Da quanto tempo stiamo aspettando un Assassin’s Creed ambientato nel Giappone di samurai e lord feudali? Probabilmente, sin dal primo gioco. Shadows, che abbiamo avuto l’occasione di provare, si prepara ad arrivare sui nostri schermi in un momento molto delicato per Ubisoft. Le incertezze sulle attuali attività e prodotti del gigante francese non sono mancate negli scorsi mesi.
Dal canto suo anche Shadows ha suscitato diverse controversie ancora prima della sua uscita. Le principali critiche riguardano l’accuratezza storica e il rispetto culturale, in particolare per la rappresentazione di Yasuke, il samurai di origini africane. Alcuni contestano la fedeltà storica nella raffigurazione dei samurai e la scelta di Yasuke come protagonista, accusando Ubisoft di eccessivo “wokeismo” e di forzare l’inclusione di un personaggio di colore in un contesto storico giapponese, mettendo in dubbio la sua reale posizione sociale dell’epoca.
Altri invece difendono la scelta, sottolineando l’esistenza storica di Yasuke e la sua interessante storia. A seguito di queste critiche, pare che Ubisoft si sia impegnata per contestualizzare meglio la presenza di Yasuke all’interno del gioco. Il responsabile del franchise ha riconosciuto le passate critiche alla qualità dei giochi Ubisoft e ha affermato che Assassin’s Creed Shadows rappresenta un’opportunità per migliorare l’immagine dell’azienda. Non entreremo maggiormente in merito riguardo a queste polemiche in questa anteprima, preferendo concentrarci sul materiale che abbiamo effettivamente visto e non su articoli, rumors e youtubers alla ricerca di 15 minuti di fama online. Ma resta il fatto che il periodo che ha preceduto questa anteprima e l’uscita del gioco non è stato affatto facile per gli studi di Ubisoft impegnati nel progetto.
Una storia, due personaggi
La nostra prova si è svolta in diverse ore e in due parti ben distinte della campagna del gioco. La prima parte, che Ubisoft ci ha chiesto di non spoilerare, è il prologo. Si tratta di una sezione in cui faremo conoscenza con i due protagonisti del gioco, Yasuke e Naoe. In particolare, saranno gli eventi che fungeranno da catalizzatore per il resto dell’avventura a essere al centro di questa prima sezione. Da subito abbiamo apprezzato il fatto che il gioco, pur essendo totalmente localizzato in italiano, offre la possibilità di usare le lingue originali dei personaggi. Questo significa ovviamente il giapponese ma anche il portoghese, la lingua parlata dalla maggior parte degli stranieri in Giappone durante l’epoca di Oda Nobunaga.
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Tutti gli screenshot sono tratti dalla nostra partita e ci sono stati forniti da Ubisoft che ha registrato il gameplay per poi inviarcelo
La seconda parte, più open world e di cui possiamo parlare apertamente, è ambientata più avanti nella storia e vede Yasuke e Naoe decisamente ben equipaggiati e forti nel combattimento. Shadows ci offre spesso la possibilità di cambiare tra i due, a determinati punti della storia ad esempio. Ma i due personaggi non sono affatto uguali. Da una parte troviamo Yasuke, potente, fatto per il combattimento. Vestito di armatura completa e con uno spadone, l’uomo è pensato per i giocatori che prediligono il combattimento aperto. Gli attacchi di Yasuke, divisi in leggeri e potenti, sono devastanti anche contro un gruppo di nemici. A sua disposizione ha anche due abilità speciali, un calcio potente e un fendente fulmineo che si ricaricano col tempo. Unendo i due attacchi, gli speciali, parate e schivate, il combattimento è coinvolgente ma più lento. All’opposto troviamo Naoe, più scaltra ed agile. In particolare, la donna è rapida nel parkour, con salti, rampini e una spiccata predisposizione per l’aspetto stealth. Non che sia inerme, dotata anche lei di attacchi deboli e pesanti, può usare spade e pugnali (per quanto abbiamo visto almeno) oltre che avere delle special, come un calcio devastante e un lancio di kunai. Quale che sia il nostro personaggio preferito, potremo sempre cambiarlo, in particolare in certi punti in cui è evidente che sarà da prediligere un combattimento o un approccio discreto.
Giocando con entrambi abbiamo avuto la netta sensazione che Yasuke sia stato creato per i fan di episodi come Valhalla od Origins mentre Naoe sia più pensata per coloro che ricordano di quando Assassin’s Creed era un gioco dedicato agli assassini. Per questo motivo abbiamo decisamente prediletto la donna al samurai.
A zonzo per Hyōgo
La sezione di anteprima nell’open world si è aperta con la partecipazione di Naoe ad un rengakai (una forma di poesia collaborativa) interrotto da un attacco a sorpresa e dal rapimento del giovanissimo taiko, il reggente imperiale. Il ragazzo viene rapito e sta a noi trovarlo. Per prima cosa abbiamo preso la strada per il porto, situato non molto lontano dal castello, alla ricerca di un odore particolare.
Attraversando la campagna aperta abbiamo incontrato casette, ponticelli, campi di riso e alberi di ciliegio. Shadows dovrebbe includere un ciclo delle stagioni, inaccessibile durante la nostra anteprima. Tuttavia, abbiamo apprezzato il fatto che, essendo in primavera coi fiori di ciliegio in fiore, i campi di riso sembravano davvero appena piantati per la nuova stagione. Purtroppo, il grado di interattività con il mondo non ci è sembrato eccellente. Certo è possibile accarezzare cani e gatti e parlare con qualche paesano ma per lo più si accontentano di ignorarci completamente.
