Sackboy: una grande avventura approda su PC dopo due anni dalla sua uscita in esclusiva per PlayStation. Ultimo Spinoff della saga di LittleBigPlanet, il gioco è un platform in 3D, espandendosi di mezza dimensione in più rispetto al 2.5D degli altri giochi del franchise. Oltre ad aver già recensito il gioco appena uscito nel 2020, abbiamo provato la trasposizione del gioco per computer negli ultimi giorni tornando nel nostalgico mondo creativo della saga targata Sumo Digital.
La leggenda del Cavaliere Sferruzzato
Come vi abbiamo già spiegato nella recensione a cura di blondienerdie, che potete trovare qui, il vostro obiettivo sarà quello di salvare il piccolo e pacifico Villaggio di Bandolo dal perfido Vex, che ha rapito gli amici di Sackboy nel contempo.
Se però avete già giocato gli altri capitoli della saga, sia i giochi principali di LittleBigPlanet o qualunque degli spinoff, saprete già che il nostro Cavaliere Sferruzzato non si fermerà davanti a niente. Avendo già combattuto il Creatore, il Negativitron e innumerevoli altri terrificanti avversari, salvare il Mondo del fai da te distruggendo lo Sconquassatore – il malvagio marchingegno con cui Vex porta scompiglio e terrore – sarà un gioco da ragazzi.
La trama vi sembra familiare? Beh, che dire. Sackboy: una grande avventura è, in fin dei conti, figlio della sua saga originale, e come molti platform pecca di storie originali, ma non per questo coinvolgenti. Purtroppo però, con otto giochi alle spalle su varie piattaforme, il gioco risulta qualcosa di già visto a cui sono stati modificati nomi e ambientazione.
Niente più creazione
In termini di gameplay, il gioco cambia molto rispetto ai suoi predecessori della saga principale; quest’ultimo, pur non abbandonando interamente il concept iniziale del platform, si avvicina di più allo stile di un gioco avventura. Le co-op online e locali arricchiscono di tanto l’ottima esperienza di gioco, che risulta però un po’ carente sotto l’aspetto della reattività dei comandi – abbiamo provato il gioco su più hardware diversi per capire se il problema fosse effettivamente quello, tesi che abbiamo smentito piuttosto velocemente – anche quando si utilizza il controller DualSense di PlayStation 5 collegato via cavo, appositamente pensato per l’esperienza di gioco con tutti i pro del feedback aptico e dei grilletti dinamici, che rendono le ore di gioco un po’ più coinvolgenti a livello sensoriale, ma purtroppo non fa dimenticare la problematica della poca reattività.
Estrema nota dolente, e grande differenza con gli altri capitoli della saga, è l’assenza della modalità crea, che consentiva di creare nuovi livelli da zero, modificare quelli esistenti e di accedere alle creazioni dei vostri amici e di milioni di altri giocatori e che consentivano agli altri capitoli della saga di avere un fattore di rigiocabilità pressoché infinito, data l’enorme quantità di livelli a voi disponibili. Per molti, questa modalità era il punto di forza più grande della saga; data la sua assenza, il gioco perde una grande fetta di giocatori che adorano il level-making, che come sappiamo è una comunità di nicchia fedele; e soprattutto perde quel fattore di nostalgia che potrebbe richiamare molti dei videogiocatori che hanno passato ore sui capitoli precedenti.
Per il resto, il gioco possiede una modalità cooperativa da due, tre o quattro giocatori, sia online che in locale. La modalità storia possiede alcuni livelli esclusivi, ma nulla di troppo diverso dall’esperienza in singleplayer. Il nostro pupazzo di juta preferito ha, come in tutti i plaftorm, abilità da migliorare lungo il corso della partita, e ad arricchire l’esperienza di gioco vi è una serie di collezionabili, come già ci è stato detto sia da Dave che da blondienerdie nella recensione di due anni fa.
La comunità è però d’accordo con noi: il gioco è piuttosto semplice. Come già detto da blondienerdie due anni fa, il gioco è semplice e godibile, ma non un titolo epico da ricordare. Anche i collezionabili non pongono sfide difficili come molti titoli platform. E questo è potenzialmente qualcosa di molto buono, siccome il titolo è sempre stato brandizzato per famiglie, ma i bambini che giocavano ai primi LittleBigPlanet sono oramai cresciuti, e cercano dunque sfide più stimolanti. Il giudizio su questa componente dipende davvero da chi lo sta giocando: alcuni vi diranno “leggero e spensierato”, altri “troppo semplice e noioso”. Insomma, sta a voi ponderare cosa volete da un gioco platform e capire se Sackboy: una grande avventura fa per voi.
Texture tessili in 4k
La grande svolta dello sbarco Sackboy: una grande avventura su PC è il reparto grafico. Malgrado i problemi constatati inizialmente su PC al day one, la grafica cartoon del gioco rimane intatta e viene esaltata dalle prestazioni del vostro hardware, esaltando ogni cucitura e texture tessile al massimo soprattutto quando giocato in 4k.
Chiaramente se lo state giocando sullo schermo del vostro smartfridge sarà piuttosto difficile godersi l’alto livello di dettagli, e vi è comunque un minimo indispensabile per far girare il gioco, ma per goderne veramente gli sviluppatori consigliano almeno 12 GB di Ram, Processore Intel Core i7-4770K @ 3.5GHz o AMD Ryzen 5 1500X @ 3.5GHz e scheda video NVIDIA GeForce GTX 1060 o AMD Radeon RX580.
Sackboy diventa inoltre compatibile con gli schermi ultrawide – che se ci seguite da un po’, sapete essere la nostra fissazione principale – supportando schermi da 21:9.
Tutto sommato, Sackboy: una grande avventura non è un brutto gioco. È però un platform semplice, da giocare con gli amici o senza, che non richiede un alto coinvolgimento emotivo e grandi capacità tecniche. Un ottimo platform da divano dalla grafica spaziale e coloratissima e una difficoltà contenuta, che come abbiamo visto può essere un pro o un contro, a dipendenza di chi vuole giocarlo.
The Good
- Grafica coloratissima
- Dettagli visivi esaltati dal 4k
- Atmosfera leggera e spensierata
The Bad
- Scarsa longevità
- Poco impegno richiesto
- Livelli e boss fight abbastanza ripetitivi