I sogni son desideri, di felicità. Sembra davvero che ci si possa ispirare a questa citazione di un brano di Cenerentola per parlare del progetto diventato realtà da parte di Media Molecule, il team di sviluppo a rapporto di mamma Sony e già creatore di LittleBigPlanet e Tearaway Unfolded. Categorizzato come game creation system o sandbox creativo, Dreams sa essere molto di più, presentandoci sullo schermo dal 14 febbraio delle entità virtuali nate dal nulla e dai rimandi frequenti e poco camuffati ai simboli della piattaforma di casa Sony.
Fabbrica di sogni bambini
Dreams è magia pura e semplice, naive e ingenua. I maghi creatori di questo universo coloratissimo, ma al contempo dolce e ovattato, danno vita a una magia creativa singolare, realizzando forme geometriche, colori dati da pennellate su schermo e musica per generare una vera e propria fabbrica dei sogni. Prima che questo gioco venisse pubblicato, era stato visto talvolta con sospetto circa le sue potenzialità, oltre che essere stato ritenuto “coraggioso” perché distante dai classici prodotti, collocandosi quasi come un prodotto sperimentale, ma chi ha detto che gli esperimenti sono necessariamente fallimentari e destinati a una longevità pari a una cometa nel cielo? Abbiamo avuto per le mani un vero e proprio tool dinamico, capace di strapparci dalla realtà e di buttarci in una dimensione onirica e ignota, dando una forma e un colore ai sogni febbricitanti di un bimbo, dimostrando le capacità di PlayStation di sapersi prefiggere nuovi scopi e porsi come obiettivo nuove destinazioni.
Il viaggio però che andiamo a percorrere è davvero breve, ma intenso: tempo una manciata di ore al massimo e questo effimero sogno si sarà concluso proprio come è iniziato, in un attimo che ci lascia sgomenti e sognanti. Il Sogno di Art è un’avventura introduttiva priva di priorità effettiva rispetto a tutte le altre esperienze che si possono vivere e costruire in Dreams e che permette di dirigersi direttamente nella sezione “Crea”, dove siamo introdotti alle basi del processo creativo che ci attende. Non manca allo stesso modo la modalità partita, accessibile selezionando “Gioca”, per esplorare il catalogo infinito delle produzioni assemblate con il software.
Gioco in potenza e in atto
In questo modo possiamo esplorare la storia de Il Sogno di Art, che racconta la vicenda di un musicista jazz ormai sulla soglia del fallimento e abbandonato dai membri della sua band. Il racconto è una somma di elementi dati da realtà e fantasia, mescolando elementi mnemonici e psicologici, come flashback, fantasticherie e aspetti onirici che si ricongiungono così alla natura del gioco stesso e diventano metafore della vita del protagonista. Non vengono però dimenticate le basi “teoriche” del videoludico: ogni tanto sembra di essere di fronte ad un punta e clicca vecchio stile, per poi trovarci per le mani un platform fiabesco, e poi ancora la strana reinterpretazione di un rhythm game. Il software è davvero modellabile secondo esigenze e desiderata del giocatore, esplorando generi e archetipi sempre diversi tra loro, non dimenticando nemmeno generi quali twin-stick shooter o azione dai ritmi serrati, senza smettere mai di meravigliarci. L’editor di Media Molecule include anche un’ampia libreria di suoni ed effetti sonori applicabili a oggetti, elementi e azioni mentre stiamo costruendo il livello: ad esempio, si può associare un suono al salto su una piattaforma o un effetto mentre attiviamo un interruttore, rendendo l’esperienza di gioco decsamente coinvolgente.
La volontà primaria di Media Molecule era quella di creare un vero e proprio social network dedicato alla creatività: in questo modo infatti si instaura un rapporto filosofico di “potenza e atto” del gioco stesso, dove giocatori e creatori che interagiscono all’interno del sogniverso, possono aiutarsi vicendevolmente nella creazione di UGC. La condivisione è uno dei punti centrali dell’esperienza di gioco, poiché tutte le creazioni degli altri utenti possono essere visualizzati e sfogliati da tutti, oltre che poterli importare direttamente nel proprio Sogno. Questo non comporta una necessaria pre-conoscenza degli aspetti di realizzazione di un videogioco, o che siate prettamente interessati a questo tema: ci sarà sempre l’intelligenza artificiale pronta a darvi una mano e colmare le lacune. Le squadre di sviluppatori si assemblano in maniera naturale, che è anche la maggiore scommessa del gioco: Dreams mira alla raffinatezza dei propri strumenti, ma soprattutto quanto piuttosto sulla facilità di creare connessioni tra i Sognatori – perché ognuno possa coltivare e valorizzare il proprio talento, appoggiandosi quando necessario ad altri.
Considerando la qualità produttiva di questa piccola, grande avventura, vi suggeriamo di avvicinarvi al gioco con curiosità e attenzione, dedicando davvero poco tempo per completarla, circa due ore, come accennavamo poc’anzi. Nonostante il racconto nella sua trama sia rimasto a un livello molto classico nei temi affrontati, ammettiamo che l’avventura svelataci non sia propriamente dello stesso calibro dei precedenti titoli sviluppati dallo stesso team. Resta in ogni caso e senza dubbio una performance davvero degna di nota esibizione brillante, che include brani musicali, panorami fantasy e atmosfere sci-fi, riuscendo nella non facile impresa di farle coesistere.
The Good
Astrattismo colorato
Presenza di tutti gli strumenti necessari per la modellazione 3D
Atmosfera onirica e dolcezza
The Bad
Immediatezza talvolta claudicante nell'uso del gioco
5
Written by: Blondienerdie
Pad alla mano da 6 anni, ancora mi chiedo se Squall sia vivo o morto.
Sed non satiata.
Dreams è un videogioco di tipo sandbox sviluppato da Media Molecule e pubblicato da Sony Interactive Entertainment per PlayStation 4, la distribuzione è avvenuta nel 2019 come Early Access, mentre una beta pubblica è stata disponibile a fine 2018.
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