Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alfa

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È ormai imminente l’uscita di Pokémon Zaffiro Alfa e Rubino Omega in tutto il mercato europeo, nella fattispecie è prevista per questo venerdì 28 novembre. Sono anche parecchi i fan che li attendono essendo i due remake delle versioni pubblicate per Gameboy Advance circa un 12 anni fa soggetti a una corposa rivisitazione software. Vista la presenza dei remake delle vecchie versione che avevano interessato la prima e la seconda generazione (Verde foglia e Rosso fuoco, Soul Silver ed Heart Gold), non poteva mancare effettivamente la terza generazione dei Pokémon, uscita praticamente scontata anche prima dell’annuncio ufficiale da parte di Nintendo solo 6 mesi fa. Naturalmente le migliorie sono sostanziali, in genere una nuova ed interessante veste grafica con chiaramente succose migliorie ai già elementi presenti nella serie. L’introduzione del territorio di Hoenn all’engine totalmente poligonale, come nella serie principale della sesta generazione X e Y, lascia piacevolmente sorpresi. The Pokémon Company è stata sicuramente maestra nel ridare vita a alle versioni più datate ma allo stesso tempo molto elaborate che introdussero a loro tempo un sistema di battling competitivo più avanzato : la divisione dei punti allenamento (EVS), le nature che influiscono sulle caratteristiche, il breeding per un maggiore controllo dei punti individuali (IVS), ed altre chicche come le gare Pokémon e le mitiche basi segrete (scomparse nelle ultime due generazioni). Alcuni degli elementi sopracitati, vale a dire quelli incentrati al combattimento, sono stati maggiormente sviluppati anche nelle versione successive (forte impennata con l’introduzione del multiplayer online nella quarta generazione) fino ad arrivare agli attuali remake di Rubino e Zaffiro : elementi chiaramente più completi ed elaborati se confrontate alle prime versioni Advance. Insomma, Pokémon è sempre Pokémon nella sostanza, composto da un chiaro metagame competitivo ma non solo, che lo rende fra i “more of the same” più famosi della casa Nipponica. Purtroppo questa sua caratteristica non è effettivamente un pregio per alcuni, infatti allo scadere del primo embargo dei remake made in Game Freak, lo scorso 18 novembre, mi è capitato di leggere alcuni critiche che sinceramente trovo alquanto inopportune. Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alfa sono dei remake fedelmente costruiti sulle precedenti versioni Advance, ed è palese come la regione di Hoenn sia rimasta praticamente con le stesse caratteristiche in larga : compresa la vastità dell’oceano da esplorare (“troppa acqua”), scelta voluta essendo la dimora di uno dei leggendari protagonisti. Così come la non presenza di nuovi Pokémon, in poche parole l’assenza di una settimana generazione. Ebbene a mio avviso bastano e avanzano le numerose nuove megaevoluzioni, elemento importante che, dalla sesta generazione, scombussolano effettivamente solo parzialmente l’intera community online che si cimenta nel battling completivo. Le megaevoluzioni sono quindi un compromesso perfetto che non modificano particolarmente il metagame, tutt’altro…sono effettivamente utili nel proporre nuove opzioni riguardanti Pokémon mai usati dagli utenti (a titolo d’esempio il povero e tartassato Audino, o il famoso Pidgeot, Manectric e via dicendo), che serve aggiungere centinaia di nuovi Pokémon ogni sei mesi se si possono sfruttare gli oltre 700 presenti senza particolarmente influire sul metagame online ? Fatta questa premessa, passiamo ora ad analizzare i singoli elementi che si presentano all’acquirente.

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Hoenn in tutto il suo splendore

