Oramai è passato un annetto buono da quando Google ha lanciato il suo servizio di giochi in streaming, Stadia. Un servizio che non è mai arrivato ufficialmente in Svizzera, principalmente perché il nostro paese non è tra le priorità del gigante statunitense e, di solito, vede il lancio di prodotti hardware con un considerevole ritardo.
Ma Stadia è finalmente una realtà anche in Svizzera e noi abbiamo avuto l’occasione di testarlo in anticipo.
Un pad, un Chromecast
Stadia, per chi non lo sapesse, è un servizio per i giochi in streaming. Si può giocare sulla TV, su PC con Chrome o sullo smartphone (Android o iOS) in modo piuttosto semplice. Il kit che abbiamo ricevuto come parte della recensione contiene il controller Stadia, un Chromecast 4K e un grip per il cellulare. Ma andiamo con ordine. Stadia, in quanto piattaforma remota, non ha bisogno di configurazioni, requisiti hardware o altre complicazioni il che può essere un interessante vantaggio.
Per accedere a Stadia serve un account gmail e si consiglia caldamente il gamepad, che va acquistato dallo store di Google a 79CHF. Possiamo usare un controller che già possediamo ma se usiamo quello di Stadia abbiamo un vantaggio non indifferente: esso si collega ad una console virtuale in un datacenter nascosto chissà dove nel mondo, riducendo la latenza introdotta dal vostro pad che si collega al PC via cavo o Bluetooth per poi inviare i dati su internet. Non tutti i pad sono supportati e non in tutte le configurazioni che variano da device a device. Ma quello che va tenuto bene a mente è che per giocare su TV con un Chromecast, il controller Stadia è necessario. Bene inteso, se non possediamo un Chromecast 4K e vogliamo giocare sulla TV, o ce ne procureremo uno oppure opteremo per la versione Premiere Edition che contiene tutto quello che serve. In seguito, possiamo giocare gratuitamente fino a 1080p oppure, se vogliamo il supporto a 4K, 60 fps ed HDR ci servirà un abbonamento Pro da 11CHF al mese che contiene anche una selezione di giochi gratuiti. Le tre modalità di gioco sono simili ma non identiche. Se giochiamo su smartphone ci basterà lanciare l’app Stadia, montare il telefono sul controller (non è obbligatorio ma di sicuro raccomandato) e siamo pronti a partire – a patto di avere un’ottima connessione ad Internet. Su PC, basta andare su Stadia.com con il browser Chrome, accendere il gamepad e siamo pronti. Su TV, dobbiamo usare un Chromecast. Per lanciare i giochi possiamo passare dall’interfaccia sulla TV oppure lanciarli direttamente dal cellulare. Un po’ assurdo, comunque, che il nuovo Chromecast con Android TV (non disponibile ufficialmente in Svizzera ma facilmente acquistabile online – e ne vale al pena!) non supporti affatto Stadia. Chromecast ha lanciato un flagship device senza supportare uno dei suoi servizi più importanti – assurdo!
Il controller Stadia è decoroso. Ha un layout palesemente ispirato al controller di Xbox One e Xbox Series ed è dotato di tasti per la cattura e condivisione di contenuti. Tuttavia, per costruzione ed ergonomia si tratta di un prodotto dal gusto last gen. La cosa andava benissimo l’anno scorso, quando Stadia è arrivata negli altri mercati, ma oggi con PS5 e XSX sul mercato, prendere in mano il pad di Stadia ci dà un feeling da “a buon mercato”. Poco male comunque perché, a conti fatti, il controller è piuttosto comodo e fa il suo dovere senza problemi.
Giocare in streaming
Ovviamente, la grande incognita è “com’è giocare in streaming?”. Siamo qui per darvi la risposta. Durante i nostri test abbiamo provato diversi titoli: PHOGS!, Destiny 2, Hitman, Submerged: Hidden Path, Human Fall Flat, Celeste, Dead by Daylight e Immortals Fenix Rising. A livello di pulizia d’immagine siamo rimasti assai favorevolmente impressionati. Grazie alla nostra connessione, da 1Gbps UP e DOWN, l’immagine se guardata senza prestare troppa attenzione è indistinguibile da quella di una console. Abbiamo fatto in particolare il paragone tra PHOGS! dal momento che lo stavamo recensendo non notando particolari differenze tra Stadia e Series X, se non che quest’ultima offre dei caricamenti leggermente più rapidi rispetto alla contro parte googlosa. Tuttavia, su smartphone, specialmente se via 4G, le cose vanno decisamente meno bene e dovremo ridurre la risoluzione per sperare di ottenere un’immagine pulita. Come potete facilmente immaginare, per Stadia dovete imperativamente avere una buona connessione ad Internet, possibilmente senza volumi di dati inclusi, visto che 1 ora di gioco in 4K può consumare fino a 20GB di dati.
