Star Wars! Un nome che, sebbene abbia perso un po’ di lustro negli scorsi anni, rimane un gigante indiscutibile nella cultura pop.
Questa volta tocca ad Ubisoft proporre un’epica avventura nella galassia lontana lontana e lo fa con un open world action rpg.
Kay
Kay Vess è una ragazza piena di risorse. D’altra parte, non può essere altrimenti se vuole sopravvivere alle condizioni estreme dei pianeti dell’Orlo Esterno. Tra ladri, predoni, malavitosi dal grilletto facile, non si può certo dire che l’ambiente in cui sia cresciuta sia dei più rilassanti. La nostra protagonista ha accumulato negli anni una certa dimestichezza coi lavori non proprio legali. Accompagnata da un curioso animaletto, Nix, la ragazza sogna di smettere di accontentarsi dei lavori piccoli per passare a cose ben più grandi. L’occasione si presenta quando si presenta l’occasione per fare un grande colpo contro Sliro, il potente capo del sindacato criminale di Zerek Besh. Come facilmente intuibile, le cose non vanno proprio come previsto e Kay si ritrova a dover fuggire dalla mansion di Zerek, rubando una navicella spaziale: la Trailblazer, un leggendario e ultimo modello personalizzato della EML 850. La fuga finisce rapidamente con uno schianto sulla luna di Toshara e da qui inizia davvero l’avventura. Con una enorme taglia sulla sua testa, determinata a diventare una fuorilegge di fama, si mette in contatto con i principali sindacati criminali dell’Orlo Esterno per offrirsi come mercenaria e farsi un nome nel mondo della criminalità. Ben presto Kay comincerà ad attrarre su di sé ancora più occhi interessati, come quelli Jayden, un personaggio alquanto misterioso che metterà alle calcagna della ragazza un droide da battaglia, ND-5. La missione? Assemblare un team di specialisti e portare a termine un colpo storico.
Un mondo vivace
L’avventura di Kay è piacevole da seguire, con personaggi anche piuttosto carismatici da incontrare lungo il cammino. Pur essendo un open world, che prevede la classica struttura di missioni principali e secondarie, con tutta la dispersività del caso, è un gioco che riesce a tenerci ragionevolmente incollati allo schermo. Con questo intendiamo che, a prescindere dall’intrinseca dispersività del genere, il gioco fa un buon lavoro nel tenerci interessati ed attenti. Iniziando da Kay che, pur essendo l’incarnazione dello stereotipo della simpatica canaglia, ladra ma dal cuore tenero, riesce a coinvolgere il giocatore nelle sue vicende. Stessa cosa per il mondo che la circonda, ci sono sempre cose interessanti da scoprire e spesso non sono nemmeno “forzate” solo per aggiungere acqua alla minestra. La possibilità di spostarsi tra cinque diversi pianeti, composti da città e zone naturali più ampie, contribuisce a rendere l’esplorazione più interessante. Tra esplorazioni a piedi o in sella ad uno Speeder truccato, è divertente andare a caccia di stazioni dell’impero o collezionabili nascosti.
Sindacati criminali & malavita varia
Ogni pianeta di Outlaws ha la sua peculiarità, come dicevamo. Potremo visitare Mos Eisley su Tatooine, Myrra su Akiva, Mirogana, o Kijimi City, una città perennemente innevata. Ogni insediamento ospita una cantina, luogo d’incontro per vari personaggi e in cui, con un po’ d’attenzione, potremo scoprire informazioni interessanti che ci indirizzeranno verso una nuova caccia al tesoro. Proprio mentre esploreremo i bassifondi entreremo in contatto con diverse organizzazioni criminali. Crimson Dawn, Pyke Syndicate, dedito a traffico di schiavi e attività minerarie lo Hutt Cartel, controllato niente popò di meno che da Jabba e l’Ashiga Clan, con una potente regina dell’alveare a controllarne i destini. Durante l’avventura, Kay entrerà in contatto con ciascuna di queste fazioni, con la possibilità di svolgere missioni per conto di un’organizzazione o l’altra. Portare a termine questi compiti sbloccherà vantaggi e parti d’arma o armatura. Tuttavia, non è possibile fare tutti contenti: le fazioni criminali sono spesso in conflitto tra loro, e allearsi con una potrebbe compromettere i rapporti con un’altra, causando sospetto o persino attacchi a vista, specialmente in zone cittadine controllate da una o l’altra fazione. Fare il doppiogioco è ovviamente permesso e, a tratti, raccomandato!
Combattimento ma senza farsi sgamare
No, niente spade laser. Pur essendo ambientato nel mondo di Guerre Stellari, Outlaws è decisamente più affine alle attività di un Han Solo piuttosto che di un Luke Skywalker. Kay sarà principalmente armata di blaster e si farà strada tra i nemici con una miscela di stealth e combattimenti con armi da fuoco.
