Jotun è un particolare indie ambientato nella mitologia norrena uscito inizialmente per PC. Dopo qualche mese dal suo debutto, Jotun Valhalla Edition approda anche sulle console casalinghe, vale a dire Playstation 4, Xbox One e PC. La redazione ha avuto l’occasione di testare la versione presente attualmente su Wii U, che non dovrebbe differire dalle concorrenti se non per qualche accorgimento. Nella fattispecie citiamo le solite particolarità della console Nintendo come l’off play. La Valhalla Edition offre una rivisitazione della difficoltà nei boss in confronto alla versione originale, rendendoli, a discrezione dell’utente, ancora più ardui da affrontare.
Quello che salta subito all’occhio è lo stile adottato per questa produzione. Thunder Lotus Game è stata molto brava nel proporre una storia affascinante fondata sulla mitologia norrena. Il giocatore si trova nei panni di Thora, giovane vichinga caduta vittima di una morte non onorevole, soggetta a una seconda possibilità da parte degli Dei. Durante il giudizio di quest’ultimi presso il Gunnangagap, vale a dire una sorta di purgatorio in chiave cristiana cattolica, Thora deve infatti riscattarsi ai loro occhi al fine di guadagnarsi l’accesso a Valhalla. Questo la obbliga a sconfiggere sei diversi titani, semidei dalle enormi fattezze chiamati Jotun, esplorando altrettanti cinque diversi regni. Ognuno possiede le proprie peculiarità, e sono tutti molto ispirati. Il tutto è molto minimalista, ma è questo che rende questa opera molto godibile sul piano grafico. Una semplicità nel level design e design artistico che si mischia alla unica linea guida che muove le azioni della vichinga: trovare la dignità e l’onore perduto.
Jotun Valhalla Edition si tratta, come avete intuito, di un titolo d’azione esplorativo con la prospettiva in terza persona. Durante l’esplorazione la colonna sonora soave e ben composta accompagna il giocatore in quest’avventura norrena molto particolare. La semplicità del level design, come già menzionato, è uno dei punti forti di Jotun dal punto di vista puramente artistico, meno a livello funzionale e contenutistico. Con questa affermazione intendiamo la lampante semplicità nel risolvere i vari enigmi proposti prima di raggiungere il boss del reame. Il level design risulta troppo semplice e fine a se stesso, si fa ammirare ma non si lascia toccare. Poche interazioni con l’ambiente circostante al fine di risolvere gli enigmi. Un vero peccato. Al contrario, i combattimenti con i boss sono effettivamente epici. La sensazione percepita è come una sorta di compensazione applicata alla lampante semplicità della fase esplorativa. La boss fight è ardua e obbliga il giocatore ad apprendere velocemente i patterns dei giganteschi Jotun. Questo fa sì che l’esperienza combattiva è tutto fuorché semplice, al contrario, al limite del frustrante. Thora infatti muore molto facilmente contro i colossi divini, e bisogna ripetere molte volte la battaglia al fine di uscirne vittoriosi.
Insomma, nel complesso Jotun Valhalla Jotun è comunque una produzione buona: perfetta nella parte artistica, un po’ meno per i contenuti. L’esplorazione semplificata e la longevità non proprio ai massimi livelli diminuiscono la qualità complessiva del prodotto norreno. Eppure, il team indie ha saputo esprimere il suo amore per la cultura nordica in una maniera chiara e concisa, in una semplicità artistica molto apprezzata.
The Good
- Ambientazione ben ispirata
- Design artistico della cultura norrena
- Boss fight epiche
The Bad
- Troppo breve
- Esplorazione da contorno