Gameplay
Dopo qualche giretto nel villaggio abbiamo scorto una torre elevata sulla quale ci siamo immediatamente arrampicati per sincronizzarci con il terreno circostante. Shadows non solo riprende questa classica meccanica storica ma la espande mettendoci a disposizione delle “spie” sul campo. Possiamo inviarle liberamente in luoghi sulla mappa per raccogliere informazioni, come ad esempio un luogo specifico che dobbiamo raggiungere come obiettivo di missione. Al posto di darci subito l’indicatore insomma dovremo fare un po’ di sforzo ma in tutta onestà non ci è sembrato eccessivamente fastidioso, anzi. Oltre a questo, entrambi i protagonisti hanno una speciale visione dell’assassino che mettono in evidenza i nemici vicini ed è anche possibile marcarli in modo che siano visibili nelle nostre vicinanze.
Individuata la direzione in cui andare è possibile farsela a piedi o chiamare una cavalcatura, sulla quale il nostro personaggio salirà automaticamente. Abbiamo scelto di andare principalmente a piedi, in modo da valutare il sistema di traversal. Naoe è agilissima e tra salti con capriola ninja, scalate con il rampino e schivate ci ha subito soddisfatto. Certo, capita ancora di incastrarsi momentaneamente in qualche anfratto, specialmente se non facciamo particolare attenzione a dove stiamo andando ma generalmente il sistema funziona bene.
Finalmente giunti al porto è stato piuttosto semplice individuare le informazioni che stavamo cercando, informazioni che sembrano puntare ad una sorta di complotto. Di ritorno nella zona del castello e dopo aver ritrovato il taiko nascosto in un tempio, saremo finalmente pronti per assaltare il castello. Oppure introdurci di soppiatto, a nostra scelta. La scalata al castello ci ha dato una buona prima impressione nei diversi approcci, con Yasuke pronto ad attaccare a testa bassa e Naoe più acrobatica ma che, se necessario, non disdegna il combattimento. Non vogliamo aggiungere troppo sugli avvenimenti della storia però, per lasciarvi la sorpresa.
Moderno, tradizionale?
Shadows è e rimane un Assassin’s Creed moderno, a quanto abbiamo avuto modo di vedere. C’è un grande open world (la mappa che abbiamo visto nel menu di pausa ci è sembrata decisamente estesa), ci sono oggetti da raccogliere, punti esperienza da spendere ed equip vario. Difficile valutare il grado di dispersività di questo gioco, con gli ultimi titoli ad esserci un po’ venuti a noia per l’allucinante quantità di cose da raccogliere o trovare.
Pur essendo grande, Shadows ci è parso un po’ più concentrato. I personaggi hanno slot per abiti ed armi, ciascuno con i suoi perk. Ci sono sei aspetti da potenziare, ad esempio per Naoe ci sono abilità con la katana, con il kusarigawa, tanto, uso di strumenti, abilità da shinobi e, ovviamente, quelle dedicate all’assassinamento. Sì, perché tra i due protagonisti è la donna a portare una lama dell’assassino al braccio! Nonostante tutti questi elementi però ci siamo sentiti meno sopraffatti dalle cose di cui occuparci. Ma potrebbe essere solo un’impressione dovuta alla demo.
Tra le varie cose che abbiamo notato, spicca senza dubbio l’auto follow durante le discussioni. Quando incontriamo un personaggio che dobbiamo seguire è possibile premere A (o X sul controller PlayStation) per seguire automaticamente il PNG che stiamo scortando. Quanti anni ci sono voluti per questa rivoluzione?! Scherzi a parte, è una piccola cosa ma decisamente benvenuta.
Prospettiva
È difficile immaginare quanto sia importante per Ubisoft che Assassin’s Creed Shadows sia un successo commerciale. Al netto delle tante e giustificate critiche ricevute durante gli scorsi mesi, con delle cadute di stile davvero imbarazzanti per il publisher francese (ricorderete la storia della statuetta con il mezzo Tori!), Shadows non ci è parso affatto quella catastrofe che molti si aspettano. Certo, non abbiamo giocato al gioco finito e qualche piccolo bug l’abbiamo anche notato. Ma, per quanto abbiamo potuto vedere e giocare, abbiamo la speranza che risulti un gioco riuscito.
Forse non rivoluzionario ma per lo meno interessante e piacevole da giocare. Ovviamente non siamo stati a fare il pelo nell’uovo ad ogni singolo elemento, non abbiamo guardato se l’architettura è quella corretta, se il linguaggio usato è quello che avrebbero usato nel Giappone della fine del 1500. Per ora le basi sembrano esserci: un sistema di combattimento e di traversal fluido. Un’ambientazione visivamente assai piacevole e un doppiaggio giapponese più che adeguato. Tutto sta nel fare in modo che il gioco sia in grado di tenerci ingaggiati sul lungo periodo, che i bug siano eliminati da qui all’uscita e, specialmente, che oltre ad essere un buon gioco, sia anche un buon prodotto, che rispetti sia la cultura da cui trae ispirazione sia i giocatori, offrendo un gioco divertente.
Per ora siamo timidamente ottimisti su questo Assassin’s Creed Shadows. Appuntamento alla recensione!