Per quanto riguarda lo stealth si tratta di una componente ben più pronunciata di quanto non pensassimo. Spesso la missione richiede esplicitamente al giocatore di non farsi scoprire e far scattare un allarme. In queste fasi, oltre che a camminare piano e nascondersi il più possibile per eliminare uno ad uno i nemici, possiamo avvalerci dell’aiuto di Nix. L’animaletto che ci segue come un’ombra può essere indirizzato dal giocatore direttamente. Possiamo sfruttare le sue capacità per aprire porte chiuse, per borseggiare gli NPC o direttamente per distrarre i nemici. Quest’ultima capacità ci ritroveremo a doverla usare spessissimo, distraendo una guardia alla volta per poi arrivare loro alle spalle. Le fasi stealth, per come sono costruite, obbligano insomma il giocatore a rallentare il ritmo di gioco e prendersi il tempo necessario per non farsi scoprire. Specialmente nel caso delle missioni “one shot”, che possiamo tentare solo una volta.
Il lato combattimento con armi da fuoco è più dinamico, per forza di cose. Il blaster di Kay, inizialmente piuttosto deboluccio, diverrà presto un’arma con diverse modalità di fuoco e potenziamenti. Stesso vale per le abilità di Kay, che sbloccheremo a mano a mano che proseguiamo con la storia. A differenza di altri giochi però, le abilità di Kay non sono un mero accumulo di punti esperienza. Per imparare nuove skill dovremo allora incontrare il personaggio giusto che ci affiderà una sorta di compito che, una volta portato a termine, sbloccherà la skill. I compiti sono abbastanza diversi e possono essere cose come “rendi felice Nix in 5 modi diversi” o “elimina 5 nemici distratti”. Si tratta insomma di cose che possiamo fare naturalmente durante il gioco ma che dovremo voler fare, tenendo bene a mente i requisiti di sblocco. Kay può anche usare armi che trova sui corpi nemici o appoggiati qua e là, come i fucili da cecchino o blaster d’assalto ma non potrà mai tenersele. Una volta scariche o quando interagiremo con elementi della mappa (come scale o lo Speeder), l’arma sarà lasciata a terra. I combattimenti in sé sono abbastanza dinamici, con i nemici differenziati per tipo, abilità ed armi. La IA del gioco non è particolarmente brillante ma fa il suo lavoro, regalando scontri anche piuttosto entusiasmanti.
Per quanto riguarda le sezioni esplorative e di combattimento nello spazio, non c’è tantissimo da dire. I combattimenti sono ben realizzati, con un chiaro indicatore di dove sparare quando affrontiamo i vacelli nemici. Ci sono luoghi da scoprire e cargo abbandonati da raccogliere. E ovviamente, c’è sempre la possibilità di imbattersi nell’Impero, il quale è assai difficile da sconfiggere, per ovvi motivi.
Visivamente parlando
La grafica di Star Wars Outlaws è assai impressionante, specialmente per un open world. D’altra parte, anche Avatar Frontiers of Pandora dell’anno scorso ha saputo stupire nel comparto visivo. La parte open è curata, con caratterizzazioni ben fatte per ogni pianeta in grado di offrire scorci assai suggestivi. Dagli effetti d’acqua e di riflessi alla densità degli ambienti oltre alla caratterizzazione che centra lo stile e il vibe Star Wars in pieno.
Abbiamo giocato ad Outlaws su un PC dotato di Ryzen 7 7800X3D e una AMD Radeon RX 7900 XTX e 32GB di DDR5 con tutti i dettagli ultra, raytracing (ombre, riflessi e illuminazione) e frame generation compresi su uno schermo 4K ottenendo ottime prestazioni. D’altra parte, il PC su cui abbiamo testato il gioco è di una discreta potenza. Ma visto che il frame count ha sempre ampiamente superato i 60 fps, possiamo ragionevolmente dire che Outlaws dovrebbe girare in modo soddisfacente anche su macchine meno potenti, magari sacrificando qualche dettaglio.
Per quanto riguarda l’audio, è appropriatamente epico Star Wars senza però offrire un tema musicale in grado di spiccare in modo particolare. Gli effetti sonori sono ben realizzati e l’amalgama di musica ed effetti sono in grado di offrire un panorama sonoro coinvolgente, specialmente su sistemi audio Atmos o comunque multicanale. Il doppiaggio però non è in italiano, il gioco offre soltanto i sottotitoli. Non un dramma ma sarebbe stato bello sentire le voci in italiano invece di dover leggere di continuo.
Conclusioni
Star Wars Outlaws è un buon gioco ma non è un eccellente gioco. È in grado di offrire buoni momenti di gameplay e la storia è interessante quanto basta. Le fasi stealth sono decisamente troppo forzate e più d’una volta avremmo preferito avere l’opzione di fare un macello, invece di scivolare tra le ombre. Forse quello che gli manca è un pizzico di originalità. D’altra parte, Kay è un po’ uno stereotipo con le gambe, il che la rende un filino troppo prevedibile, così come il resto della sua avventura. Se siete fan di Star Wars, comunque, Outlaws saprà appagarvi. Anche quando, per la quarta volta di fila, Kay sbaglierà la direzione in cui sta saltando, finendo inghiottita da un crepaccio…
The Good
- Mondo vivace
- Varietà negli ambienti
- Storia interessante
The Bad
- Stealth forzato
- Attività ripetitive dopo un po'