Il nostro amico di quartiere è tornato, e più in forma che mai. Decisamente. Dopo anni di silenzio e di distanza, cinque per l’esattezza, dal primo capitolo di questa avventura portata avanti da Sony e Insomniac Games, il prossimo 20 ottobre arriva il secondo, attesissimo capitolo della storia di uno degli eroi Marvel più sbarazzini e autoironici che ci siano. In esclusiva PlayStation 5, Marvel’s Spider-Man 2 giunge con tutta la sua adrenalina, una evidente aderenza alle vicende originali del secondo film (con qualche aggiunta dovuta ai recenti sviluppi del franchise del ragnetto) e tanta cura nel comparto grafico.
Il lavoro curato svolto da Insomniac Games e Sony è evidente in tutte le sue forme, e vi raccontiamo com’è andata nella nostra prova su console next-gen Sony!
Marvel’s Spider-Man 2, l’unione fa la forza
L’amico di quartiere che tutti conosciamo si presenta in un classico recap iniziale in stile “nelle puntate precedenti”, dove ci viene fatto un ricco riassunto esaustivo di quanto accaduto nel primo titolo, uscito appunto nel 2018, come ricordato poc’anzi. Peter Parker si presenta, racconta come abbia acquisito i suoi poteri dal morso di un ragno, come si sia innamorato di MJ (al secolo Mary Jane Watson) e ricorda anche la dolce, anziana zia May, ormai passata a miglior vita. Ma c’è un altro importante personaggio in questa storia ora, pronto a dare man bassa a Peter Parker contro tutti gli avversari e in sceniche fasi di combattimento. Si tratta di Miles Morales, un’inedita aggiunta a una timeline così modificata rispetto alla storia originale, per dare lustro anche un altro Spider-Man che rischia altrimenti di passare in sordina e finire nel dimenticatoio. Ma questo non limiterà la potente combo tra i due, anzi sarà ancor più devastante.
Infatti, dopo aver stabilito i confini narrativi della storia, entro i quali ci aspettano Sandman e tanti altri, possiamo darci fin da subito a una sequela di scontri acrobatici ed esplorazioni di New York tra un grattacielo e l’altro, anche grazie allo scambio molto facile che possiamo fare tra i due protagonisti giocabili, Peter Parker e Miles Morales, ciascuno chiaramente con le proprie caratteristiche e abilità. Come scambiarli? Non sempre, purtroppo o per fortuna: il cambio avviene in maniera predefinita dal sistema di gioco, senza controllo diretto da parte del giocatore. Questo avverrà per via di scelte legate a esigenze di narrazione e al design della missione in corso, mentre per le attività secondarie quando siamo nell’open world tra un incarico e l’altro, possiamo decidere quale dei due Spider-Man impersonare. Ci saranno contenuti dedicati a Miles, altri per Peter, e altri ancora completati da entrambi gli eroi.
Tra i grattacieli, e non solo, di New York
Una notevole libertà che abbiamo saputo e potuto apprezzare, per quanto chiaramente le missioni primarie debbano seguire schemi specifici, consentendoci di avere per le mani un gioco ancora più grande di quanto si possa immaginare. La durata di questo titolo, se limitata alle sole missioni primarie seguendo il puro filone logico della storia, prende circa 25-30 ore, se vissuto e goduto con la dovuta tranquillità che questo gioco esige. Una durata resa molto più snella altamente godibile, per quanto alcune missioni siano relativamente ripetitive, grazie a uno schema di combattimento variegato e stimolante, oltre a una grafica davvero esorbitante, accompagnata da una modalità foto all’altezza dei panorami proposti in questo titolo.
