Il Disco Indaco è la seconda parte del DLC Il Tesoro dell’Area Zero dell’ultima versione di Pokémon (Scarlatto e Violetto), disponibile al download a partire dal 14 dicembre scorso. Pur non essendo completo di alcune parti della storia (epilogo previsto per il prossimo gennaio / febbraio 2024), la seconda parte del DLC non modifica quello che è il gioco base di Scarlatto e Violetto. Chi sperava in un miglioramento sul lato tecnico, potrà (purtroppo) continuare a farlo. Non vi sono migliorie sul lato tecnico e, pur essendoci delle correzioni alle animazioni di alcuni Pokémon, il gioco nel suo complesso rimane sempre sulla stessa lunghezza d’onda del gioco base: tecnicamente insufficienti. Ma procediamo con ordine…
La prima parte del DLC si chiudeva con le vicende dell’isola Kitakami e del simpatico Ogerpon, laddove nasceva un nuovo rivale pronto a sfidarci nella seconda parte del DLC. Con il Disco Indaco, tuttavia, Game Freak gioca, per così dire, la carta nostalgica e spedisce il giocatore direttamente a Unima presso il prestigioso istituto Mirtillo. Fermo restando che è un chiaro indizio dei remake in arrivo prossimamente della quinta generazione di Pokémon (Bianco e Nero, per intenderci), il ritorno a Unima lascia spazio ad una colonna sonora nostalgica – ma di qualità – oltre che a un level/map design che ricorda la mappa della quinta generazione. L’istituto mirtillo ha invitato il giocatore a procedere con uno scambio studentesco presso il grande Bioterrarium, suddivisa in ben quattro differenti biomi e popolato da ben 200 Pokémon (tra cui 4/5 inediti), il Settore Savana, Costa, Canyon e Ghiacciai. La trama è sulla falsariga di Kitakami, veloce e assai semplice, quasi banale, coadiuvata da personaggi, in ogni caso, ben caratterizzati ma che non conclude veramente le varie questioni rimaste “aperte” dal finale di Scarlatto e Violetto. Il tutto offrendo anche una trama più classica in confronto al passato, nel senso che all’interno del Bioterrarium vi è una lega Pokémon con i tradizionali Superquattro e il proprio campione della “regione”. Il tesoro dell’area zero sembra, per così dire, lontano dall’essere trovato.
Qualche novità apprezzata, comunque, non manca. La personalizzazione del proprio personaggio tramite collezionabili ottenibili grazie a missioni giornaliere, dà quel tocco di “RPG” per al fine di personalizzare il proprio giocatore. L’aggiunta di un’asticella più alta nella difficoltà prevedendo battaglie con NPC speciali è stata anch’essa apprezzata, sulla falsariga delle ormai “dimenticate” Torre Lotta e quel “Parco Lotta” che, da Pokémon Smeraldo, non ha mai più rivisto luce. Le animazioni dei Pokémon, come gli attacchi acqua di Blastoise, o Suicune, che corre sull’acqua aggraziato come nell’anime, sono piccoli dettagli che lasciano intendere che Game Freak, sotto sotto, sta prendendo nota delle critiche (…lentamente). Infine, non mancano le nuove funzionalità come il Sincronizatore, che permette di impersonare direttamente i propri Pokémon nel corso dell’esplorazione, il volo libero per Koaridon/Miraidon e l’introduzione del Teratipo astrale: in breve, i Pokémon mantengono le proprie debolezze e resistenze di base, mentre le mosse del medesimo sono super efficaci su altri Pokémon di Teratipo Astrale e su tutti gli altri a cui è stata attivata la terastal. Da rivedere, invece, il sistema della Fetch Quest relegate a semplici azioni che, alla lunga, risultano essere noiose.
Complessivamente, la qualità di questa seconda parte di DLC si avvicina quasi alla sufficienza, se confrontato con il gioco base e alla sua prima parte The Teal Mask. Tuttavia, tale valutazione non è raggiunta per una questione di proporzionalità, o, per così dire, valutando il tutto anche in relazione al prezzo complessivo. Chiedere quasi ¾ dell’importo del gioco base per dei contenuti che, tutto sommato, sono marginali, a meno che si giochi in competitivo online o si intenda completare assolutamente tutto il Pokédex, lascia un retrogusto amaro. Per inciso, il fatto che si debba ancora pagare per avere accesso a contenuti base, come i Pokémon leggendari del gioco, o a una parte della storia che avrebbe dovuto già far parte del pacchetto base, dimostra quanto The Pokémon Company abbia intenzione di spremere i propri utenti senza però impegnarsi a risolvere le problematiche, ormai, note anche a un sasso. Beninteso, questo dovrebbe servire da campanello d’allarme; senza Ash Ketchum e con una nuova generazione di giocatori alle porte, sarà difficile per la società giapponese ottenere lo stesso successo mediatico come fu con i giocatori di vecchia data (millennials).
The Good
- Qualche novità di rilievo in confronto alla prima parte del DLC
- Alcune animazioni dei Pokémon sono state corrette/migliorate
- Il teratipo astrale aggiunge "pepe" al competitivo...
The Bad
- ...ma tecnicamente ancora insufficiente
- trama più corta della prima parte del DLC, che risulta ancora incompleta (epiologo previsto per gennaio/febbraio 2024)
- Fetch Quest tediose e da dimenticare