È passato un po’ di tempo dalla nostra prima TV 8K… ma la tecnologia non ha certo smesso di progredire. Dopo aver passato oramai qualche anno con la prima generazione di TV QLED 8K di Samsung è ora di vedere a che punto siamo arrivati nel 2021!
Samsung QN900A, come dicevamo, è il modello 8K di quest’anno. Abbiamo avuto in test il modello da 65 pollici ma ce ne sono altri, come il modello da 75 pollici che tanto avremmo voluto recensire e il mostruoso modello da 85 pollici, sogno proibito di ogni gamer e amante del cinema che si rispetti (ma con le tasche molto profonde).
I sassolini nella scarpa
Prima di parlare di QN900A però togliamoci un paio di sassolini dalla scarpa. Per prima cosa una cosa che ha sempre fatto un pochino difetto a Samsung ed è il supporto sul medio periodo. Il mio modello 8K del 2018, nonostante le promesse, ha ricevuto solo un upgrade parziale al vero 8K. Mi hanno sì dato un nuovo box con una porta HDMI 2.1 ma il supporto è un po’ deludente. E il supporto al playback 8K su YouTube non si è mai concretizzato. Il secondo sassolino è forse quello più ovvio: ha senso un televisore con risoluzione 7680 × 4320? Dipende. Iniziamo col dire che a parte alcuni canali YouTube e PC dotati di GPU di ultimissima generazione, non c’è granché in 8K nativo. PlayStation 5, nonostante che riporti la dicitura 8K sulla scatola, non supporta tale risoluzione. Stesso vale per Xbox Series X, almeno, per ora. L’8K insomma ha poco di nativo ma qui entra in gioco l’astuzia: il box di QN900A (e modelli precedenti in effetti) effettuano da soli l’upscale verso l’8K. Questo non significa che un video in 720p magicamente sarà in altissima risoluzione ma piuttosto che contenuti di buona qualità in 4K, siano essi bluray o servizi di streaming come Nettflix, beneficeranno di un miglioramento della qualità dell’immagine. Samsung ha incluso il Neo Quantum Processor 8K, basato su tecnologie fumose come deep learning e reti neurali, oltre che a un database di immagini. Lo scopo è approssimare, verso l’alto, il meglio possibile qualsiasi immagine sullo schermo. La promessa dell’8K reale è ancora lontana ma ciò non vuol dire che lo stato delle cose sia così tragico. Se poi avete una RTX3090, come me, giocare in 8K è effettivamente una possibilità concerta, magari però con un po’ di DLSS.
Nuova generation
QN900A dicevamo. Terza generazione di TV 8K del brand coreano è la prima ad usare la tecnologia Mini LED, per un controllo più preciso delle zone d’illuminazione dello schermo, che poi è il tallone d’achille dei pannelli LED rispetto a quelli OLED. I vantaggi sono diversi: una maggiore granularità nei controlli delle zone illuminato vs quelle scure, la dimensione è anche minore, il che permette un controllo più preciso a livello di quanti pixel devono essere luminosi e di che colore. Certo, non siamo ai livelli dell’OLED ma è sicuramente un miglioramento sensibile.
Il televisore, una volta montato e sistemato, ha un design nettamente più interessante rispetto alla mia vecchia TV. Iniziamo con il OneConnect Box, che ora ha una forma quadrata, che prende più posto. Rispetto al passato però ora possiamo integrate il box allo stand della TV, per avere meno cavi in giro. A questo punto quasi valeva la pena integrarlo direttamente nello schermo? Beh, no, averlo separato dalla TV rimane più comodo a mio modo di vedere perché ci fornisce più opzioni per quanto riguarda l’organizzazione della nostra zona TV. Il box è dotato di 4 porte HDMI 2.1, supporto a eARC (per soundbar, sulla porta 3), porta ethernet, supporto a Wi-Fi 6, uno slot CI, porte USB, uscita audio ottica e bluetooth.
Il design della TV si contraddistingue per dei bezel nettamente più ristretti, solo 0.8 mm, il che significa che l’immagine è quasi l’unica cosa che vediamo, con bordi davvero ridotti. Il davanti del televisore è praticamente solo schermo mentre i lati sono bucherellati, in parte per il raffreddamento, in parte per una questione audio. Questione audio per altro di primaria importanza, visto che in passato la qualità sonora era decisamente deludente, specialmente per il range di prezzi di queste TV. QN900A suona molto molto meglio e, se la mettiamo assieme ad una soundbar Samsung modernissima, può anche usare sia i suoi speaker che quelli della soundbar per offrire un suono Dolby Atmos davvero molto suggestivo. Ma se non usiamo una soundbar, questo modello ha comunque 6.2.2 canali (virtuali) configurati come Object Tracking Sound. In pratica si tratta di un array di speaker messi in fila di quattro per medi e bassi nella parte inferiore della parte posteriore e due tweeter. Poi ci sono due altoparlanti sulla parte superiore della TV e un paio di diffusori laterali. 6.2.2 canali e 80 W di potenza. Niente male. Arriveremo presto alle performances ma prima una cosa interessante: il nuovo telecomando, sebbene sia in plastica rispetto al metallo come in passato, ora non ha più batterie usa e getta. Sul retro è dotato di un pannello solare per la ricarica autonoma e di una porta USB Type-C per la ricarica manuale. Un dettaglio forse ma una direzione che ci piace.
