Animal Crossing: New Horizons

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Animal Crossing: New Horizons

A ben 8 anni dal capitolo New Leaf, Animal Crossing ritorna su Nintendo Switch con il botto. New Horizons, questo è il nome scelto per l’ultima fatica di Nintendo, porta con sé delle novità mai viste nella serie: un nuovo orizzonte pur mantenendo il proprio ed unico stile.

L’arrivo su Nintendo Switch non solo segna il ritorno della serie su una console casalinga (Let’s Go to the City, capitolo per Wii, fu distribuito ben 11 anni fa), ma già macina nuovi record: in pochi giorni è il capitolo più venduto al lancio. In solo una settimana, Animal Crossing New Horizon sta macinando vendite su vendite, in particolare la versione digitale, anche a causa dell’attuale situazione di emergenza che, ahimè, ha costretto la chiusura di negozi di elettronica. Lo scrivente è riuscito in ogni caso a passare già due settimane sull’isola deserta del pacchetto Tom Nook e, anche dopo l’arrivo di nuovi isolani, del negozio, museo ed espansione del punto d’informazioni, ogni giorno si scoprono sempre cose nuove. Per chi già conosce Animal Crossing sa bene che il ritmo del gioco è scandito rigorosamente dal lento passare dei giorni e, come nella vita reale, per avere accesso a nuove costruzioni o vari servizi ci vogliono giorni. Ragion per cui Animal Crossing, da sempre, offre un’esperienza di gioco tranquilla e rilassante, scandita da eventi che si manifestano nel gioco lentamente, nel corso dell’anno, come in una vita reale parallela. Una vita parallela in cui il giocatore, unico umano isolano, è letteralmente il padrone assoluto in grado di modificare, a proprio piacimento, la morfologia del terreno, scegliere chi la popola e creare qualsivoglia elemento o oggetto che rispecchia il proprio gusto personale. In Animal Crossing New Horizon questo aspetto è stato ulteriormente potenziando, questo capitolo infatti ingloba tantissimi elementi dei capitoli passati della serie, e porta l’intera esperienza su un nuovo livello. Grazie infatti all’introduzione del crafting e del farming di risorse, nonché alla personalizzazione totale dell’isola e di tutto l’ambiente di gioco, finalmente siamo in grado di controllare a 360 gradi qualsiasi cosa. Il tutto condito da un ritmo tranquillo, capace di catturare il giocatore anche per le piccole cose che, di primo acchito, possono sembrare assai banali: come pescare un pesce raro, collezionare frutta esotica e cercare di catturare di catturare rari insetti. Complessivamente, si potrebbe già affermare che Animal Crossing è qualitativamente un ottimo prodotto, curato sotto molti aspetti, con uno stile suo, unico e che trae vantaggio di tutta, l’esigua, potenza che Nintendo Switch offre. Nintendo ancora una volta dimostra la sua perizia nella minuziosità dei piccoli dettagli, offrendo un titolo graficamente e artisticamente valido e impeccabile sotto quasi ogni aspetto. Peccato, tuttavia, per alcune scelte tecniche, che definiamo di quality of life relativa alla gestione dei salvataggi, non particolarmente user friendly per una determinata categoria di giocatori. Scelte che, purtroppo, inficiano l’esperienza di gioco in gruppo sulla medesima console e per un determinato target di persone (le famiglie).

Una tranquilla vita da isolano

Animal Crossing New Horizon è un gioco tranquillo con un gameplay praticamente unico nel suo genere. Si dice, infatti, che lo si ama o si odia, ma su una cosa sono tutti concordi: l’essenza di Animal Crossing è di offrire un’esperienza rilassata che scandisce lentamente il ritmo del gioco, chiedendo al giocatore di essere molto paziente. Accedere a determinati servizi ed edifici richiede tempo, non a caso, per godere quasi appieno di tutti gli elementi di gioco è necessario quasi un mese. Ragion per cui, alcuni, potrebbero considerare questa scelta stilistica di gameplay del puro tedio altri, invece, non si rendono conto delle ore che investono nel gioco immedesimandosi fin da subito nel ruolo di isolano. Senza rendersi conto, catturare qualche pesce, insetto, o svolgere qualche missione giornaliera fa si che passano tranquillamente da un’ora a due ore al giorno. Le sessioni di gioco sono caratterizzate per lo più dalla pesca, retini per catturare insetti, raccolta di frutta, parlare con i vicini animali antropomorfi e creare nuovi utensili e mobilio per la nostra casa. Ma procediamo con ordine.