Che sia nei panni di Peter Parker, o in quelli di Miles Morales, Marvel’s Spider-Man 2 promette una libertà d’azione tra i grattacieli di New York senza precedenti. L’unione di diversi elementi tecnici e grafici con soluzioni narrative davvero interessanti non può che rendere questo titolo di spessore a 360 gradi. A partire da un sistema di combattimento sensibilmente migliorato, che come anticipato ci consente di scatenarci tra un nemico e l’altro sfruttando i potenziamenti e le abilità di entrambi gli Spider-Man, oltre che rendere ancor più dinamico l’ensemble, così come potremo (ri)vivere molti momenti toccanti e commoventi nel gioco, anche nelle missioni secondarie. Ma non vi anticipiamo nulla per non togliervi il gusto della sorpresa. Tanto non manca molto al 20 ottobre.
E l’open world in tutto questo, come si comporta? Questo mondo è davvero di grande qualità, per cura tecnica e per presenza di contenuti interessanti, ma praticamente mai davvero dei riempitivi. Tutto concorre a raccontarci una storia abbastanza inedita, certamente punteggiata da nemici che già conoscevamo ma in un pastiche diverso dal solito, o comunque non coerente per filo e per segno con il film uscito ormai quasi vent’anni fa. Niente a che vedere con quello, le sfide sono ultra variegate e, di nuovo, puntano tutto sulla scenografia in maniera evidente, ma come abbiamo visto, anche la sostanza è notevole.
Un amico di quartiere super evoluto
Proprio a proposito di missioni secondarie, queste hanno vissuto delle decise migliorie rispetto al precedente capitolo, e in cinque anni il progresso è stato evidente, per quanto, lo ribadiamo, avremmo preferito qualche varietà in più nei compiti da assolvere. Una ripetitività però compensata in parte da una serie di utili e curiosi gadget, utilizzati in un sistema di tasti a scelta rapida, in cui possiamo scegliere quello che più ci convince, fino a un massimo di 4 gadget e senza poter abusare dei gadget come nel predecessore. Ma almeno il parry è efficace e divertente, e l’intera esperienza avviene con una evidente e fluidissima risposta del motore di gioco, che ci consente di esperire una velocità dei caricamenti impressionante e davvero all’altezza sia del titolo che abbiamo testato, sia della console su cui gira.
Una risposta tecnica della macchina che abbiamo in uso non solo per via delle prestazioni del software, ma anche sfruttando in maniera coerente le possibilità offerte dal controller Dual-Sense, sia attivando le vibrazioni reattive che ci fanno percepire ancor di più le abilità simbiotiche di Peter Parker e quelle bioelettriche di Miles Morales, accanto ai grilletti adattivi, che per eseguire combo da brivido e provare l’emozione mozzafiato di oscillare sulla ragnatela con maggiore controllo. Infine, anche il design del menu di pausa e di molte delle opzioni che potremo impostare a nostro piacimento si è mostrato particolarmente evoluto e stratificato, con parecchie possibilità di impostazioni e di scelta tra interfaccia utente, controlli, preferenze legate all’accessibilità e altro ancora.
In conclusione
Marvel’s Spider-Man 2 è il gioco che stavamo attendendo. All’altezza delle performance su next-gen, niente a che vedere con tanti altri titoli contemporanei, una grafica ultra patinata e un comparto tecnico e sonoro di tutto punto. Anche l’idea di introdurci alla costante combo tra Peter Parker e Miles Morales è stata davvero interessante e ben sfruttata, in un open world dove le missioni primarie scorrono fluide e quelle secondarie ci consentono di approfondire la storia senza particolari contenuti inutili e riempitivi. Il tutto poi condensato in una durata non eccessiva, anzi. In poche parole, un’ottima performance dei Sony Studios e Insomniac Games, senza bug fastidiosi o momenti dal ritmo lento e pesante. Tutto concorre a farlo diventare un ottimo candidato ai prossimi GOTY, possiamo pronosticarlo senza paura.
The Good
- Grafica esorbitante
- Missioni primarie ben ritmate
- Open world completo
- Sistema di combattimento variegato
- Software di gioco dalle ottime performance
The Bad
- Missioni secondarie a volte ridondanti