Giocato alla Gamescom: The Sinking City

L’ultimo gioco (in ordine cronologico) che abbiamo visto alla gamescom 2018 è The Sinking City. Sviluppato da Frogwares Studio, un team indipendente basato a Kiev, ha saputo attrarre attenzione su di sé già dallo scorso E3.

Basato sul mondo distorto e pericoloso scaturito dalla penna del leggendario H.P. Lovecraft, il titolo ci metterà ai comandi di un detective che sta lentamente affondando, proprio come la città in cui si trova, un pozzo di follia. Strutturato come un gioco d’avventura in terza persona, The Sinking City è ambientato a Oakmont, Massachussets negli anni Venti: uno strano cataclisma ha colpito la città la quale si sta riempiendo lentamente d’acqua, spinta da qualche forza soprannaturale sconosciuta. Moltissime persone hanno perso la vita nel disastro e quelle poche rimaste in vita cercano di sopravvivere come possono. Il detective, dal canto suo, è uno straniero appena giunto in città ed è convinto che sia suo dovere scoprire cosa sta succedendo e, se possibile, salvare Okmont dalla rovina totale.

Nella demo alla quale abbiamo potuto giocare per una mezzoretta, dovevamo risolvere uno strano mistero. Andiamo a trovare una donna, Joy, che lavora in una biblioteca. La poveretta era una cantante di una certa fama finché qualcuno non l’ha terrorizzata e le ha cucito la bocca con uno spesso filo: Joy riesce a parlare a malapena. La interroghiamo per tentare di capire chi le ha fatto del male ma non vuole collaborare, l’unica cosa che otteniamo da lei è l’indirizzo del suo appartamento e la chiave per entrare. In The Sinking City l’investigazione è centrale nel gameplay, abbiamo ottenuto un indirizzo ma sta a noi scoprire dove si trova l’appartamento andandolo a cercare sulla mappa in nostro possesso. Lo troviamo piuttosto facilmente e ci avviamo per la strada fangosa. Dopo qualche passo dobbiamo salire su un piccolo motoscafo perché buona parte del percorso da seguire è stato invaso dall’acqua sporca. Navigando abbiamo apprezzato alcuni scorci di Oakmont che, sebbene non abbia la grafica più spettacolare vista nel 2018, ha dalla sua uno stile interessante e un design di pregevole fattura. Giungiamo infine all’appartamento della donna: qualcosa al suo interno decisamente non va. Rifiuti ovunque al pianterreno e addirittura una parete manca.

Ma la parte più inquietante è la stanza numero 1 al primo piano. Dentro gli spazi della donna troviamo diversi elementi su cui investigare: una strana bambola fatta di pezzi di carne di origine sconosciuta cuciti assieme, un cagnolino sventrato e lasciato a marcire in un angolo, una lettera dai toni decisamente minacciosi scritta da una certa Granny Weaver. Una porta sbarrata collega lo spazio con uno adiacente, a terra troviamo una macchina fotografica oramai inservibile. La vista di tutte queste stranezze scatena allucinazioni al personaggio che si ritrova a dover combattere, brevemente, contro delle apparizioni mostruose. The Sinking City non è quindi solamente un gioco d’avventura investigativa ma ha anche qualche elemento di combattimento corpo a corpo e, come vedremo più avanti, anche con armi da fuoco. Una volta esaminati tutti gli oggetti entriamo in una modalità deduzione in cui dobbiamo ricostruire correttamente l’ordine degli eventi, ascoltando con attenzione cosa dicono le visioni che ci appaiono davanti agli occhi.

Una volta messi in fila, possiamo proseguire nell’investigazione: dobbiamo scoprire cos’è successo nell’appartamento di fianco a quello di Joy. Il protagonista è dotato di un potere speciale che gli permette di seguire il suo intuito per trovare elementi importanti, in questo caso, la chiave per aprire l’appartamento 2. Torniamo al pian terreno e ci dirigiamo verso lo scantinato in cui veniamo attaccati da 3 mostri forniti di tentacoli e altre mutazioni raccapriccianti. Non si tratta però di mere visioni, i mostri sono reali e fanno danni reali. Ne liquidiamo un paio con la pistola e uno con un fucile a pompa. Il sistema di combattimento di The Sinking City non è nulla di straordinario e l’abbiamo anzi trovato un po’ legnoso. Manca quel dinamismo e quella fisicità che fanno di titoli basati sull’azione in terza persona davvero divertenti. Il gioco di Frogwares necessita ancora di qualche ritocco in questo ambito anche se, a onor del vero, non ci siamo trovati in difficoltà e abbiamo potuto sconfiggere i nemici in modo relativamente semplice. Sconfitti i mostri e trovata la chiave nascosta dietro un’illusione mentale, possiamo ritornare alla porta chiusa per scoprire che il vicino di casa di Joy ha fotografato Granny Weaver e scoperto qualcosa in più su di lei prima di essere ucciso. Abbiamo raccolto sufficienti elementi per decidere di portare avanti l’investigazione.

Ma come fare? In The Sinking City potremo avvalerci di diversi luoghi in cui fare le nostre ricerche, ad esempio la stazione di polizia oppure una biblioteca. Dal momento che Granny Weaver sembra appartenere ad una leggenda urbana del passato, il posto migliore per scoprirne di più è la biblioteca in cui lavora Joy. Torniamo sui nostri passi sfruttando il sistema di fast travel e ci dirigiamo verso lo schedario della biblioteca. Abbiamo le informazioni raccolte a casa della donna, ora non ci resta che collegare in modo corretto gli elementi quali luogo, data, argomento… se mettiamo assieme i pezzi correttamente troveremo le informazioni che cerchiamo sulla leggenda di Granny Weaver, una strega che cuce la bocca delle persone che non sanno tenere i segreti. Joy non vuole collaborare con noi, che dovremo andare a scoprire di più su questa leggenda.

La demo si interrompeva purtroppo sul più bello ma ci ha dato occasione di vedere la struttura di una side quest di The Sinking City. Il gioco è indubbiamente interessante per tutti i fan delle opere ispirate agli scritti di Lovecraft e ai giocatori dei giochi da tavola come Arkham Horror o Eldritch Horror. Il gioco è previsto per il 2019 su PC, Xbox One e PlayStation 4 e lo terremo d’occhio con grande attenzione.

 

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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