Seppur la trama non estremamente elaborata come presente nella quinta generazione (bianco e nero, bianco e nero 2), quella in Rubino e Zaffiro è conosciuta da numerosi fan come una delle più particolari. La presenza di due ben distinti team di cui uno possiede la personalità di “cattivo” o “buono” a seconda della versione scelta era una novità non da poco, ma anche l’introduzione di un terzo rivale ed altre piccolezze rendevano Rubino e Zaffiro dei prodotti alquanto atipici nell’universo Pokémon 12 anni fa. Con i remake la formula non è effettivamente cambiata, l’allenatore è sempre figlio di un capopalestra e viaggia alla conquista di tutte le otto medaglie presenti sul territorio al fine di entrare a far parte della sala d’onore presso la Lega Pokémon. Nel suo cammino è chiamato ad affrontare il team Idro, mossi dalla volontà di espandere i mari e riportare l’ordine naturale preistorico (se la scelta ricade su Zaffiro Alfa), simpatizzando con il team Magma, o l’esatto opposto, vale a dire impedire l’espansione della terra a scapito dei mari da parte di quest’ultimo team (se la scelta ricade su Rubino Omega). I fatti quindi sono praticamente gli stessi, ma ciò non vieta a Game Freak di apportare qualche modifica :nintendon-pokemon-oras-rocco-megaevo piccoli accorgimenti che renderanno la trama più profonda ed elaborata se confrontata alle prime versioni. A titolo d’esempio l’importante introduzione delle megaevoluzioni, con la conseguente presenza della forma preistorica dei due leggendari protagonisti, aggiunge una varietà ulteriore sia nella controparte trama che nel gameplay. Oppure alla presenza dell’episodio Delta, che aumenta la longevità effettiva nell’affrontare la trama principale. Insomma, con questi remake una corposa durata della vicenda è assicurata, permettendo circa una trentina di ore di gioco (se non oltre) che si aggiunge al completamento del Pokédex, al breeding / battling competitivo e all’esplorazione della vasta Hoenn. Quest’ultima è una delle regioni più particolari dell’intero brand : caratterizzata da un vasto terreno esplorabile con a suo centro un imponente vulcano, rappresentando Groudon, ai numerosi mari / oceani da navigare, rappresentando Kyogre. Purtroppo questa vasta regione soffre dello stesso difetto della versione originale su Gameboy Advance, vale a dire la presenza di ben otto macchine nascoste tra cui ben tre solo del tipo acqua, obbligando ad organizzare la squadra con determinati Pokémon. Tuttavia, la bellezza della regione compensa quest’ultimo piccolo difetto, che subisce una profonda trasformazione visto l’introduzione di un engine totalmente poligonale come precedentemente accennato. Cambiamenti estetici interessanti soprattutto nell’insieme della resa dei colori e nella qualità tecnica del cell shading, ma anche profonde trasformazioni come ad esempio la città di Ciclamipoli. VoloNella terza generazione mancava effettivamente una metropoli principale di riferimento, ma con i remake di Rubino e Zaffiro la trasformazione del piccolo paesino piazzato al centro di Hoenn lascerà di stucco molti veterani. Oppure l’introduzione di nuove aree come le zone miraggio che hanno lo scopo di reperire numerosi leggendari, e caratterizzata dal fatto del suo raggiungimento volando in groppa a mega Latias (in Zaffiro Alfa) o mega Latios (in Rubino Omega) : sorvolando l’intera regione nella modalità ipervolo utilizzando il flauto Eone. Scrivendo di località, non è chiara la presenza di un ipotetico Battle Frontier : tutt’ora comunque assente nell’isola postgame creata a specchio ed analogo a Batikopoli su X e Y. Una mancanza non da meno che potrebbe lasciare leggermente l’amaro in bocca per chi sperava del ritorno di uno dei post game perfetti per gli amanti del competitivo, anche se probabilmente vedremo una sua introduzione con un futuro DLC…o direttamente nella versione migliorata di Pokémon X e Y.

