The Witcher 3

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The Witcher 3 – Blood and Wine

Torniamo, ancora una volta, a parlare del buon Geralt di Rivia, lo strigo più amato dei videogiochi. Lo facciamo perché in questi giorni è uscita l’ultima grande espansione di The Witcher 3 dal titolo Blood and Wine. Ben lungi dall’essere il solito DLC fatto in fretta e furia, il nuovo contenuto di CD Projekt è davvero impressionante.

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Strigo cercasi

Non c’è molta pace nella vita di uno strigo. Dopo essersi ripreso dalla lunga caccia a Ciri e l’aver affrontato immani batraci (maledetto tu sia, Principe Rospo!) nella prima espansione Hears of Stone, i servigi di Geralt sono nuovamente richiesti. Questa volta è la duchessa di Toussaint ad avere bisogno di un uccisore di mostri professionista. Sin dal suo arrivo nella calda e accogliente terra della duchessa Anna Henrietta qualcosa non quadra. Per prima cosa dobbiamo combattere un golyat, un nuovo tipo di gigante. Ma il problema non è certo quello! Una strana e misteriosa bestia sta uccidendo in modo stravagante e efferato alcuni cavalieri locali. Allarmata dalla situazione, la duchessa esige che la bestia sia fermata in modo permanente. Fedele alla sua professione, Geralt si mette immediatamente all’opera per scoprire l’artefice dei delitti. Quello che inizia come un normale contratto di lavoro si trasformerà però in una vera e propria caccia al mistero che coinvolgerà nobili e vampiri, naturale e soprannaturale. Cosa si nasconde, realmente, dietro le misteriose morti dei cavalieri?

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Bucolici paesaggi

Blood & Wine si svolge, come detto, in una nuova zona: Toussaint. Abbandoniamo l’inverno delle brughiere di Skellige o l’autunno di Kaer Morhen per un caldo estate. Il nuovo, vasto, territorio da esplorare ricorda molto da vicino il sud della Francia. Dolci colline, foreste, vigneti a perdita d’occhio. L’aria che si respira sia in città che in campagna è davvero estiva. Di certo siamo molto lontani dalle ambientazioni e dello stile del resto del gioco. In questa sorta di regno fiabesco, in cui edonismo e vino la fanno da padrone, all’inizio ci sentiamo quasi spiazzati. Ma non lasciamoci distrarre da festini e ruscelli perché la quantità di cose da fare è enorme. Le trenta ore promesse dagli sviluppatori per portare a termine la nostra scampagnata nei vigneti mi sembrano quasi riduttive vista la lunghezza della storia principale e le decine e decine di side quest che non aspettano altro di essere portate a termine.

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Novità!

The Witcher 3, con questa espansione, è stato migliorato un po’ ovunque. Spicca tra tutte un ripensamento dell’interfaccia di gioco, ora più strutturata e comprensibile. Gli oggetti nell’inventario sono stati separati in modo più coerente e semplice. CI sono anche novità per quanto riguardano i mutageni, posto che completiate la giusta quest. Un nuovo albero delle mutazioni è infatti disponibile e, una volta scelto il colore, permette a Geralt di acquisire nuove abilità. Si tratta di bonus passivi che vanno a potenziare segni, combattimento o utilizzo di pozioni e unguenti. Una finezza in più che espande il già vario sistema di combattimento di The Witcher 3 che diventa più personalizzabile. Bene inteso non mancano nuove parti di armatura e armi, oltre che nuovi trofei da legare alla sella di Rutilia. Le aggiunte sono moltissime e vanno scoperte con calma. Dalla nuova tenuta di proprietà dello Strigo alle missioni secondarie, le novità di personalizzazione del personaggio, le partite di Gwent, minigiochi e sfide. Più che un DLC, Blood and Wine sembra un gioco a sé stante.

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Un degno addio

Pare che CD Projekt Red abbia deciso di dedicarsi ad altro dopo questa espansione. Potrebbe essere l’ultima avventura in compagnia di Geralt. E, proprio come il gioco originale, la qualità c’è in ogni frammento di questa espansione. Una storia appassionante dalle tinte fosche, una quantità incredibile di side quest, attività e caccie ai mostri. Novità a 360 gradi per quando riguarda la gestione del personaggio e le sue abilità. Visivamente spettacolare, specialmente per quanto riguarda la versione PC, sontuosa sotto ogni aspetto. I difetti sono pochissimi e citiamo qualche bug grafico sporadico, per lo più problemi di compenetrazione di oggetti. Segnaliamo anche che per giocare è necessario avere Geralt a livello 34. Per farlo è possibile continuare la partita precedente, posto che abbiate già giocato. Oppure è anche possibile iniziare una nuova partita direttamente al livello giusto e godersi senza pensieri questo nuovo contenuto. Se avete amato The Witcher 3, amerete anche questo Blood and Wine. Anzi, se avete amato il gioco DOVETE giocare a questo DLC. Per tutti gli altri invece, se gli rpg fantasy vi ispirano, avete l’occasione di portarvi a casa un gioco che vi terrà occupati per almeno un paio di centinaia d’ore.

 

The Good

  • Toussaint
  • Trama appassionante
  • Numero delle quest
  • Novità di gameplay

The Bad

  • Qualche piccola incertezza grafica
  • L'ultima avventura di Geralt?
5.5

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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