Le saghe di Templari ed Assassini non mancano anche quest’anno il loro appuntamento autunnale coi nostri schermi. Per questa volta ci ritroveremo nei panni di un pirata, parente di una nostra vecchia conoscenza in realtà, invischiato in un conflitto millenario tra le forze del caos e dell’ordine. Benvenuti ad Assassin’s Creed IV: Black Flag!
Questa recensione ripropone gran parte del testo della recensione originale, ma è stata aggiornata con le considerazioni riguardo la next gen. Il gioco in se però è identico, sappiatelo!
Grog!
In questo nuovo capitolo impersoneremo Edward Kenway, nonno paterno di Connor di Assassin’s Creed III. Il giovane smania di dare una svolta finanziaria alla sua esistenza e decide quindi, con la gravidanza della sua compagna, di partire per il Mare delle Indie Occidentali (i moderni Caraibi insomma) per fare il corsaro. Sfortunatamente questa occupazione non sarà delle più fortunate e dopo due soli anni la nave di Edward finirà a scontrarsi con quella capitanata da un Assassino. Le cose si mettono subito al peggio e il nostro si ritroverà naufrago, in compagnia del suo nemico, su un isoletta. Una breve sezione per rinfrescare le nostre abilità con salti e corsa acrobatica ed Edward avrà la meglio sul suo nemico, rubandogli preziose mappe da consegnare all’Avana e appropriandosi anche dei suoi vestiti. Ed è così che finiremo dunque presi tra le spire della lotta tra Templari ed Assassini: per puro caso. Edward infatti non è, inizialmente, votato alla causa di nessuno tranne che la sua, con l’oro e il bottino come sua unica motivazione. Non dimentichiamo nemmeno che, come al solito, vivremo le avventure di Kenway grazie all’Animus, la macchina templare per accedere ai ricordi genetici di Desmond Miles, definito un “generoso donatore”. La Abstergo, la multinazionale templare, si è parecchio evoluta e in AC 4 scopriremo che ha lanciato una divisione Entertainment. Il lavoro del silenzioso personaggio che impersoneremo nei tempi moderni è quello di trovare sequenze genetiche interessanti per farle diventare dei videogames. Bene inteso, la trama si complicherà un pochino anche in queste sezioni, grazie a buone dosi di hacking e qualche investigazione.
Ed eccoli qua i due protagonisti di Black Flag, un pirata scavezzacollo e un silenzioso novellino di una grande azienda. Non aspettatevi, da parte dei due, una trama ricca di eventi importanti come per il passato: siamo in presenza di quello che potremmo definire un titolo di passaggio tra una grande storia (la saga di Desmond) e un’altra (garantito che ne vedremo una per Assassin’s Creed V). Ma non disperatevi, di roba da fare e da vedere ne troverete a profusione.
Jackdaw
Dopo qualche oretta di assestamento, otterremo finalmente quella che è senza dubbio la novità del gioco. Se in passato i nostri eroi avevano sempre una casa da abbellire e ammodernare, in AC 4 avremo un brigantino. Tolto dalle mani degli spagnoli durante una sezione particolarmente epica del gioco, la Jackdaw sarà un punto focale del titolo. Non solo la utilizzeremo per spostarci per il vasto mondo a nostra diposizione, ma dovremo curarne anche l’efficienza e le migliorie. Se in passato potenziare Monteriggioni era più una questione di prestigio, apportare migliorie alla Jackdaw è fondamentale. Il nostro vascello infatti dovrà supportare cannoneggiamenti, trombe d’acqua, tempeste e schianti contro isolotti (se vi distraete). Arriveremo al punto in cui, confrontati contro navi potentissime, dovremo per forza aver potenziato scafo, cannoni e mortai in modo da uscire indenni dallo scontro. E ovviamente una nave non naviga senza una ciurma: il modo migliore per reclutarne di nuova è abbordare una delle numerose navi che solcano i mari attorno alle varie isolette, oppure salvare i naufraghi in mare. Avrete intuito che più siamo potenti, più la nostra vita sarà semplice. Ebbene, solcare il Mar dei Caraibi del 1700 sarà ben presto un raro piacere, grazie soprattutto all’ottimo lavoro svolto da Ubisoft. Il mare, specialmente su next gen, è animato in modo sublime e le varie isolette si alterano in modo molto naturale ed organico. Alcune saranno semplici distese di sabbia e palme, altre invece avranno maggior consistenza. La grande maggioranza è comunque esplorabile, in cerca di animali da cacciare o di tesori da scoprire (grazie anche ad alcune mappe del tesoro trovate qua e là). Insomma, grande libertà tra missioni primarie e secondarie, abbiamo capito!
Novità di prua o riciclaggio di poppa?
Smettete subito di ridere perché ho scritto “poppa” e torniamo seri. In Assassin’s Creed 4 non vi sono grandi novità a livello di gameplay (immersioni a parte). Troverete le solite missioni di ascolto, missioni furtive, missioni di infiltrazione, missioni di assassinio (ci mancherebbe altro), combattimenti per mare e tutto quanto ricordate di Assassin’s Creed III e compagnia bella. L’aver reso la saga un appuntamento annuale giocoforza ha ridotto quelle che possono essere le novità introducibili nella struttura del titolo. Per prima cosa, noi vorremmo che questa cadenza annuale venisse meno a partire dal 2014, per permettere ai game designer di ragionare bene sul prossimo titolo. Detto questo, se amate la saga non resterete di sicuro delusi da quanto proposto quest’anno. La formula di Assassin è tutta qua, con scalate vertiginose, stilettate nei colli, brutali duelli con le spade e emozionanti abbordaggi stile pirata. Non mancano ovviamente missioni secondarie, ricerca di tesori, frammenti di Animus, canzoni da insegnare alla ciurma e quant’altro. L’assalto ai fortini, attività non semplice in passato, è diventata ancora più impegnativa dal momento che saremo chiamati a scontrarci con forze di terra e di mare contemporaneamente. La ricompensa però sarà sempre molto ghiotta: sconfitto il forte prenderemo effettivamente possesso di un’ampia fetta di mare, con tutti i benefit che potete ben immaginare.
