Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles

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Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles

È solo di recente che mi sono messo a guardare Demon Slayer. Una serie davvero mica male che giustamente otterrà presto una seconda stagione, con una stagione “di mezzo” in corso proprio in queste settimane tratta dal film uscito nella prima metà del 2021. Ma da quando parliamo di anime su Joypad?

Non fate i ばカねこ, lo facciamo da quando escono adattamenti videoludici, no?

KAMADO TANJIRO!

Anime e videogiochi vanno a braccetto da decenni. Non contiamo nemmeno più gli adattamenti in una direzione o l’altra anche se, va detto, spesso quando si cerca di traslare un anime o un manga in videogame, i risultati lasciano spesso a desiderare. Ci sono stati ottimi candidati ma spesso e volentieri otteniamo roba come l’adattamento RPG di Fairy Tail del 2020, che si contraddistingue per una pigrizia al limite del penalmente perseguibile, con il risultato di un gioco a malapena godibile per i fan davvero hardcore dell’opera di Hiro Mashima. Ma qua non stiamo parlando delle mie cocenti delusioni passate (me la pagherete, Gust e Tecmo Koei) ma del gioco tratto dal manga di Koyoharu Gotōge Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba.

Nel gioco seguiremo in modo piuttosto fedele le avventure di Tanjiro, dalla trasformazione di Nezuko in demone fino all’incontro con Zen’itsu e Inosuke e tutti gli eventi che coprono la prima stagione e il film, Mugen Train, del quale sta avvenendo la serializzazione in formato episodico fino a dicembre, quando inizierà la season 2. Per chi non conoscesse Demon Slayer, la storia parla di Kamado Tanjiro, un giovane che vive in povertà ma felice con la madre e i fratellini e sorelline. Una brutta mattina però, ritornando dalla città, trova la famiglia massacrata. Ignaro persino dell’esistenza dei demoni, Tanjiro si accorge che la sorella Nezuko non sembra essere deceduta, anche se è caduta per proteggere i fratelli. Durante una lunga corsa nella foresta per tentare di raggiungere i soccorsi, Nezuko si trasforma in un demone. I due faranno la conoscenza di un misterioso spadaccino che rivela l’esistenza dei demoni e che il destino di Nezuko è segnato. La giovane però non si comporta come si conviene ad un mostro ammazza uomini, tenta di proteggere Tanjiro dai forsennati attacchi del misterioso spadaccino. È così che scopriamo che Nezuko è diversa, forse l’unico demone che non attacca gli umani per nutrirsi. L’avventura è servita: Tanjiro si metterà alla ricerca di una cura per la condizione della sorellina e, per farlo, dovrà diventare uno spadaccino ammazzademoni.

Seguiamo l’anime, senza deviare

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles non si scosta dall’anime nemmeno di un millimetro, come era purtroppo logico attendersi. L’avventura parte in effetti solo un pochino più avanti, con la fine dell’allenamento di Tanjiro nella foresta, prima di partecipare all’esame finale per diventare ammazzademoni. Non che sia grave se non conoscete la serie (anche se ci pare difficile che siate interessati al gioco altrimenti) perché potremo assistere a diverse scene flashback, a volte tratte paro paro dalla serie anime, che avranno il compito di non lasciarci a bocca asciutta. La campagna proseguirà poi seguendo ogni tappa principale delle avventure di Tanjiro e Nezuko, inframmezzata da alcune sezioni esplorative molto basiche e diversi combattimenti.

In effetti la campagna di The Hinokami Chronicles, composta da 8 capitoli totali, offre pochino da un punto di vista dei contenuti. Al giocatore sarà richiesto di seguire le scene di intramezzo, per altro realizzate molto bene a nostro avviso, esplorare il livello e combattere i demoni. L’esplorazione delle mappe è poco più di un passatempo: oltre alla mappa consultabile scopriremo che è molto difficile perdersi vista la taglia ridotta degli ambienti. Esplorare serve più che altro a sbloccare elementi bonus e accumulare la valuta in gioco da spendere per acquistare bonus. I combattimenti, che possono avvenire per sentieri e stradine o sotto forma di boss fight, sono piuttosto semplici. Tanjiro (o Nezuko o gli altri personaggi) hanno due attacchi: leggero e pesante.

