Resident Evil: Revelations

Il mare Mediterraneo fa da sfondo al nuovo capitolo di Resident Evil. Scordatevi le ridenti spiagge di Croazia, Italia o Grecia: il Mediterraneo dipinto dalla Capcom è brumoso, sporco e malato. È lo specchio perfetto dei nemici che dovranno affrontare questa volta i membri della Bioterrorism Security Assessment Alliance (BSAA). O forse si dovrebbe parlare di un solo nemico: la Queen Zenobia, una nave persa alla deriva, che porta un terribile segreto.

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Storie di Regine

In Resident Evil: Revelations, la BSAA è chiamata ad indagare su una misteriosa organizzazione terroristica chiamata Il Veltro. Un anno prima delle vicende narrate in questo episodio, Il Veltro ha liberato delle armi biologiche nella città ideale e utopica di Terragrigia, che, proprio come Raccoon City, è stata rasa al suolo su ordine della Federal Bioterrorism Commission (FBC), al fine di scongiurare la minaccia biologica e di annientare il Veltro.

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Un anno dopo, Il Veltro sembre riapparire e la BSAA viene di conseguenza mobilizzata. Durante le indagini, Chris e Jessica Sherawat, la sua nuova partner, scompaiono misteriosamente; il compito di ritrovarli tocca a Jill e a Parker Luciani. I due si ritrovano così su una nave abbandonata, la Queen Zenobia, che parrebbe esser l’ultimo luogo esplorato da Chris e Jessica.

Durante gran parte dell’avventura, Jill è dunque il personaggio controllato dal giocatore, che avrà però anche l’opportunità di dilettarsi con Chris, Parker e Keith Lumley, un altro membro della BSAA. Questo episodio di Resident Evil introduce diversi nuovi personaggi, magari poco approfonditi, ma tutti ben pensati: a volte sono ambigui, a volte divertenti o altre volte misteriosi. E ancora volta in Resident Evil, la parte del leone tocca soprattutto ai caratteri femminili: Jill, Jessica e evidentemente la Queen Zenobia.
Le vicende narrate in Resident Evil: Revelations si svolgono fra il quarto e il quinto episodio, quando la BSAA è appena stata fondata. La storia si rivela abbastanza superficiale e un po’ scontata come spesso capita in Resident Evil e propone il classico miscuglio di complotti, tradimenti, scienziati pazzi e politici megalomani. Gli autori cercano di innalzare il livello della sceneggiatura con riferimenti apparentementi colti alla storia e alla letteratura, ma le continue citazioni della Divina Commedia di Dante sono forzature quasi fastidiose.

Ritorno alle origini

L’uscita di un nuovo Resident Evil è ormai un dilemma per il giocatore: come sarà il gioco? Simile ai primi episodi in cui predominava l’esplorazione oppure più orientato verso l’azione, introdotta dal quarto episodio? E soprattutto, lo spirito di Resident Evil sarà snaturato come nel quinto e nel sesto episodio?

La risposta può mettere il cuore in pace a tutti: Revelations è di nuovo Resident Evil. In questo episodio, ci sarà dell’esplorazione, dell’azione e, soprattutto del survival horror. La maggior parte del gioco ricalca le origini della saga: il giocatore è invitato a non sprecare munizioni, a fuggire i nemici e a ritornare più è più volte negli stessi posti per accedere a stanze che possono essere aperte solo con una certa chiave. Inoltre, dei semplici enigmi sono proposti al giocatore per riattivare ascensori o accedere a armi.

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Insomma, si tratta di un ritorno alle origini, che però non ripudia il lato azione degli ultimi episodi della saga: dal un lato, Capcom offre delle sequenze di pura azione e combattimento – saggiamente più corte di quelle di esplorazione! – dall’altro, propone un sistema di controllo dei personaggi piuttosto simile a quello di Resident Evil 5.

