The Division è un titolo interessante che ha saputo ritagliarsi una fetta di mercato non indifferente. Un gameplay solido, un’ambientazione riuscita e specialmente un supporto post lancio degno di questo nome hanno fatto dello shooter MMO di Ubisoft un successo. In The Division 2 è ora di abbandonare New York in favore della capitale statunitense, Washington D.C.
Sono passati sette mesi dal catastrofico Black Friday che aveva dato inizio alla fine della società americana. Una ad una le città sono cadute vittima del contagio. Il governo è stato praticamente spazzato via. Anche la Divisione, nonostante l’eroismo dei suoi agenti, ha potuto fare ben poco. Ora una nuova minaccia incombe: la sede centrale della Divisione di Washington D.C. ha smesso di rispondere ai suoi operatori sul campo. Qualcosa, evidentemente, è andata storta. Il nostro compito in The Division 2 sarà quello di raggiungere la città, riportare l’ordine e, se possibile, salvare gli Stati Uniti d’America.
The Division 2 è stato mostrato con uno spettacolare trailer alla conferenza stampa di Ubisoft. Abbiamo visto gli agenti della Divisione alle prese con un gruppo di nemici che hanno preso possesso della carlinga abbandonata dell’Air Force One, l’aereo del presidente degli Stati Uniti. Nel video vedevamo gli agenti farsi strada a suon di pallottole e gadget tecnologici fino a raggiungere l’aereo precipitato in uno spiazzo. Nella demo a cui abbiamo avuto la possibilità di giocare abbiamo potuto rifare quella stessa missione di persona. Iniziamo la partita con un team di 4 giocatori, ognuno con un loadout predefinito in modo da darci la possibilità di vedere diversi tipi di equipaggiamenti. Ritroviamo dunque le armi che già conosciamo dal primo The Division come fucili d’assalto, fucili a pompa, pistole e via dicendo. Ma ci sono anche delle nuove armi speciali, le Signature Weapons. Le armi speciali fanno parte delle classi specializzate, una novità del gioco. Troveremo allora il survialist dotato di balestra esplosiva, il demolitionist con un lanciagranate e lo sharpshooter col fucile sniper.
Queste armi speciali sono estremamente potenti ma solitamente abbiamo a disposizione un numero molto limitato di munizioni, ottenibili per altro solo da alcune casse speciali o dopo aver abbattuto un nemico particolarmente potente. Nel nostro caso, avevamo in dotazione la balestra con frecce esplosive. Colpire i nemici ha un impatto davvero devastante perché l’esplosione ha un raggio piuttosto ampio, in grado di coinvolgere un eventuale altro nemico che si trovi nelle immediate vicinanze del nostro bersaglio. Ma ci sono anche delle tecnologie speciali, una storta di potere extra, attivabile solo ogni tanto. Nel nostro caso avevamo a disposizione una sorta di cortina fumogena che, se lanciata e basta, si spanderà per una determinata area senza causare alcun danno. Basta però che chiunque del fireteam spari sulla nuvola per incendiarla, bruciando in un orribile rogo chiunque sia tanto sfortunato di trovarsi al suo interno.
Il gameplay di The Division 2 non cambia poi moltissimo rispetto al passato. Siamo di fronte ancora una volta ad uno shooter in terza persona molto tattico in cui il lavoro di squadra è fondamentale per la vittoria. Quello che è cambiato è la resistenza dei nemici. Nel primo titolo per uccidere un nemico dovevamo scaricargli addosso una considerevole quantità di proiettili, in una forzatura che aveva fatto storcere il naso a molti. Ora i nemici muoiono più rapidamente ma, per compensare, sono decisamente di più e sono anche più bravi a sparare. Non che sia un cambiamento in peggio comunque. Abbiamo nettamente preferito la nuova direzione presa dal gioco.
Un gioco come The Division 2 vive di end game e contenuti extra. Ubisoft ha annunciato un esteso supporto post lancio (tre i capitoli annunciati per ora) e l’arrivo di raid da 8 giocatori che dovrebbero tenere impegnati i giocatori nei mesi e anni successivi al lancio del gioco. Gli update saranno frequenti e gratuiti e poteranno nuovi contenuti, eventi globali e altre attività per rendere il gioco più interessante sul lungo periodo.
The Division 2 sembra non volersi discostare troppo dal suo predecessore pur cambiando alcuni aspetti che non funzionavano al meglio. Per ora non sappiamo ancora nulla delle nuove dark zone, degli aspetti social e del funzionamento dei raid. Scopriremo sicuramente di più nei mesi a venire.