PlayStation continua con la sua opera di riproposizione di classici. Forse non Grandi Classici in questo caso, ma attenzione perché Until Dawn è stato il gioco che ha fatto da apri pista per tutta una serie di “teen horror interattivi” come la Dark Pictures Anthology e, ovviamente, The Quarry.
Il capostipite di questo subgenere tutto interno a Supermassive Games, Until Dawn torna in versione migliorata su PS5 e, per la prima volta, anche su PC. Una recensione delta s’impone!
Un tranquillo weekend di paura
In Until Dawn seguiamo le vicende di un gruppo di amici in vacanza in montagna. Mike, Sam, Matt, Ashley, Chris, Jessica e Emily sono ospiti di Josh e delle sue sorelle Hannah e Beth. Il gruppo di adolescenti si dà alla pazza gioia finché la serata prende una brutta piega quando decidono di fare uno scherzo crudele: consapevoli della cotta della ragazza per Mike convincono il ragazzo a fingersi interessato per filmare il loro incontro di nascosto. Appena Hannah si rende conto che il suo amore non è corrisposto ma si tratta di una presa in giro fugge in lacrime nella tormenta di neve. Sconvolta dallo scherzo di cattivo gusto e dalla reazione di Hannah, sua sorelle Beth la insegue nella tormenta per ricondurla in casa. Ma le due teenager non sono sole nella foresta quella notte e vengono presto inseguite da una creatura misteriosa. Le due si ritrovano sul ciglio di un burrone e, terrorizzate dal mostro, finiscono per precipitare verso il fondo del dirupo, andando in contro alla loro morte. Until Dawn comincia in questo modo, facendoci prendere da subito una decisione difficile visto che, nei panni di Beth, dovremo scegliere se lasciare la mano della sorella condannandola a morte oppure cadere entrambe nel burrone, condividendo il suo destino.
Non che in effetti le cose cambino poi molto, perché le due ragazze sono destinate a fare una brutta fine che ci porterà direttamente al vero inizio della nostra notte di orrore montano. La storia va un balzo avanti di un anno per farci tornare di nuovo a Blackwood Pines, la montagna privata della famiglia Washington, nel giorno dell’anniversario della tragedia. Scopriamo ben presto che i corpi delle due giovani non sono mai stati trovati, che è stato un anno estremamente difficile per Josh e che il gruppo di amici si è un po’ allontanato in seguito ai tragici eventi. Alcuni si sentono in colpa per lo scherzo, altri hanno preferito mettere gli eventi in un cantuccio della loro mente ma tutti si sono riuniti ancora una volta, rispondendo all’invito di Josh, per festeggiare in ricordo delle vittime. Nella prima ora di gioco impareremo a distinguere i vari personaggi, a conoscere le dinamiche tra di loro e i rispettivi caratteri mentre il weekend parte sotto una luce sinistra. Nel cottage montano non sembra esserci luce elettrica e, mentre il gruppo si separa per svariate attività, le cose iniziano a farsi strane. Mike e la sua nuova ragazza Jessica lasciano il cottage per dirigersi ad una depandance poco lontana dalla casa principale per la loro seratina speciale, Sam stanca dal viaggio non desidera altro che farsi un bagno caldo mentre, Chris, Josh e Ashley si mettono a giocare con una tavola spiritica che rivelerà messaggi davvero inquietanti mentre la coppia Emily e Matt passeranno il loro tempo a bisticciare, con il ragazzo totalmente succube della dispotica fidanzata.
Una questione di scelte
Until Dawn è un teen horror a bivi, nel senso che tutto può succedere nelle ore che separano i ragazzi dall’alba. Ogni azione corrisponde ad una reazione, al classico effetto farfalla, e ben presto ci troveremo a fare i conti con le nostre scelte. A mano a mano che la notte invecchia e gli eventi precipitano sempre di più, il giocatore si troverà angosciato dai terribili eventi di Blackwood Pines. Un misterioso psicopatico dà la caccia senza pietà ai ragazzi, terrorizzandoli e torturandoli. Ma qualcosa sembra ancora più strano perché gli eventi catastrofici si svolgono quasi sempre in parallelo e non abbiamo idea di cosa stia succedendo davvero sulla montagna. Cosa dava la caccia a Mike e Jessica nella foresta?