La tranquilla avventura di Animal Crossing New Horizon comincia con l’acquisto del pacchetto isola deserta di Tom Nook. Presso i gate di imbarco il giocatore viene informato sul contenuto del pacchetto e, successivamente, dovrà creare il proprio alter ego scegliendone il sesso, gli occhi e l’acconciatura. Raggiunta la tropicale deserta isoletta, il giocatore viene accolto da Tom Nook, CEO di Nook Inc. e ideatore del suddetto pacchetto di viaggio. In compagnia del giocatore, sbarcheranno altri due isolani, scelti casualmente dai personaggi animali antropomorfi della serie. Nel nostro caso era il leone sportivo Leopold e l’esteta coniglietta Martina. Dopo aver piazzato la tenda, comincia l’esplorazione di una piccola porzione dell’isola nonché la familiarizzazione con i primi, ma limitati, servizi della Nook Inc. All’inizio alcune zone dell’isola sono inaccessibili fino all’ottenimento degli strumenti legati all’esplorazione.

Da subito il procione Tom Nook non si risparmierà a rammendare che il pacchetto isola deserta non è gratuito. Egli infatti richiede un versamento di 48’000 stelline, valuta storica del gioco che può essere guadagnata vendendo conchiglie, frutta, pesci e insetti ai figli di Nook (MirKo e Marco). Tuttavia, il primo debito può essere tranquillamente estinto con la nuova valuta introdotta con questo capitolo, ovvero le Miglia. Le Miglia sono dei punti accumulati portando a termine determinati obbiettivi, sulla stregua dei trofei. Le missioni (miglia+ accessibili in un secondo momento) e gli obbiettivi sono accessibili mediante il nuovo nookphone, smartphone dal quale vi sono numerosi software tra cui i modelli, il crafting di oggetti (laboratorio), la lista amici, la mappa e via dicendo. Ad ogni modo, detti obbiettivi sono nientemeno che le semplici attività quotidiane del giocatore: come pescare un tot numero di pesci, piantare dei fiori, tagliare alberi, raccogliere conchiglie, colpire con la fionda i palloncini, vendere un determinato quantitativo di frutta o conciglia, e via dicendo. Raccolte le 5000 Miglia necessarie ad estinguere il primo debito, il giocatore potrà decidere di costruire la propria abitazione: una casa vera e propria. Ciò darà il via a una delle canoniche routine tipiche della serie: guadagnare stelline per completare la casa e le varie espansioni. Non solo, nel corso delle giornate è possibile contattare Blatero, che si occuperà dell’apertura del museo, o permettere a Mirko e Marco di aprire il negozio ufficiale dell’isola.

La prima settimana di gioco di Animal Crossing New Horizon è lenta, da una parte il tipico tranquillo ritmo introduce pian piano alle attività dell’isola, dall’altra è come se si trattasse di un tutorial per avviare la propria routine quotidiana. Infatti, solo a partire dalla seconda settimana si comincerà ad entrare nel ritmo del gioco. Non vi è una trama da seguire, se non quella di rendere l’isola un’ambiente accogliente con tanti servizi. In Animal Crossing non si tratta di portare a termine una campagna o delle missioni, ma di trovare la propria routine quotidiana di gioco per effettuare le attività giornaliere da esso proposte e che il giocatore considera come prioritarie: dal collezionismo, alla personalizzazione estetica dell’isola o dal versamento dei debiti legati alla casa. Il giocatore, nel corso del tempo, personalizzerà l’isola creandosi il proprio e piccolo mondo a sua immagine e a libero piacimento, anche grazie alle novità introdotte in questo capitolo.

Minecraft incontra Animal Crossing?

