Durante la conferenza XBOX è stato mostrato il primo gameplay di Kingdom Hearts III, il prossimo capitolo della saga che, a distanza di 13 anni, vuole chiudere (così sembrerebbe) la linea narrativa di Sora. Tra combo spettacolari, lo sceriffo Woody e i film Pixar, ecco tutto quello che c’è da sapere sul gioco. Un gioco molto atteso dagli amanti del genere, pertanto siamo stati invitati all’E3 di Los Angeles più precisamente allo Showcase di XBOX per provarlo in anteprima.
Kingdom Hearts III è un gioco di ruolo di Square Enix in collaborazione con Disney. L’incontro tra queste due industrie è stato un caso fortuito, tutto è iniziato nell’ascensore della sede dove entrambe le compagnie sono situate. Questo fortunato incontro ha permesso alle due industrie di mettersi a confronto e di lavorare ad un nuovo progetto comune. Per anni i dipendenti di Squaresoft e Disney hanno condiviso la sede nei pressi di Tokyo e questo ha portato alla realizzazione di una delle serie più apprezzate del mondo videoludico. Tutto è nato un giorno con l’incontro casuale tra lo sviluppatore di Square – Shinji Hashimoto e un manager Disney. Insomma un’idea nata quasi per scherzo che ha poi visto nascere Kingdom Hearts, un progetto enorme, non solo per il numero di personaggi e idee che racchiude, ma anche e soprattutto per la capacità che ha avuto nel fondere due mondi così distanti come quelli di Squaresoft – ora diventata Square Enix – e dei suoi Final Fantasy e quei personaggi magici che racchiude il mondo della Walt Disney.
Sono ormai passati oltre 10 anni dall’uscita del secondo capitolo della saga principale, che ha poi dato il via a una serie di spin off, titoli mobile e destinati alle console portatili Sony e Nintendo che negli ultimi anni hanno portato avanti tutti gli intrecci della storia di Sora e di tutti i personaggi che gli gravitano attorno. Un intreccio di trame ed eventi che ora dovrà finalmente svelare la sua fine con Kingdom Hearts 3, il capitolo che porterà a termine questa linea narrativa cercando di mettere ordine in tutto ciò che Tetsuya Nomura ci ha raccontato in più di 15 anni.
Prima dell’E3 di quest’anno si era visto poco e niente: brevi filmati, poche notizie in merito ai nuovi mondi esplorabili e ancora nessuna informazione sulla data d’uscita. Nel corso degli ultimi giorni, dopo che è stata rivelata la data di uscita per il 25 giugno 2019, abbiamo potuto mettere le mani su di una demo della durata di circa un’ora che ci ha permesso di assaggiare le nuove dinamiche e capire se Kingdom Hearts 3 riuscirà davvero a mantenere fede alla fama raccolta negli anni proponendo qualcosa di nuovo e innovativo oppure se le aspettative e l’hype da parte dei fans sono mal riposte. Un compito difficile se si pensa che oltre all’ormai poco fresca idea del Keyblade, la storia fino ad oggi è una serie intricata di intrecci e personaggi.
Comunque sia manca sempre meno e questo hands-on mette a tacere molti dei dubbi che avevamo!
Premettiamo che la nostra prova è stata fatta su Xbox One X. Una volta preso il controller alla mano la demo parte con la scelta tra due possibili scenari, , il primo scenario consiste in una battaglia contro il titano di roccia del mondo di Hercules mentre il secondo è il mondo di Toy Story, nel gioco chiamato ToyBox, insieme allo sceriffo Woody e i suoi inseparabili amici.
Il primo scenario, che abbiamo reputato monotono e che mostrava relativamente poco per quanto concerne le meccaniche innovative, se non fosse per il colpo finale che è possibile infliggere attraverso l’evocazione di uno speciale, treno volante, ispirato alla famosa Big Magic Mountain di Disneyland – dal quale è possibile sparare al titano fino alla sua eliminazione.
