Spark Unlimited.

 

LP3 logo TM

 

In questo nuovo capitolo della saga del pianeta perduto impersoneremo Jim Peyton, un mercenario pilota di Rig che viene assunto dalla compagnia Nevec per risolvere problemi di sicurezza e per svolgere mansioni speciali nelle inospitali lande di di EDN III. I nostri compiti spazieranno dal difendere la nostra base dagli attacchi dei temibili Akrid (le varie razze autoctone di insettoni giganti), raccogliere la preziosa energia termica, riparare condutture, sistemare parabole e via dicendo. Un lavoraccio, ma qualcuno deve pur farlo!

1368096249_jim_arrival_edn_003Il gioco si avvale di un buon lavoro fatto sui personaggi (un mito il meccanico iperattivo o il classico dottore che vive solo di ricerca senza curarsi delle conseguenze potenzialmente mortali). Sono personaggi chiaramente stereotipati, in piena tradizione del filone della fantascienza spaziale, eppure funzionano e danno un piglio molto cinematografico alla storia. Lost Planet 3 comincia dunque mettendoci nei panni di Jim, il quale viene inviato a compiere delle missioni più disparate per conto del capo della stazione. Inizialmente il titolo dunque, sebbene sia ben realizzato, ha poco appeal per il giocatore. Certo, è interessante sentire le chiacchiere dei vari colleghi di Jim, della sua competizione con il collega francese antipatico e degli stucchevoli messaggi d’amore della moglie del nostro. Ma è da circa metà gioco che le cose finalmente decollano. Il gioco passa da un semplice shooter in terza persona un po’ monotono a qualcosa di meglio, con fasi spiccatamente survival horror, un po’ di mistero e una storia che, sebbene non faccia gridare la miracolo della novità, tutto sommato ci sta.

Escono dalle fottute pareti!

I veri protagonisti di Lost Planet 3 sono comunque gli Akrid. Tanti, striscianti, pieni di spuntoni e chele acuminate. La nostra missione sarà bene inteso farli fuori senza pietà. I mostri in cui ci imbatteremo ci danno anche un buon senso di progressione, dal momento che le prime razze saranno piuttosto debolucce (anche se letali in gran numero) per poi passare a sfide decisamente più interessanti. Particolare menzione per quei piccoli schifosi esseri che sbucano da ogni dove mentre siamo all’interno di varie strutture: insidiosi, velocissimi e, in alcuni casi, in grado di coglierci di sorpresa e farci saltare sulla poltrona.

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E bene inteso il nostro armamentario migliorerà di conseguenza, tramite un comodo sistema di acquisti in game usando l’energia raccolta dai cadaveri come moneta di scambio. L’unica pecca nel sistema di combattimento, ma è un fatto voluto, è che il nostro Rig non possiede armi. I Rig sono enormi robottoni da lavoro, equipaggiati di pinze idrauliche e trivella. Jim ne possiede uno suo, come strumento da lavoro. Dal momento che il nostro lavora per una stazione di ricerca e le politiche aziendali proibiscono armi su mezzi da ricerca, ci ritroveremo spesso nella spiacevole situazione di dover trivellare le budella dei nostri nemici. Il combattimento a bordo di questo robottone comunque è una delle parti meno riuscite e, a tratti, più frustrante del titolo. Lento, scomodo, fragile… sono queste le parole che mi sono venute in mente (siamo lontanissimi dai Vital Suit dei titoli precedenti). Mi sono trovato spesso e volentieri più a mio agio abbandonando la cabina di pilotaggio per combattere a suon di mitragliatrici e fucili a pompa. Ultimi, ma non ultimi in fatto di importanza, sono i boss. In Lost Planet 3 c’è un boss fight ogni 30 minuti circa e taluni sono davvero impegnativi. Come da manuale, sapremo sempre quando ci avviciniamo ad una zona calda dal momento che saremo ben riforniti di armi per poi finire in un grande spazio vuoto. Alcuni boss sono più riusciti di altri ma sono tutti impegantivissimi. E la dimensione di taluni è semplicemente gargantuesca! Apprezzabile il design di questi insettoni assassini troppo cresciuti, sono davvero ripugnanti!

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Bello lui!

Tecnicamente il titolo vanta il supporto dell’Unreal Engine 3, aspettatevi quindi un buon livello grafico sebbene soffra del solito effetto da Unreal Engine 3. Con questo voglio dire una bella grafica che però ci sembra di aver visto in mille altri titoli. Non che sia un male, ma ci sarebbe piaciuto uno stile più distinto. Tutto sommato però c’è ben poco da lamentarsi, specialmente da parte di uno studio che in passato non ha brillato per produzioni eccelse. Belle le animazioni facciali dei vari protagonisti le quali, unite ad un doppiaggio italiano davvero ben fatto, riescono ad animare la storia in modo godibile. Il titolo poi si smarca un po’ da quello che poteva essere una specie di Gears of War (la grafica è molto simile) proponendo missioni secondarie e vari obiettivi extra, il cui compimento ci permetterà di migliorare sensibilmente le armi e le capacità di Jim. Certo, bisogna dire che Lost Planet 3 ha ben poco da spartire con i primi due capitoli di questo brand. Addio combattimenti frenetici a base di robottoni e addio frenetiche sezioni di combattimento. Avrebbero potuto chiamarlo in un qualsiasi altro modo e il titolo sarebbe filato via liscio lo stesso, ma si sa che il potere sta nel nome. Tuttavia non siamo eccessivamente tristi, anche perché questo capitolo è un prequel, quindi che non va ad intaccare gli elementi introdotti coi due giochi precedenti. O forse si?

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Concludiamo vah!

Lost Planet 3 è carino, non è un capolavoro assoluto del genere, ma merita la nostra considerazione. Bisogna tenere duro per le prime ore di gioco, in cui succede poco o niente, ma poi si comincia a carburare. Riuscite le sezioni sparatutto, non male la deriva survival horror di alcune sezioni e sopportabili i combattimenti a bordo del Rig, Lost Planet 3 ha dalla sua una buona storia e un’ottima recitazione. Spettacolare in alcuni casi e anonimo in altri, è un gioco di alti e bassi. Difficile assegnare una nota che copra tutto il gioco: andiamo dal 5.0 al 4.5. Facciamo una media e diamogli un 4.75!

 

 
 

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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