Animal Crossing New Horizon non solo eredita lo stile di gioco e tanti contenuti dei passati capitoli, ma introduce un sistema di farming e crafting per creare gli strumenti (ovvero i canonici retino, canna da pesca, pala, fionda, annaffiatoio e molti altri), il mobilio e tutti gli elementi da piazzare nell’isola, grazie alle risorse presenti (legna, minerali, sassi, bambù, ecc…). Per gli strumenti sarà sempre richiesto cinque bastoncini di legno che si ottengono scuotendo gli alberi, mentre le versioni più avanzate, e più resistenti, richiedono l’uso dei minerali che si ottengono dalle rocce. La resistenza degli strumenti è una novità che obbliga il giocatore ad essere parsimonioso nell’utilizzo delle risorse: gli strumenti, dopo un determinato numero di utilizzi, si rompono. Come accade in The Legend of Zelda: Breath of the Wild (da cui presumiamo il team di svillupo ha tratto ispirazione), anche in Animal Crossing New Horizon gli strumenti hanno un ciclo vitale ben definito, quelli fragili avranno una durata media di dieci-venti utilizzi, mentre gli strumenti standard sono più longevi, quelli d’oro (che si sbloccano con dopo aver raggiunto determinati obbiettivi) possono essere usati addirittura fino a 200 volte.

Le risorse dell’isola sono però limitate giornalmente, ma le Miglia arrivano in soccorso del giocatore grazie alla possibilità di comprare i Coupon ticket di Nook (2000 miglia) per esplorare un’isola deserta prodotto proceduralmente dal sistema. Alcune isole deserte genereranno una particolare fauna (come l’isola delle tarantole) o una determinata vegetazione (l’isola dei bambù), e, presso le stesse, sarà possibile incontrare altri animali antropomorfi da invitare sulla propria isola come nuovi isolani. Le isole deserte procedurali ricordano, a grandi linee, l’isola tropicale presente in New Leaf, ma senza i minigiochi multigiocatore o la possibilità di esplorarla insieme a degli amici. Sotto questo aspetto, è un vero peccato.

Le risorse vengono impiegate non solo nella costruzione degli strumenti, ma anche nella creazione di tutti gli elementi quali mobili, fontane, cinte e varie decorazioni da piazzare in casa o sul terreno dell’isola. Quest’ultimi sono creati mediante il banco di lavoro, organizzato sotto forma di schede. Le schede Fai-da-te, accessibili per la consultazione dall’app Laboratorio del nookphone, sono donate da Tom Nook, dagli altri isolani, acquistati o trovati in giro per l’isola. Non solo, quindi, il solito mobilio acquistabile dal negozio o dal catalogo di Tom Nook, ora lo stesso può essere creato di pugno del giocatore e, tra l’altro, può essere pure personalizzabile. Dopo qualche giorno dallo sbarco sull’isola, Tom Nook potenzierà ulteriormente il tavolo di lavoro, consentendo di modificare il colore di alcuni mobili e, addirittura, di applicare dei modelli personalizzati. Ciò lascia pieno spazio alla creatività di ciascun giocatore.

Di più. L’apice della personalizzazione si raggiunge non appena Tom Nook migliorerà il centro informazioni dell’isola, chiamando all’appello Fuffy, la storica segretaria ai tempi di New Leaf. Si potrà personalizzare l’inno dell’isola, impostare e personalizzare una bandiera e costruire opere edili, come ponti, strade e scalinate per raggiungere facilmente i dislivelli dell’isola e superare i ruscelli che bloccano il passaggio. Da questo punto il giocatore comincerà ad avere accesso alla completa amministrazione della mappa, nonché di qualsivoglia elemento presente su di essa: spostare la propria abitazione, il museo, il negozio o le abitazioni altrui. Ma non solo, ad un certo punto sarà pure possibili creare nuovi ruscelli, cascate o dislivelli, a piena e totale discrezione del giocatore.

