Yoshi’s New Island

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Super Mario World 2, o meglio, Yoshi’s Island fu, nel 1995, un fulmine a ciel sereno per i titoli platform dedicati a Super Mario. Ideato da Miyamoto, Yoshi’s Island rappresenta la genesi del famoso idraulico italiano che, già da bambino, viveva avventure platform 2D in groppa al dinosauro Yoshi, alla ricerca del fratello rapito da Kamek. Si tratta di uno dei capitoli più interessanti a scorrimento bidimensionale di Mario che, infine, ha saputo creare un brand individuale : nel 2006 uscì lo spin off Yoshi’s Island DS (con differenti bambini da prendere in groppa, da cui Yoshi traeva poteri differenti) mentre quest’anno è dedicato all’arrivo imminente di Yoshi’s New Island. Manca, infatti, per Nintendo 3DS un ritorno del dinosauro verde in compagnia di Baby Mario, visto la consuetudine uscita su praticamente tutte le generazioni portatili Nintendo precedenti. Annunciato circa un anno fa, domani 14 marzo sarà disponibile presso tutti i negozi europei, Svizzera compresa.

 È Yoshi’s Island

yoshis_new_islandIn un mondo dove le leggende più famose raccontate ai piccini riguardanti le loro nascite sono realtà, non manca l’immancabile cicogna già protagonista del primo capitolo alle prese con la consegna di Baby Mario e il fratello Baby Luigi. Dopo tante avventure in Yoshi’s Island per recuperare il fratello Luigi, rapito dopo un agguato architettato da Kamek, finalmente la cicogna può portare a destinazione i due fratelli presso i rispettivi genitori. Ma, aimè, la consegna si svolge all’indirizzo sbagliato, e la cicogna è obbligata a riprendere il suo viaggio al fine di trovare il giusto indirizzo. Ma Kamek è di nuovo in agguato rapendo per la seconda volta Luigi e, nell’imboscata, Mario cade nell’oceano…ma il popolo di Yoshi riesce fortunatamente a recuperarlo per caso nella loro dimora, durante una riunione dedicata alla minaccia che incombe sulla loro isola : Baby Bowser. Ebbene sulla trama non notiamo particolari cambiamenti, anzi, tutto riprende il primo capitolo come una sorta di circolo vizioso. Il giocatore infatti dovrà superare sei mondi (sei parti diverse della loro isola) come da consuetudine, caratterizzati da due Boss (uno a metà e l’altro alla fine) e dove, in ogni livello, sarà protagonista uno Yoshi di colore diverso. yoshis-new-island Non solo molto simili nella semplice vicenda, ma anche nel gameplay che non ha subito particolari cambiamenti. Yoshi rappresenta il personaggio giocabile principale, mentre Baby Mario resta sempre seduto comodamente in groppa, rappresentando la “vita” del dinosauro verde. Per i nostalgici della serie sanno molto bene cosa intendo, per i neofiti preparatevi a supportare i piagnistei del pupo. Infatti appena Yoshi è colpito da un nemico qualunque, Baby Mario cadrà dalla groppa fluttuando in una bolla accompagnata dai pianti del piccolo, allo stesso tempo partirà un cronometro (fino a 30 secondi) e, se non si recupererà in tempo, gli scagnozzi di Kamek lo rapiranno e di conseguenza si perderà una vita. Sistema rimasto totalmente immutato sotto questo aspetto, come anche il controllo delle uova e le grandi capacità digestive di Yoshi. Il dinosauro verde è sempre in grado di ingurgitare qualsiasi cosa e trasformarlo in uova a pois verdi da usare come armi o per colpire le nuvolette che racchiudono segreti come i fiori (5 per ogni livello), le stelle (che aumentano i secondi a disposizione) o altri power up utili. Anche quest’ultimi rimasti totalmente invariati dal primo capitolo : i cocomeri verdi (che permettono di sputare semi), quelli rossi (fuoco al posto dei semi) e quelli blu (che permettono a Yoshi di creare ghiaccio). Seppur quindi molto simile alla formula dei precedenti capitoli, non mancano novità che aumentano la varietà dei contenuti. Tra quelle che spiccano sono le uova gigantesche risultato di una scorpacciata di “tipi timidi” enormi. Quest’ultime sono armi altamente distruttive capaci di travolgere praticamente ogni cosa presente nel livello, molto analogo al megafungo presente in New Super Mario Bros. Ce ne sono di due tipologie : le uova giganti verdi che potranno essere lanciate ovunque e quelle ricoperte di metallo utili per rimanere sott’acqua (di norma Yoshi sta sempre a galla). D’altro canto invece ritornano protagoniste le trasformazioni di Yoshi, in cui il dinosauro può prendere forma di molti differenti oggetti come l’elicottero, il martello pneumatico, il sottomarino e via dicendo. nat-games-Yoshis-New-Island-ScreenshotSeppur già presenti nel primo capitolo cambia totalmente il sistema di controllo, ora con l’ausilio di giroscopio (molto ben implementati e precisi), e la zona in cui le trasformazioni vengono sbloccate. Se da principio le trasformazioni erano mescolate nel livello, ora sono accessibili solo da un determinato portale trasportando Yoshi in un mini livello a parte in cui, se superato correttamente, potrà ottenere un fiore e qualche moneta rossa (20 per ogni livello). Infine salta subito all’occhio il nuovo stile grafico che caratterizza questo nuovo capitolo, che mischia pittura, acquarelli, matite, come se tutto si muovesse su un foglio di carta. Come stile può piacere o no, ma riconosciamo che Nintendo ha avuto parecchia classe sullo sviluppo tecnico e artistico.