Diversamente il secondo scenario, il mondo di Toy Story, inizia con la comparsa degli Hartless nella camera di Andy. Woody, Buzz e gli altri giocattoli stanno per andare all’attacco, quando fanno la comprsa Sora, Paperino e Pippo. Parte così la parte di gameplay, che ci permette di entrare da subito in azione e sconfiggere gli Hartless. Questo scontro ci dà la possibilità da subito di famigliarizzare con i comandi e le nuove meccaniche di gioco. La demo prosegue con la nascita di un’alleanza con Woody per eliminare l’oscurità che infesta il mondo di ToyBox e continua con l’uscita dalla camera di Andy per portarci verso il negozio di giocattoli galaxy Toys dove anche qui degli Hartless bloccheranno il nostro cammino ma con delle combinazioni di combo, magie e grazie anche all’aiuto di paperino, pippo, woody e buzz riusciamo in poco tempo a raggiungere la nostra destinazione. Gli Hartless nel Galaxy Toys prendono rapidamente possesso di Robot giganti dando loro vita, e Sora, a sua volta, prende possesso di un Robot, controllato da noi per sconfiggere i nemici. Purtroppo la demo finisce con la sconfitta di tutti gli Hartless, ma porta con sé anche una delle novità più importanti di Kingdom Hearts 3: l’arrivo dei mondi Pixar, che fino ad oggi non erano stati integrati nel gioco nonostante alcuni elementi presenti nel codice dei primi due episodi lasciassero intendere la volontà di farlo.
La parte di demo dedicata al mondo di Toy Story è quella dove Kingdom Hearts III lascia trasparire di più quelle che sono le meccaniche davvero innovative e interessanti. A partire proprio dall’elemento chiave (perdonate il gioco di parole) della serie: il Keyblade. La prima novità è quella di poter scambiare i Keyblade in proprio possesso in maniera totalmente libera, semplicemente selezionandoli attraverso le frecce direzionali, destra e sinistra, del controller. Nel mondo di Toy Story abbiamo quindi potuto usare anche il Keyblade di Monster Inc e di Rapunzel, entrambi novità del portfolio di mondi. Il punto forte è che le differenze tra queste armi non sono puramente estetiche ma influenzano il gameplay con una scelta di design ben precisa, ovvero: ognuna di esse ha due “evoluzioni” possibili che introducono nuovi attacchi e nuove spettacolari mosse finali. Il Keyblade di Monster Inc, per esempio, si trasforma prima in due grandi artigli e poi in due yo-yo dentati. Quello di Rapunzel, invece, diventa un bastone magico e consente di evocare la torre di Raperonzolo dalla quale far partire dei raggi che danneggiano tutti i nemici circostanti.
Un’aggiunta che non solo rende estremamente vario ogni combattimento, ma ne aumenta a dismisura la spettacolariti. Kingdom Hearts è sempre stato caotico, ma alcune situazioni di questo terzo capitolo sfociano davvero in un’esplosione di colori e fuochi d’artificio, in particolar modo quando in mezzo ci sono robot (che peraltro è possibile pilotare), mosse speciali ed evocazioni. Le azioni speciali vengono attivate dopo le combo più sostenute e variano molto l’una dall’altra, possono essere le tazze che vorticano su loro stesse, una giostra acquatica oppure una macchinina che consente di sparare ai nemici in prima persona. L’elemento in comune è che tutte queste mosse sono ispirate alle giostre dei parchi divertimento e sono caratterizzate da un look che ricorda molto la Light Parade di Disneyland. Le ultime azioni speciali che è possibile effettuare sono le evocazioni di altri personaggi Disney.
A completare il quadro di tutte queste meccaniche c’è il contesto narrativo e la fusione tra la serietà delle storie Square con l’umorismo Disney. Un approccio che prosegue anche nel terzo episodio e che di certo mostra molta della sua forza proprio nel mondo dedicato a Toy Story. Senza dimenticare che questa volta i personaggi dei vari mondi potranno aiutarci andando ad aggiungersi a Pippo e Paperino senza per questo richiedere una sostituzione, nel mondo di Toy Story ad esempio si è spesso in cinque accompagnati sia da Woody che da Buzz.
Vogliamo ricordare anche l’aspetto grafico, Square ha rivisto tutto la sua engine, non si è mai visto un Kingdom Hearts così ricco di colori, così dettagliato a livello grafico sia dal punto di vista dei modelli 3D, delle texture che da quello della grafica.
Le nostre considerazioni finali non possono quindi essere che positive, almeno per il momento. La base su cui Kingdom Hearts III è costruito è quella alla quale la serie ci ha abituati ma arricchita in modo da rendere il tutto ancora più dinamico, avvincente e soprattutto innovativo. Cosa possibile anche grazie all’ampliamento degli spazi e dalla nuova possibilità di scalare la maggior parte delle superfici verticali. Ora non resta che aspettare il 25 giugno 2019 per tornare a vestire un’ultima volta i panni di Sora.