Disponibile da qualche giorno nel Nintendo Eshop esclusivamente per Nintendo 3DS, Pokémon Rumble World rappresenta il secondo titolo free2play dedicato ai mostricciattoli della casa di Kyoto. Dopo Shuffle quindi si riconferma la volontà di Nintendo nel distribuire titoli gratuiti caratterizzati da micro transazioni, elemento tipitoc delle produzioni dei giochi mobile…ma il team di sviluppo è stato effettivamente in grado di proporre una buona esperienza di gioco senza incappare nel fastidioso stile pay2win ? Nel nostro precedente articolo dedicato a Pokémon Shuffle abbiamo analizzato come quest’ultima tendenza sia in effetti limitata secondo determinati punti di vista, ma in altri purtroppo, come nel caso dei Power Up nello store prima di affrontare uno stage, il loro acquisto per affrontarne alcuni è praticamente d’obbligo. Per contro in Pokémon Rumble World, seppur la questione micro transazioni è sempre presente, è stato elaborato un sistema che limita fortemente l’elemento pay2win grazie a una maggior facilità nell’ottenere i diamanti richiesti al fine di sbloccare determinati Power Up, che analizzeremo in seguito, e superare tranquillamente con le proprie forze le aree di collezione e le missioni del Re. Tuttavia l’avanzare nel collezionismo obbligherà spesso a mettere mano al portafoglio così da sbloccare nuove aree di esplorazione. Il risultato è quindi un titolo di diverso genere se confrontato al già simpatico Pokémon Shuffle, che offre un’esperienza casual simile ma sotto alcuni aspetti più convenienti in termini di portafoglio e tempi di attesa.
Il mondo di Pokémon Rumble World è composto da un simpatico regno, chiamato semplicemente il “Regno dei Giocattoli”, in cui vivono numerosi giocattoli Pokémon da poter catturare. Nel complesso uno stile simpatico, semplice e molto superficiale nella trama, che ricorda soprattutto il tipo di mini giochi presenti nella piazza Streetpass che vedono protagonisti i Mii. Tramite l’avatar che rappresenta l’utente scelto non appena si avvia per la prima volta il software, quest’ultimo è chiamato, su volontà del Re del regno, a collezionare numerosi Pokémon giocattolo al fine di impressionare e mettere fine alla spavalderia di un giovane e presuntuoso mago che, a sua volta, ne ha catturati ben 10 specie diverse. Ma dieci è niente in confronto a tutta la collezione disponibile, nella fattispecie catturare tutti i 719 Pokémon rappresenta l’obbiettivo principale di Rumble World, mentre le missioni del Re sono una sorta di componentistica alquanto accessoria seppur utili al fine di sbloccare determinati strumenti, costumi, sfondi, cornici e nuove opzioni di gameplay…inoltre rappresentano la maniera più semplice per guadagnare un buon numero di diamanti, nella fattispecie tra i 9 e i 12 a quest. Il collezionismo impone chiaramente l’esplorazione di diversi stage ispirati alle numerose versioni principali della uscite fino ad oggi : dalla regione di Kanto alla recente Kalos, oltre alla presenza di mondi inediti accessibili all’acquisto solamente con il raggiungimento del livello 30 (Adventure Rank). L’avanzare di livello del proprio Mii è possibile soddisfando determinate condizioni di collezione di diverse specie, in poche parole l’avanzamento avviene in media ogni cinque nuovi Pokémon catturati. Trovare tuttavia nuovi Pokémon solleva un fatto invocato nel precedente paragrafo, vale a dire, al fine di sbloccare nuove zone raggiungili grazie a delle mongolfiere è necessario mettere mano al portafoglio per comprarle. Le più economiche si attestano fra i trenta e i cinquanta diamanti, mentre le più care superano tranquillamente i novanta. Questo non necessariamente rende la produzione predisposta al pay2win, visto che la potenza d’attacco dei nuovi Pokémon, così come i perenni Power Up disponibili, non richiedono l’obbligo di spendere ulteriori soldi, soprattutto l’acquisto degli strumenti presso il negozio della piazza del regno con un prezzo molto accessibile e fattibile con i soli mezzi ingame. La formula di Pokémon Rumble World è quindi più legata al pagamento sull’avanzamento della collezione, e quindi, nell’aumentare velocemente l’Adventure Ranking sbloccando a sua volte nuove missioni secondarie su richiesta del Re. Politica di micro transazioni a nostro avviso giustificata essendo il software gratuito per i contenuti basilari, ma che permettono di godere appieno del prodotto senza causare frustrazione. L’insieme porta a un titolo più equilibrato, più conveniente sotto questo aspetto se confrontato direttamente a Pokémon Shuffle, nel calderone inoltre comprendiamo anche i prezzi effettivi dei diamanti presenti nell’eshop che sono più economici del puzzle game uscito solamente il mese scorso.