Chi è l’uomo misterioso che spia dalla finestra? Until Dawn fa della tensione, ma non davvero della paura, il suo nodo centrale. Come dicevo, le scelte hanno conseguenze anche gravi e non è impossibile (anzi, è assai probabile) che perdiate qualcuno dei protagonisti durante la notte. Tutti si possono salvare ma è necessario avere nervi saldi e riflessi pronti per evitare morti terribili. Molta interazione col gioco si effettua tramite QTE che, se riusciti correttamente, faranno superare indenni certi ostacoli. Sbagliare una pressione del tasto può avere effetti da fastidiosi a terribili, come ad esempio tornare al punto di partenza o vedere un proprio amico morire di fronte ai nostri occhi! Nel gioco dovremo spesso compiere scelte, sia per quanto riguarda un percorso da seguire (sentiero sicuro ma lento o scorciatoia veloce ma potenzialmente pericolosa?) che per quanto riguarda le nostre risposte durante i molti dialoghi. La cosa bella è che nel gioco impersoneremo tutti i personaggi, senza nessuna esclusione (ok, a parte un misterioso e assai inquietante psicologo durante dei misteriosi flashback) e che quindi non potremo fare il tifo per un personaggio oppure per un altro. Perché, se c’è una cosa che facciamo sempre, in qualità di spettatori di film teen horror, è fare il tifo per l’uno o l’altro personaggio. Non in Until Dawn dove sperimenteremo in prima persona gli effetti delle nostre decisioni e, nei casi più estremi, pagheremo con la vita. Ci sono davvero molti percorsi per giungere all’alba e starà solamente a noi decidere come ci arriveremo. Per fortuna che saremo aiutati da dei totem sparsi per il gioco, dei pezzi di legno scolpiti che daranno varie indicazioni sui possibili futuri.
Divisi in morte, guida, perdita, pericolo e fortuna, sono preziosissimi per prendere decisioni chiave. I totem morte ci mostrano una possibile morte futura di un personaggio con cui stiamo giocando, quelli guida danno indicazioni su scelte che dobbiamo ancora compiere, quelli perdita ci mostrano la possibile morte di uno dei nostri amici, i pericolo danno indicazioni su potenziali minacce e la fortuna mostra scampoli di un futuro in cui, se saremo fortunati, potremo cavarci da una situazione drammatica. Ogni totem va accuratamente esaminato perché mostra solo pochissimi secondi del futuro e non sarà strano se ritorneremo a vederli ancora e ancora, per non dimenticarci nessun dettaglio che potrebbe essere determinante. In gioco troveremo anche diversi indizi che raccontano una backstory (di cui non voglio svelarvi nulla), indizi legati alle due sorelle scomparse e indizi legati allo psicopatico. Anche in questo casi gli indizi vanno raccolti ed esaminati, per saperne di più su quello che succede e, si spera, sopravvivere. Nel menu troveremo anche una pagina “effetto farfalla” che ci permette di tenere traccia degli effetti delle nostre azioni sui personaggi. Per finire, ogni teenager che impersoneremo ha una sua scheda personalità, che mostra il carattere iniziale (e successive modifiche durante la notte) e il suo grado di affinità con gli altri, anch’esso in continua evoluzione con il passare delle ore.