La raccolta di vari elementi di costruzione, oltre alla doverosa incetta di Real e tesori, servirà ai potenziamenti della Jackdaw e ad acquistare armi migliori per Edward. Il gioco ci viene rapidamente in contro, fornendoci diverse opportunità per aumentare la nostra fortuna, con tesori e magazzini da assaltare. Anche per mare, grazie ad un provvidenziale binocolo che ci fornisce informazioni su capacità difensive e carico delle navi, avremo ben presto il nostro bel da fare. Insomma, se volete perdervi in attività che non vi fanno avanzare nella storia, siete serviti. Un consiglio: cercate di continuale la storia principale e dedicatevi a queste cose in seguito, rischiate di annoiarvi altrimenti.
Per quanto riguarda le fasi nel presente, esse sono meno intrusive rispetto al passato. E tuttavia vi consigliamo di scollarvi dall’Animus di quando in quando e passeggiare per l’enorme edificio della Abstergo. Inizialmente non avrete molto da fare, tranne origliare qualche collega, ma ben presto sarete chiamati ad occuparvi di piccole missioni di hacking sui terminali dei colleghi. La curiosità è cosa buona e, risolvendo i minigames proposti, magari scoprirete qualcosa di più su Assassini, Templari e Precursori.
Alti e bassi (next gen edition)
Assassin’s Creed 4: Black Flag ha dalla sua un mondo entusiasmante e interessante da esplorare. A chi non piace il tema piratesco? L’enorme successo della saga cinematografica dei Pirati dei Caraibi ci dice che si, il tema tira un casino.
Il motore di gioco fa un ottimo lavoro anche su next gen (oltre che su PS3 e Xbox 360). Le migliorie grafiche sono evidentissime per quanto riguarda il il mare, reso magnificamente. Anche gli effetti di luce e del fumo sono molto migliori sul nuovo hardware. L’accoppiata mare + fumo + luci in effetti rende i combattimenti navali davvero magnifici, con il giocatore costantemente costretto a scrutare tra le volute di fumo per cogliere lo scafo nemico. Immaginatevi tutto questo durante una epica tempesta, con tanto di fulmini e qualche tromba d’aria e avremo fatto bingo! Per quanto riguarda invece le fasi a terra, Black Flag in versione moderna mostra una straordinaria lunghezza di campo ma rimane palese che il titolo è stato concepito anche per old gen. Le città non hanno guadagnato in complessità geometrica e sostanzialmente appaiono piuttosto simili alle controparti old. Sicuramente, dovendo scegliere, non possiamo che consigliarvi di giocare alle ultime avventure degli assassini su Playstation 4 o Xbox One, ma difficilmente l’upgrade grafico vale la spesa, da solo, di una nuova console. Siamo felici che le migliorie ci sono, ma dobbiamo davvero aspettare un Assassin’s Creed sviluppato solo per next gen per ottenere finalmente la resa che ci aspettiamo in questa fine di 2013!
Il mondo esplorabile è davvero molto vasto e variegato, pregno di colori brillanti e animazioni ben fatte. Sfortunatamente vi sono anche punti negativi: primo su tutti la vastità del mondo ci costringe spesso a sobbarcarci lunghi minuti di navigazione in cui sostanzialmente non succede nulla di interessante. L’unico modo per saltare il tedio e usare i punti di viaggio veloci, ma prima essi vanno scoperti. Nei combattimenti notiamo che i nemici si mettono letteralmente in coda in attesa di affrontarci, cosa che almeno nell’ultimo titolo era meno evidente. Anche per quanto riguarda la corsa acrobatica, troviamo il buon vecchio problema della rana salterina; Edward spesso e volentieri partirà per la tangente arrampicandosi su muri ed alberi anche se non era davvero nostra intenzione. Ma a quest’ultimo problema siamo abituati e basta girare largo attorno agli angoli delle case! Molto evocativa la colonna sonora, ma qualche problema evidente col doppiaggio, non risolto nemmeno su next gen. Quest’ultimo infatti appare fatto solo a metà, con alcune persone che parlano italiano e altre che parlano inglese. Non riesco a capire se la cosa sia voluta, per fare più ambiente, oppure se non tutte le linee di dialogo siano state tradotte. Ad ogni modo i dialoghi principali sono tutti rigorosamente nella nostra lingua, quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Gettiamo l’ancora!
Per concludere, Assassin’s Creed IV è un gioco che non innova di una virgola. Certo, la realizzazione è curata e può vantare un universo davvero molto interessante, storicamente parlando. Eppure la cadenza annuale di questa serie sta facendo più male che bene e speriamo che alla Ubisoft vogliano dare più tempo agli sviluppatori per ripensare alla ricetta del gioco. Per quest’anno, abbiamo tra le mani un buon titolo, non eccelso ma comunque degno di essere giocato.