C’è anche un’altra incognita: la latenza. Stadia fa un buon lavoro per ridurre al minimo la latenza tra il controller che teniamo tra le mani e le azioni di gioco e tuttavia nulla può per ridurre tale latenza a zero. È con il controller Stadia che otterremo i risultati migliori in assoluto, grazie alla connessione diretta ai datacenter e grazie a quella che Google ha chiamato “latenza negativa” (LOL!) facendo girare i giochi a più di 60 fps dalla loro nelle sue macchine virtuali. Il sistema è anche progettato per prevedere le nostre mosse e preparare le animazioni dei giochi prima ancora che abbiamo il tempo di premere qualsiasi pulsante. Abbiamo bene inteso voluto vederci più chiaro. In base ai nostri test, l’input lag è da accettabile a buono sui giochi single player. PHOGS! per esempio è indistinguibile tra Stadia e Xbox e Celeste, gioco che richiede una certa precisione, è assolutamente giocabile. Destiny 2 è affrontabile per quanto riguarda il PvE, specialmente se avremo cura di impostare la nostra TV in modalità gioco. Ma è nel PvP dove ci rendiamo conto che siamo in svantaggio. I tempi di reazione sono più lenti e questo spesso fa la differenza tra una kill e una sconfitta bruciante. Purtroppo, non c’è molto che Google possa fare per andare contro le leggi della fisica, ci sarà sempre una certa latenza che non si può eliminare del tutto e il Crogiolo di Destiny 2 è decisamente la croce di Stadia.

PHOGS! su Stadia
Modelli economici
Stadia insomma, per ora, può essere una buona soluzione per tutti coloro che vogliono una piattaforma versatile, che permette di giocare praticamente ovunque, senza spendere soldi per una console o un PC. Il vero problema, ciò che sta trattenendo Stadia dal diventare popolare e che a nostro modo di vedere potrebbe anche fare fallire il servizio è il modello economico scelto da Google. Possiamo giocare gratis ma siamo limitati a 720p. Per 11CHF al mese abbiamo acceso a 4K, 60 fps e HDR. Fin qui tutto bene finché non realizziamo che i giochi vanno acquistati. Volete Cyberpunk 2077? Sono 69 CHF grazie! Volete giocare a Star Wars Jedi Fallen Order (gran gioco del 2019!): sono altri 80CHF! Stessa cosa per Watch Dogs Legion.
Google si aspetta in sostanza che voi paghiate un abbonamento mensile per accedere alla qualità massima dei giochi che avete pagato per intero, nel caso di Fallen Order, che avete pagato il doppio di quanto paghereste per una copia fisica (al momento della stesura di questa recensione almeno). Non solo acquistiamo giochi che non possediamo fisicamente (com’è il caso di ogni store online) ma se rinunciamo all’abbonamento non avremo più accesso alla qualità massima disponibile. Francamente non riusciamo a comprendere come Google abbia potuto fare una scelta così imbecille. Ok, va bene che un servizio come Stadia non è sicuramente gratuito da gestire per il gigante statunitense. Ma così non ci siamo proprio. Abbonamento + prezzo pieno + input lag ed enormi consumi di dati internet = disastro.
Stadia doveva essere un servizio alla Game Pass all inclusive: con un abbonamento di una ventina di franchi al mese dovevamo poterci portare a casa tutto, senza restrizioni o acquisti ulteriori. Così invece è davvero difficile immaginare un gamer che scelga Stadia a qualsiasi altra offerta sul mercato al momento. Un gamer appassionato preferirà indubbiamente giocare su console, alla qualità massima, sempre, senza dover pagare in futuro. Un gamer casual non spenderà 80 CHF per un gioco che magari finirà per abbandonare, tra l’altro dovendo pagare l’abbonamento mensile. Insomma, Stadia al momento non è né carne né pesce: non offre una vera incitazione all’acquisto per gli hardcore gamer ma nemmeno per i casual, che finiranno per giocare sul telefono e basta. Aggiungiamo a tutto questo il fatto che la libreria di Stadia è miserella ad esser gentili e vi renderete conto che, per ora, Stadia non è un buon affare.
Conclusioni
Da un punto di vista tecnico, Stadia è assai interessante. Ci aspettavamo meno ma siamo rimasti piacevolmente sopresi. Per giochi single player in cui non è imperativo avere tempi di reazione fulminei, la soluzione di Google funziona alla grande, a patto che abbiate una connessione sufficientemente rapida. Tuttavia, il suo modello economico non ha senso secondo noi: troppo cari i giochi e la necessità dell’abbonamento per sbloccarne il potenziale è una cavolata. Ripetiamo, o Google si decide a rivoluzionarne i termini oppure Stadia finirà nel dimenticatoio. Il che ci porta a ricordare un ultimo fatto: che succederà ai giochi che avete acquistato se il servizio si interrompe? Se il passato può esserci di lezione, Google farà come con Google Music in cui tutti gli utenti si ritroveranno senza i loro album acquistati se non li sposteranno per tempo quando il servizio sarà chiuso in favore di YouTube Music. Davvero volete rischiare?
The Good
- Pratico
- Versatile
- Multipiattaforma
The Bad
- Modello economico
- Necessità di internet veloce
- Durerà nel tempo?