Ma qualcosa non torna…

3ds_yoshi_snew_scrn08_e3Yoshi’s New Island per i neofiti può essere un titolo piuttosto buono qualitativamente, gli elementi tipici del mondo Nintendo e lo stile platform della casa giapponese di certo non mancano nel titolo dedicato a Yoshi e al piccolo Mario. Ma per i nostalgici, o meglio, per chi ha giocato i precedenti capitoli la sensazione percepita è come se qualcosa non torna, come se mancasse qualcosa per completare questo nuovo capitolo. Tralasciando il livello di difficoltà piuttosto diminuito, la sensazione precedentemente menzionata sarà legata soprattutto alla qualità del level design generale. L’impressione è di avere fra le mani un capitolo di Yoshi Island meno ispirato fra tutti (escludendo il comparto grafico) : i livelli, soprattutto nei primi mondi, sono più corti se confrontati ai predecessori. Gli enigmi e le situazioni proposte sembrano piuttosto carenti di ispirazione creando una certa monotonia, anche se fortunatamente le cose tendono a migliorare dal terzo / quarto mondo in poi, ma senza colmare completamente il problema : l’impressione generale resta comunque meno soddisfacente del primo capitolo. Sia chiaro, Yoshi’s New Island non è un brutto titolo, anzi è comunque piuttosto godibile come platform e per chi ha amato Yoshi, ma nell’insieme ricorda molto la mossa effettuata in New Super Mario Bros 2 : in cui la facilità e la scarsa ispirazione dei livelli ha diviso i gamer più veterani dai neofiti della serie. La formula infatti è stata semplificata e resa praticamente accessibile a qualsiasi persona vuole avere un approccio al genere platform. Per fare un altro esempio pratico, la fantasia nella scelta dei boss a metà dei mondi : se in Yoshi’s Island erano boss tutti differenti presi dai livelli per essere ingigantiti da Kamek, in Yoshi’s New Island è Kamek stesso che dobbiamo sfidare ogni volta (un po’ come i rinoceronti di New Super Mario Bros 2). In sostanza un discreto capitolo, in cui l’impegno dedicato al comparto artistico dello stile acquarelloso / foglio di carta sembra aver messo in secondo piano la fantasia nell’ottenere livelli ispirati e un level design con maggior impatto.

 
 

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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