Gente famosa (circa)
Il cast di Until Dawn è di quelli che “quella faccia mi ricorda qualcosa” e annovera tra i suoi attori Hayden Panettiere (Scream 4), Peter Stormare (The Lost World: Jurassic Park), Brett Dalton (Marvel’s Agents of SHIELD) Rami Malek (Bohemian Rhapsody), Meaghan Martin (Revenge), Nichole Bloom (Teen Wolf), Galadriel Stineman (Bones), Noah Fleiss (Brick) e Larry Fessenden. Un cast di attori del genere è davvero il fiore all’occhiello di questa produzione di Supermassive Games perché il gioco punta tutto su recitazione e immedesimazione. I personaggi saranno sempre inquadrati in faccia, perfino nei menu di gioco vedremo la loro espressione, solitamente preoccupata e nervosa. Ovviamente un gruppo di attori così andrebbe sprecato senza un’ottima animazione facciale e, come sempre, Supermassive riesce quasi a uscire dalla uncanny valley… senza però riuscirci. Capita abbastanza spesso che le espressioni dei vari personaggi siano un po’ troppo tirate, anche se poi dopo un po’ la cosa smette di essere così evidente, col proseguire del coinvolgimento nella storia. Negli sguardi dei nostri protagonisti vediamo riflessa la paura, lo stress e gli sforzi tenaci per sopravvivere alla notte del terrore sulla montagna.
Ovviamente una riproposizione di un gioco originariamente uscito nel 2015 su PS4 (ma era previsto per PS3!) necessita un certo lavoro di ritocco. La nuova versione introduce una serie di miglioramenti significativi, grazie all’uso dell’Unreal Engine 5. La grafica è stata ottimizzata per sfruttare al meglio le capacità della console, con ambientazioni più dettagliate e una resa visiva più precisa. Questo remake si concentra sul miglioramento dell’esperienza visiva e cinematografica, offrendo ambienti arricchiti e un gameplay affinato. Ma ci sono novità anche nel comparto di gioco, che ora offre nuove aree da esplorare, collezionabili aggiuntivi e una colonna sonora aggiornata, curata da Mark Korven. L’integrazione delle funzionalità del controller DualSense, con feedback tattile e audio tridimensionale, aggiunge un livello di interazione più immersivo. Ed in effetti le migliorie si vedono e non si limitano a texture ad alta risoluzione, i modelli sono decisamente più dettagliati e gli effetti di luce e particellari indubbiamente migliori. Detto questo, dubitiamo che vi metterete a fare comparativi con le due versioni: sappiate che questa nuova versione non sfigura su PS5 e tanto basta per godersi la storia.
Molto buono il doppiaggio in italiano (è comunque possibile giocare con solo i sottotitoli e l’audio in inglese selezionando l’apposita opzione nel menu) e azzeccatissime le musiche del gioco, che in molti casi accentuano lo stress del giocatore.
Terrore ad alta quota
Until Dawn è un gioco che mi ha convinto. Certo, la storia non si stravolgerà tra una scelta e l’altra come il gioco vuole farci credere. Ma in ogni caso è sufficiente per tenerci sulle spine su chi riusciremo a salvare a fine partita e chi invece perirà in modo orribile sulla montagna. La partita dura circa 9 ore e, per essere un gioco single player, è un tempo più che soddisfacente. Peccato che questa edizione non includa le modalità multiplayer locale e “serata al cinema” visti nei giochi successivi. Un adattamento in questo senso sarebbe stato davvero una buona cosa.
Until Dawn non è realmente un horror, a meno che non siate parecchio impressionabili, ma sa regalare più di un sobbalzo spaventato, di norma a causa di eventi imprevisti. La storia sa stupire e non è così scontata come può sembrare durante le prime ore di gioco, fatto estremamente positivo. Insomma, un’ottima occasione per rispolverare o scoprire per la prima volta questo gioco.
The Good
- Divertente
- Storia meno scontata di quanto immaginiate
- Nette migliorie grafiche rispetto alla versione ps4
The Bad
- Uncanny Valley sempre dietro l'angolo
- Nessuna nuova features per il co-op locale