The Long Journey Home osiamo definirlo un No Man’s Sky in versione bidimensionale sidescrolling, in cui il giocatore deve esplorare numerosi universi procedurali tratteggiando la traiettoria sulla mappa stellare, tramite stick destro. Gli sviluppatori lo definiscono così, uno Space Exploration con un numero definito dell’equipaggio al fine di scoprire i segreti dell’universo. Nella demo a noi mostrata vengono proposti quattro personaggi che prenderanno posto nell’equipaggio dell’astronave, una delle tanti disponibili ma allo stesso tempo anche personalizzabile.
L’Hub all’interno della navicella è quello più importante e fondamentale del gioco, dove ci sono determinate opzioni che spaziano dalle missioni giornaliere alla customizzazione dello stesso velivolo. Tra questi spunta anche l’opzione laboratorio che raccoglie tutte le scoperte effettuate nello spazio e sui vari pianeti, consentendo un crafting avanzato al fine di creare numerosi oggetti.
Ma il vero gameplay risiede nell’esplorazione della mappa stellare, dove grazie all’iperspazio possiamo spostarci fra una galassia e l’altra esplorando e visitando diversi pianeti. Molto interessante lo sfruttamento della gravità di ogni corpo celeste, che può essere usata a nostro favore consentendo un’accelerazione della flotta più facilitata. Non solo corpi celesti ma anche entità aliene, infatti la navicella può imbattersi in diverse entità aliene e comunicare con esse. Seguendo delle conversazioni prestabilite, gli alieni possono essere amichevoli o ostili a seconda delle risposte. Se cadono in quest’ultima categoria, la nostra flotta è chiamata a estrarre le armi e ingaggiare una battaglia con i nemici.
L’esplorazione non si limita solo allo spazio ma anche sui pianeti scoperti. Si tratta tuttavia di un approccio sempre sidescroller e più semplicistico. Per ogni pianeta viene proposta una porzione di terreno in cui il giocatore dovrà atterrare e cercare oggetti rari o materiali utili per il crafting. Tuttavia atterrare non è semplice e si più incappare facilmente in situazioni di difficoltà e danneggiare il velivolo.
Come in No Man’s Sky con i singoli pianeti, ogni run in una galassia può essere creata da zero, rinominandola a piacimento. Gli sviluppatori hanno anche confermato che per esplorarla ci vogliono minimo almeno quattro ore.