Possiamo parare, possiamo caricare diverse barre per migliorare il potere offensivo, fare delle special o invocare per breve tempo un alleato. Persino per chi non è avvezzo ai fighting game questo The Hinokami Chronicles risulterà decisamente molto approcciabile. Abbiamo faticato in pochissimi casi, in particolare con Zen’itsu, ma nulla di problematico. La morte durante un boss fight, tra l’altro, non è la fine del gioco, potremo riprendere immediatamente (ma con una penalità sul voto totale). Durante la compagna sbloccheremo anche delle sfide speciali contro boss più forti, che potremo affrontare a diversi livelli di difficoltà e che aggiungono qualcosina all’offerta del gioco ma non poi molto. Finiremo per finire la campagna in 4 o 5 ore, a dipendenza di quanto ce la prendiamo comoda. Non c’è un vero sistema di progressione, nessun attributo simil-RPG o scelte da compiere. Seguiremo la storia e basta.

Primo Kata: Squarcio Della Superficie

Completare la campagna e le sfide serve a sbloccare tutti i personaggi che potremo usare nella modalità scontro, sia locale che online. Potremo affrontare nemici in locale, contro la CPU e online (classificati o personalizzati) con tre differenti versioni di Tanjiro, due versioni di Nezuko, Zenitsu Agatsuma, Shinobu Kocho, Inosuke, Hashibara, Giyu Tomioka, Sabito, Makomo, Kyojuro Rengoku, Murata e Sakonji Urokodaki. Le opzioni non sono tantissime, possiamo selezionare ad esempio la zona del mondo per il mastchmaking o consultare la classifica dei giocatori migliori per lanciare la nostra sfida.

 

Ma come dicevamo prima anche il combattimento non è molto profondo e basta sfruttare le aperture (o seguire il filo dell’apertura?) dei nemici per fare scempio dei loro corpi e staccare di netto la testa ai demoni. Il multiplayer potrebbe essere più impegnativo ma il numero limitato di attacchi e mosse non ne fa un brawler particolarmente profondo o ricercato. Possiamo, come detto, coinvolgere due personaggi per volta nel nella nostra squadra ma non si tratta di un tag team quanto piuttosto di un personaggio offensivo e uno divensivo/supporto, che permette qualche assist e attacco ultimate.

Ma è l’anime?

Da un punto di vista tecnico e artistico, siamo molto soddisfatti (specialmente comparando la produzione di CyberConnect2 con quanto fatto su Fairy Tail e no, non lascerò mai andare la mia amarezza!). La presentazione di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles oscilla tra il più che soddisfacente al molto buono, con alcune scene e intramezzi che sono quasi indistinguibili dall’anime e altri un po’ meno impressionanti.

Generalmente però si nota un certo impegno nel raccontare la storia in modo coinvolgente e fedele all’anime, con sospettiamo una certa collaborazione da parte di Aniplex. Il cel shading del gioco funziona molto bene, potete vederlo dagli screenshot in questa recensione. I personaggi sono curati e le loro espressioni sono riuscitissime, specialmente nei momenti più caricaturali. Meno bene gli ambienti, la cui realizzazione è appena sufficiente e sono spesso piatti e vuoti.

La Danza del Dio del Fuoco

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles è chiaramente un tie-in all’anime. Un gioco che non avrebbe nessuna chance da solo e che conta sull’appeal della serie per milioni di fan. La data d’uscita calza a pennello, con la nuova stagione inedita (se non leggete il manga) in arrivo a breve. Insomma, CyberConnect2 e SEGA hanno imbroccato alla perfezione il momento di lancio.

Ora, è il momento di dare un parere definitivo. Se non vi interessano le avventure di Tanjiro e Nezuko, non troverete nulla di interessante in questa produzione. Videoludicamente parlando, il gioco non sta in piedi con le sue gambe. Se invece siete dei fan di Demon Slayer ed è passato un po’ dall’ultima volta che guardate la serie, il gioco è un ottimo modo per recuperare la storia fino alla fine del Treno Mugen. Siamo stati molto severi durante la recensione ma la realtà è che il gioco ci è piaciuto ed è stato divertente rincontrarne i personaggi e passare un paio di pomeriggi con loro. Il ritmo della storia è buono, la presentazione è di buona fattura. Generalmente se siete degli estimatori della serie, perché no? Una partita a Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles ci sta ma non aspettatevi un capolavoro di videogioco.

The Good

  • Narrazione
  • Grafica
  • Doppiaggio giapponese

The Bad

  • Niente doppiaggio italiano
  • Scarno
  • Rigiocabilità zero
4.75

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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