L’amministrazione del suolo è pure possibile la vegetazione dell’isola, in particolare gli alberi. Grazie al sistema della frutta, introdotto con questo capitolo, il giocatore, mangiando fino ad un massimo di dieci frutti, può letteralmente sradicare gli alberi e ripiantarli altrove (o anche distruggere delle rocce apparse in postazioni scomode). I fiori, anch’esso elementi delle vegetazioni, sono rafforzati e meno inclini all’appassimento e più resistenti alle intemperie. I fiori infatti non si rompono più nel caso in cui si vi dovesse, accidentalmente, travolgerli correndoci sopra, mentre, per spostarli da un terreno all’altro, sarà necessaria la pala per anch’essi sradicarli letteralmente. Ora, senza pala è possibile unicamente raccogliere i boccioli, che possono essere piazzati ad unico scopo decorativo (vaso). Il bocciolo raccolto sboccerà nuovamente dopo qualche giorno, seguendo il medesimo comportamento degli alberi da frutta.

La vita isolana è più divertente se condivisa in gruppo

Insieme a Pokémon, Animal Crossing fu uno dei primi giochi a sfruttare, nel lontano 2005, le connessioni di gioco online di Nintendo (ai tempi del DS). Questo spirito online è stato ripreso da Animal Crossing New Horizon, potenziando la modalità multigiocatore online, o in locale con minimo due console. Come da tradizione è quindi possibile visitare le isole altrui o accogliere i giocatori nella propria, in cui vi è possibile raccogliere risorse, catturare la fauna locale e trascorrere del tempo con altri alter ego. Per comunicare basterà semplicemente collegare l’app Nintendo Switch Online al fine di scambiarsi velocemente dei messaggi di testo o, se in possesso di cuffie con microfono, sfruttare la chat vocale sempre integrata nell’applicativo. Fino ad un massimo di otto giocatori possono giocare sulla stessa isola e svolgere delle attività come se si fosse sulla propria. Tuttavia, solo i migliori amici, gestibili dall’applicativo del Nookphone, potranno utilizzare alcuni oggetti per modificare gli elementi del terreno o vegetazione altrui, come l’ascia per abbattere gli alberi o la pala.

Peccato, tuttavia, per l’assenza dei minigiochi presenti nel precedente capitolo, New Leaf. Ad ogni modo, considerato che Nintendo aggiornerà, regolarmente e gratuitamente, New Horizon con eventi temporanei stagionali e giornate a tema, siamo fiduciosi che l’assenza dei minigiochi sarà, appunto, compensato dal supporto della casa di Kyoto. Infatti, già a partire dal prossimo mese vi sarà l’evento di Pasqua e relativa caccia alle uova e, sempre nel mese di aprile, vi sarà la giornata della terra con altrettante attività da svolgere da soli o in gruppo.

Giocare online in gruppo rende l’esperienza più completa e permette altresì collezionare più facilmente pesci o insetti appartenenti a un altro ecosistema. Infatti, è possibile scegliere il posizionamento dell’isola: emisfero boreale o australe con stagioni invertite. Infine, la possibilità di catturare schermate, foto ricordo e applicare determinati filtri o reazioni agli avatar darà luogo a tante situazioni divertenti e uniche da vivere in gruppo. Tuttavia, accedere alla modalità online mediante l’aeroporto rende il tutto ancora assai macchinoso e non propriamente user friendly. Inoltre, la totale e piena dipendenza dall’app Nintendo Switch Online e dal proprio smartphone, come già ribadito in passate recensioni, è una scelta da parte di Nintendo discutibile.

Il dilemma di un’isola per console

Se fin qui Animal Crossing New Horizon sembra un gioco praticamente impeccabile sotto ogni aspetto, non mancano alcune critiche che, purtroppo, inficiano l’esperienza di gioco. L’obbligo di un’isola per console non è stata sicuramente una restrizione apprezzata dagli utenti. Ci riferiamo alla categoria di persone che condividono una console con le proprie compagne, compagni o famiglia, ma che desiderano giocare tutte ad Animal Crossing e personalizzare la propria isola. Ebbene, ciò non è possibile. Ogni profilo utente può creare un nuovo isolano che abiterà sulla stessa isola degli altri utilizzatori della console. Tuttavia, alcune attività sono per alcuni preclusi. Il primo giocatore, colui che sceglierà l’isola (e l’emisfero), il nome (non modificabile) e sbarcherà per primo, sarà anche il portavoce della stessa e sarà incaricato nello svolgere le poche missioni principali che si presenteranno (apertura del negozio o apertura del museo). Ragion per cui, tutti gli altri utenti successivi sulla medesima console saranno degli isolani di seconda categoria. Non solo, le risorse, limitate giornalmente, sono condivise con tutti gli altri utenti, pertanto ognuno dovrà avere un occhio di riguardo per gli altri ed evitare di monopolizzare le risorse, senza eventualmente costringere gli altri a viaggiare nelle isoli procedurali (Coupon Ticket Nook acquistabile a 2000 Miglia).