Fra le novità, appare Genesis, una specie di scanner, che permette di trovare oggetti nascosti, delle impronte, di vedere dei nemici invisibili o di analizzare le varie mostruosità (il giocatore riceve delle pillole per recuperare energia dopo un certo numero di analisi). Il Genesis è integrato intelligentemente nel gameplay ed porta una ventata di aria fresca. Già come in altri episodi, è possibile trovare dei potenziamenti per le armi: questi possono essere combinati a discrezione del giocatore e introducono una certa dimensione tattica. Inoltre, per la prima volta il gioco integra delle vere fasi di nuoto, che sono ben integrate e aggiungono varietà al tutto. È giusto far notare che Resident Evil: Revelations non è un episodio inedito, bensì la conversione di una piccola perla per 3DS. Le sue origini sono ben evidenti nel gameplay: in generale, il gioco è suddiviso in tanti livelli piuttosto brevi. Questa struttura non è per niente fastidiosa su console da salone: al contrario, è molto più gradevole di quella proposta nei livelli troppo lunghi di un Resident Evil 6 e permette di alternare più volte il gameplay.

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La natura nomade del gioco si nota anche nel numero di tasti utilizzati, che è ridotto, e nella velocità piuttosto bassa dei personaggi. Questi limiti apparenti non sono in verità un problema e, anzi, hanno probabilmente spinto i designer a curare maggiormente l’esperienza di gioco. Per chi ha giocato a RE 6, ci vorrà forse un breve tempo per abituarsi al sistema di controllo, meno reattivo e calcalato su quello di RE 5.

Dal punto di vista delle modalità di gioco, Resident Evil: Revelations propone la Campagna, la modalità principale, e il Raid. Quest’ultimo può essere giocato a due in linea e consiste nel compiere una breve missione con un personaggio a scelta, facendolo salire di livello e acquistando armi grazie ai punti ottenuti. Un’ultima nota positiva riguardo al gameplay è data dai vari boss, che, forse eccetto il penultimo, sono tutti ben pensati e offrono una vera sfida per il giocatore.

Il mondo nella nave

Tecnicamente, il gioco tradisce le sue origini. Non che graficamente sia brutto: il restyling dei personnaggi e il miglioramento delle texture per l’alta definizione fanno più che bene il loro lavoro, ma nei pochi spazi aperti i fondali mancano completamente di orizzonte. Il risultato finale è pregevole, probabilmente addirittura superiore a certe produzioni attuali, ma ben lontano dallo spettacolo visivo di un Resident Evil 6. Nonostante la maggior parte del gioco si svolga su una nave, il giocatore si ritrova a esplorare altri ambienti : palazzi, laboratori, montagne, ecc. E inoltre, la Queen Zenobia non è propriamente una nave normale e i suoi interni sembrano essere un grande parco dei divertimenti con casinò, passeggiata, saloni… Tutti rigorosamenti in stile anni trenta!
Le musiche si adattano bene all’ambiente ricreato nella Queen Zenobia e, se veramente c’è un punto debole, si può trovarlo nel rumore delle armi, che sembrano dei giocattoli. Da sottolineare che è Resident Evil: Revelations è completamente doppiato in italiano!

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L’ultima rivelazione

Resident Evil: Revelation è probabilmente il gioco che avrebbe dovuto essere RE 6. Anche se tecnicamente è inferiore, questo episodio è divertente, vario, ben pensato, curato e un vero ritorno al survival horror. A volte, dei nemici inattesi appaiono d’improvviso e sorprendono il giocatore… altre volte, ci si attende che dei corpi inanimati riprendano vita e invece non succede niente… E infine, altre volte si capisce che si sta per affrontare un nemico pericoloso, senza poter conoscere il momento esatto in cui si affronterà l’ineluttabile. L’avventura principale occupa il giocatore per all’incirca 8-9 ore, ma la durata del titolo può essere prolungata con la modalità Raid, che può essere giocata con un amico sulla rete.

Resident Evil piacerà sicuramente a tutti gli amanti della saga che non hanno ancora avuto la fortuna di scoprire questo episodio su 3DS.

Voto: 5.25

 

 

 

Written by: Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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