Intelligenza artificiale
Samsung posiziona questa TV come top di gamma. Per questo ci aspettiamo performances stellari non solo per quanto riguarda l’audio ma anche per la qualità d’immagine e, specialmente, le performances in gioco. Come dicevamo l’audio è molto buono, con la possibilità di usare una intelligent mode che adatta l’audio al contesto d’uso. Il pannello, oltre la risoluzione 8K, ha certificazione HDR10+ Adaptive ed è ovviamente HDR3000, mentre i modelli più grandi sono persino più luminosi. Senza entrare in dettagli troppo tecnici, da vedere è uno spettacolo. Luminoso, preciso, lascia a bocca aperta chiunque non abbia mai visto un pannello di questa caratura. L’angolo di visione è altrettanto buono, con pochissima distorsione sugli angoli o comunque, nessun problema di visione se la guardiamo da un angolo corretto (mica guardate la TV in perpendicolare, no?). QN900A ha diverse opzioni di regolazione autonoma, come Ambient Mode+ che si avvale di sensori di luminosità e colore per regolare l’immagine. Per i più esigenti c’è anche la Filmmaker Mode, che presenta i colori originali, senza processing esterno. A prescindere da nomi e funzioni è innegabile che la tecnologia Mini LED sia un nettissimo passo avanti rispetto ai modelli dell’anno scorso e più: in particolare per il controllo di luci e ombre.
Per il gaming, per me numero uno!
Le funzioni gaming sono nettamente più importanti rispetto al passato. Ora la TV non solo è compatibile con VRR e 4K 120Hz (ad esempio su Series X o PS5) ma ha anche una modalità gioco specifica che apre un menu dal design totalmente diverso dal solito per mostrare opzioni e addirittura il framerate attuale. La TV ha in input lag davvero ridotto anche in modalità HDR. È letteralmente un’esperienza plug and play, la TV abilità da sola la modalità gioco e in genere pure le console attivano tutto il necessario. Non è tutto perfetto, comunque, ho notato che i colori prendono una tinta errata se lasciamo la modalità gioco e la intelligent mode attiva. Disattivarla riporta i colori dal tendente al giallo a normali e non capisco bene come mai ci sia questo effetto bizzarro. Rimane comunque il fatto che si tratta di una eccellente TV per il gaming: tra funzioni automatiche, supporto a Freesync e G-Sync e la gaming bar dedicata, sono tutte cose che a questo punto vogliamo ovunque. Brava Samsung.
Bottom line
La recensione si sta facendo lunga ma ci sono ancora altre cose da dire: per prima cosa la TV supporta il Picture in Picture anche da telefono, con la capacità di mostrare lo schermo dello smartphone su un lato e una qualsiasi altra fonte sull’altro. Utile forse per 10 minuti al mese (quanto state ordinando cibo da Uber Eats con gli amici) ma vabbé. La smartitudine della TV prosegue, sempre su base TizenOS. Ci sono tutte le app principali come Netflix, Disney+, YouTube, Apple TV, Plex e via dicendo. Ci sono forse un po’ troppe app di default e a volte nella barra ci sono degli AD che, francamente, Samsung poteva risparmiarsi.
Insomma, di cose da dire ce ne sono state tante e forse ce ne sarebbero ancora. Ma cosa fare di questa QN900A? Avessimo tutta la marea di soldi che costa, non esiteremmo all’upgrade. Anzi, prenderemmo il 75 pollici per non uscire mai più di casa. Ma si tratta pur sempre di un flagship, il modello costoso perché il re della giunga. Come spesso accade, i sogni rimarranno tali. Ma se il lato finanziario non è un problema, è un pacchetto quasi completo. Non c’è Dolby Vision né Atmos on board (dovrà farlo una soundbar quello) ma sono le sole due cose che trovo manchino. Per il resto, è il pacchetto completo per il 2021.
The Good
- Design
- Audio
- OneConnect Box
- Game mode
The Bad
- Prezzo (oramai...)
- Intelligent mode da migliorare
- Ad nella barra del menu