Sicuramente si tratta di una scelta da parte di Nintendo molto discutibile. Obbligare tutti gli utenti a condividere un’unica isola per console, designando il primo giocatore come portavoce dell’isola e, automaticamente, declassando gli altri come isolani di secondo livello non è stata la scelta più saggia. Il multiplayer locale sulla stessa console rimane comunque possibile condividendo i Joycon e chiamando, mediante Nookphone, gli altri abitanti utenti dell’isola. Tuttavia non si tratta della stessa esperienza locale di due console separate: l’inventario è infatti condiviso e la telecamera, chiaramente, seguirà il giocatore che avrà il comando.

Ad ogni modo, le discutibili scelte di Nintendo non sono solo limitate al predetto aspetto. Come già preannunciato dalla casa di Kyoto, il salvataggio del gioco non supporta l’upload nel cloud di Nintendo e, inoltre, non sarà possibile trasmetterlo ad una nuova console mediante il trasferimento manuale integrato di sistema. Pertanto, chi desidera cambiare adesso la console non potrà trasferire il salvataggio ma, di principio, sarà costretto a ricominciare da zero la propria isola perdendo tutti i progressi. Tuttavia, Nintendo ha comunque intenzione di mettere a disposizione, nel corso di quest’anno, una tool apposita per trasferire il salvataggio in caso di guasto di Nintendo Switch, perdita o cambio di console. Alla luce di tutto questo, ci si domanda giustamente, dopo l’introduzione dell’infrastruttura online e del supporto al salvataggio cloud, come Nintendo decida sempre di non far capo alle proprie funzionalità offerte, a pagamento, ai propri utenti creando eccezioni per i titoli first party (Splatoon 2, Pokémon, e via dicendo). Seppur è comprensibile che queste riserve siano dettate dalla volontà di Nintendo di combattere eventuali hack dei salvataggi o cheater, ci riserviamo di consigliare Nintendo ad optare per strade alternative. Non è rendendo la vita difficile a chi gioca onestamente che si può risolvere chi non gioca onestamente.

Ciò scritto, e concludendo, Animal Crossing New Horizon è, sì, un more of the same che aggiunge novità nel campo del farming, crafting e personalizzazione del personaggio. Apprezziamo sicuramente lo sforzo degli sviluppatori nell’offrire un’esperienza più intima e altamente personalizzabile su discrezione totale del giocatore, come appunto la possibilità di non basare l’avatar necessariamente sui generi binari ma lasciare il giocatore decidere il proprio stile. Animal Crossing è un viaggio personale che può durare settimane, mesi e addirittura anni, offrendo sempre qualcosa di nuovo da fare. Chiaramente, questo straordinario viaggio verso un’isola deserta dovrà essere affrontato scendendo a compromessi discutibili e accettando tutte le limitazioni legati ai salvataggi e all’obbligo di un’isola per console.

The Good

  • Grafica sublime e stile delizioso, semplice e d'impatto
  • tantissimi oggetti da craftare, comprare e personalizzare
  • potenziamento della personalizzazione dell'avatar
  • sviluppo verticale della mappa e introduzione dei dislivelli
  • ogni giorno si scopre sempre qualcosa di nuovo
  • longevità potenzialmente infinita...

The Bad

  • ...ma c'è chi non apprezzerà la lentezza del ritmo di gioco
  • un'isola per sola console inficia rende complessa l'esperienza in nuclei famigliari
  • politica troppo restrittiva sul trasferimento dei salvataggi
5.25

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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