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La formula di Pokémon è ormai la stessa da oltre 20 anni, vale a dire i combattimenti a turni e il completamento del Pokédex  che fanno da capostipiti del brand, oltre a vantare di un roccioso metagame competitivo da Diamante e Pokenav-625x435Perla. Ebbene in Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alfa non vedremo combattimenti action in tempo reale dei mostricciattoli Nintendo (quello solo nello spin off Pokkèn), ma una formula tradizionale svecchiata dal nuovo engine poligonale introdotto solamente l’anno scorso con X e Y. Nei remake sono tangibili le migliori nei quali le mosse sono state leggermente modificate nella loro resa complessiva : maggiormente colorate e più elaborate. Il completamento del Pokédex rappresenta invece uno degli elementi della controparte esplorativa, e tutt’oggi è piuttosto arduo riempirlo di tutti gli oltre 700 Pokémon disponibili. Tuttavia la presenza di nuove piccole chicche rendono la ricerca più interattiva. Per chi effettivamente conosce la terza generazione si è già imbattuto nel sentire i versi dei Pokémon durante l’esplorazione al di fuori dell’erba alta. Fatta questa premessa, nei remake è stato permesso addirittura di scovarli tramite il rivisto Pokénav, aggeggio che permette numerose funzioni sfruttando il secondo schermo del Nintendo 3DS. Non appena viene udito un verso del Pokémon, una parte del suo corpo apparirà nell’erba alta da cui il radar ne capterà la tipologia, le mosse e l’abilità. Per dare il via a una lotta basta procedere “in punta di piedi” verso la sagoma in questione inclinando leggermente il circle pad della portatile.  Ma il Pokénav non comprende solamente quest’ultima novità, infatti è possibile usufruire delle opzioni precedentemente introdotte nella sesta generazione come Pokémon io e te, il SAV per l’allenamento specifico delle EV e la funzionalità online PSS comprendente GTS (Global Trade Station), scambi e lotte (inclusi i Poteri O). Funzionalità online ulteriormente sviluppata con la reintroduzione delle basi segrete, ora Super basi segrete, che fungeranno da nascondigli decorabili su discrezione dell’utente, per renderle simili a dimore o a vere e proprie palestre. Con la presenza della “Gilda delle basi segrete” è possibile condividerle tramite QR Code, o con gli amici presenti nella lista della console con la possibilità di creare una squadra. Le attività da svolgere sono dai classici combattimenti al rubare le bandiere delle basi segrete altrui che, dopo una tot quantità, permettono l’accesso ai premi presso il mastro delle basi segrete. La feature in questione era sicuramente una delle più richieste, permettendo una personalizzazione più vasta e complessa se confrontata alla versione Gameboy Advance, che sopperisce inoltre l’assenza della personalizzazione del giocatore esclusiva di Pokémon X e Y. Il resto della componentistica online rimane invece immutata e rocciosamente solida nel suo insieme tecnico, con qualche piccolo accorgimento come i caricamenti più veloci e la stabilità dei server. Peccato per lo sfruttamento del microfono dal quale la qualità effettiva lascia alquanto desiderare, nessun mutamento quindi dalla precedente versione.oct_p05_12_it Quest’ultimo difetto è per contro piuttosto marginale se confrontato a quello dello sfruttamento del 3D stereoscopico di cui Nintendo 3DS ne fa il suo cavallo di battaglia. Per la cronaca iIn X e Y era disattivato di default durante l’esplorazione della mappa, durante i combattimenti doppi / tripli o le orde, ma attivabile nelle lotte singole con una qualità del frame ridicola. Ebbene in Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alfa non cambia di una virgola ripresentando gli stessi identici problemi delle passate versioni. Se tuttavia riconosciamo il buon lavoro svolto nella qualità artistica e poligonale, non comprendiamo la bassa ottimizzazione dell’elemento stereoscopico. Seppur si poteva sorvolare io fatto in X e Y, essendo i primi titoli a sfruttare di un engine poligonale, in questi remake la questione poteva essere perlomeno migliorata sensibilmente. Non da ultime sono le gare Pokémon, speciali eventi in cui cimentare i mostricciattoli in veri concorsi di bellezza ed esibizione. Questo ulteriore elemento variega l’esperienza offerta nei remake in cui le abilità in combattimento saranno totalmente inutili : subentrano quindi le varie virtù (classe, acume, bellezza, grinta e grazia), le capacità nel saper vestire il Pokémon e la creazione di Pokémelle al fine di aumentare le varie caratteristiche menzionate.

Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alfa rientrano quindi nel vasto catalogo dei JRPG classici per Nintendo 3DS. La rigorosità del Pokémon Team nel mantenere il solido gameplay accompagnato da migliorie grafiche tangibili (seppur con qualche problema nel framerate con l’effetto 3D) rendono questi remake dei titoli da apprezzare. Poteva effettivamente Game Freak introdurre o azzardare di più ? Ricordiamo che alla fine è pur sempre un remake, è meglio lasciare certe svolte ai capitoli principali (con l’introduzione della settima generazione tra un 3/4 anni).

 

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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