L’esperienza legata al mero gameplay non cambia dalle produzioni precedenti degli spin off “Rumble”, in sostanza il Pokémon giocattolo spamma la mossa che conosce con il tasto A (o B se disponibile anche una seconda) contro i selvatici che incontra nelle zone raggiunte grazie all’ausilio della mongolfiera. Come da consuetudine le aree sono suddivise in diversi settori ; la telecamera è piazzata con una vista dall’alto sulla falsariga dei classici Dungeon Crawler, con l’accompagnamento di elementi esplorativi come oggetti e trappole, ma tutte piuttosto limitate nella varietà. La formula è quindi molto semplice e non subisce particolari modifiche nel suo insieme, interessante invece l’introduzione delle megaevoluzioni e delle primal form dei leggendari Kyogre e Groudon. Ogni Pokémon possiede delle mosse prefissate (modificabili tuttavia sbloccando un’apposita opzione, ma piuttosto costoso in termini di monete di gioco per attuare il cambiamento), una potenza fissa con, a volte, abilità speciali simili a quelle della serie principale : come l’attacco più veloce, maggior capacità di movimento e una buona resistenza a un tipo in particolare. Il giocatore non può modificare queste caratteristiche a meno che non cattura un Pokémon della stessa specie con quelle desiderate. Questo limita chiaramente il focalizzarsi su un Pokémon in particolare. Insomma per gli amanti del collezionismo è una buona cosa, per chi desidera focalizzarsi su dei Pokémon specifici vedrà questo sistema come un difetto, come del resto analogo ai titoli passati…il tutto dipende sempre dal punto di vista soggettivo. Nell’ambito della personalizzazione citiamo l’avatar del giocatore, lo stesso Mii, in grado di essere modificato sotto diversi aspetti tra cui il completo, la scheda di presentazione con tanto di sfondo e cornice o il Pokémon compagno trasferito durante le sessioni di streetpass / spotpass nella lista amici.
Citando Streetpass e Spotpass dedichiamo anche una piccola parte sulla condivisione della propria scheda Mii ad altri giocatori. Nella sostanza si tratta del classico multiplayer passivo, i dati possono essere ricevuti in locale o sfruttando la connessione internet. Per quest’ultimo si aggiungeranno come ospiti nella piazza del regno i conoscenti registrati tramite codice nella lista amici. Gli ospiti influiscono durante l’esplorazione donando power up vari, a titolo d’esempio l’aumento temporaneo delle statistiche, le pozioni e regalando spesso anche un numero esiguo di diamanti. Purtroppo, a nostro parere, manca un multiplayer attivo nella sua classica forma, o meglio, per esempio in questo caso una modalità che consente di sfidare i propri amici o sconosciuti in arene dedicate. Le potenzialità di Pokémon Rumble World in ambito competitivo potrebbero essere ipoteticamente interessanti, ma è anche vero da una parte la presenza di molti giocatori che preferiscono cimentarsi nei capitoli principali della serie…piuttosto che dedicare parecchio tempo agli spin off con protagonisti i simpatici mostricciattoli della Pokémon Company. Un titolo che, come Pokémon Shuffle, evolverà con vari update migliorando diversi aspetti ed offrendo maggiori contenuti : sia gratuiti che non. Pokémon Rumble World è un titolo freetoplay che vale pena scaricare per provarlo, che offre come precedente scritto un’esperienza più conveniente, da una parte, e meno casual, dall’altra, diminuendo i tempi di attesa. Molti lo troveranno simile a Pokémon Shuffle e saranno fin da subito dipendenti, altri potrebbero considerarlo monotono per la sua semplice formula di gameplay, come la ripetitività nell’esplorazione delle diversificate aree.