L’uomo rasato, incravattato e codiceabarrato Hitman ci accompagna da anni. Creato da IO Interactive nell’oramai lontanissimo anno 2000, Hitman è una serie che da sempre fa dello stealth e dell’omicidio perfetto un suo tratto distintivo. In questi giorni l’agente 47 torna nelle sale cinematografiche dopo un primo adattamento, invero piuttosto deludente, datato 2007. Il nostro assassino senza scrupoli saprà portare a termine la missione più difficile di tutte?
Chiamami 47
Parecchi decenni fa un gruppo di scienziati iniziò un programma di sperimentazione per creare gli assassini perfetti. Più veloci, più intelligenti e totalmente privi di emozioni quali paura, amore e rimorso. Il programma fu coronato da successo e portò alla creazione degli agenti, killer sopraffini senza eguali nella storia. Piotr Litvenko (Ciarán Hinds), lo scienziato capo del progetto, ben presto però si pentì di quanto aveva aiutato a creare e scomparve nel nulla, portandosi il segreto della procedura con sé. Ora, ai giorni nostri, incontriamo la figlia di Litvenko, Katia (Hannah Ware), intenta a cercare informazioni proprio su suo padre. Purtroppo per lei anche una potente organizzazione malvagia è sulle tracce dello scienziato. Qui entrano in gioco l’Agente 47 (Rupert Friend) che dapprima tenterà di uccidere Katia per poi passare dalla sua parte e John Smith (Zachary Quinto), soldato al soldo dell’organizzazione con parecchi assi nella manica…
Basterà il fan service?
Quando ieri sera siamo entrati in sala, l’abbiamo fatto con la solita ansia che accompagna la visione di un film tratto da un videogame. Sarà perché 15 anni fa abbiamo speso ore e ore tentando di liquidare mille cattivoni solo con una corda di pianoforte vestiti da facchino? Ad ogni modo quanti film nati dopo il videogame sono riusciti bene? Ecco, appunto. In Hitman: Agent 47 succede di tutto: esplosioni, cattivi che diventano bravi e viceversa, inseguimenti, super cattivi, elicotteri… La pellicola è tutto un susseguirsi di azione frenetica che francamente ha poco a che vedere con le origini di Hitman. O meglio, il film sembra più un adattamento del classico approccio stealth andato a finire storto: si inizia liquidando due nemici silenziosamente ma poi qualcuno ti scopre e invece di ricominciare il livello semplicemente inizi a sparare all’impazzata. Nel film succede proprio questo e ci domandiamo se chi l’abbia scritto (Skip Woods) abbia mai provato a giocare ad Hitman nel modo corretto. Ma andiamo avanti! La pellicola di Aleksander Bach mescola parecchi cliché del film d’azione, ci aggiunge un pizzico di superpoteri, personaggi stereotipati e, dopo una mescolatina a base di CGI, ci serve un film piuttosto mediocre di 96 minuti. E mi spiace perché ci sono alcune cose interessanti, come la grande quantità di fan service che, tra le iconiche pistole di 47 e i richiami a certi menu di caricamento rossi e bianchi, che hanno risvegliato ricordi a lungo sopiti. Alcune scene sono poi visivamente riuscitissime, specialmente nell’ultimo combattimento del film. E tuttavia il film, nel complesso, non convince. Un Agent 47 che ci è piaciuto solo nella prima metà del film e una co-protagonista che, a parte mostrare capezzoli sotto la maglietta e un derrière mica male, non esprime nemmeno lontanamente il potenziale del personaggio che interpreta. Per non parlare di quel cavolo di Zachary Quinto, che detesto cordialmente sin da Star Trek (nelle parole di Sheldon Cooper: “live long and suck it Zachary Quinto!”) che sembra avere una singola espressione, tra il corrucciato e il sorpreso, per tutto il film. Insomma, volevo davvero che questo film mi piacesse. Ma discutendone con il mio compagno di film di ieri sera siamo stati d’accordo: alcune scene non male, bello il fan service ma non basta davvero per spendere i soldi del biglietto, figuriamoci quelli del blu ray. Peccato!
Concorso!
I gadget ci sono, il film c’è! Manca solo la vostra partecipazione al concorso! Vi invitiamo a dare uno sguardo al trailer qui sotto e a rispondere correttamente alla domanda (entro l’8 novembre alle 20:00): chi è chiuso nella stanza con chi? A) Hitman con il Sig. Sanders B) Il Sig. Sanders con Hitman C) Hitman con quel cavolo di Zachary Quinto. I vincitori, che saranno scelti a caso, potranno portarsi a casa 3 TShirt (taglia S), 3 agende e 7 buste coi tatuaggi temporanei dell’iconico codice a barre di Hitman. Mandate la vostra risposta cliccando qui.
ATTENZIONE: Il concorso è valido solo per i domiciliati in Svizzera! Prima di partecipare, leggete il nostro regolamento sui concorsi (lo trovate qui).
Che noia, già dal Trailer pareva un po’ troppo action per uno stealth, proprio un’occasione persa. A questo punto lo aspetto con calma e lo guarderò in streaming….
Chissà se mai finiranno quello di Uncharted, sarà anche li uno sconvolgimento rispetto al gioco? Mi pare che tra sceneggiatori e registi non gli frega nulla di come siano i giochi prima di creare un film basato su di essi, tanto la clientela è già assicurata dai fan videogiocatori.
Mi piace come proponi gli articoli e analizzi le diverse sfaccettature, bel lavoro, ma sopratutto un Gran Lavoro !
Sia Hitman che Uncharted hanno molto potenziale per essere fatti al cinema (ma ne aveva anche Max Payne e guarda che cosa hanno fatto invece…). È chiaro che il cinema ha altri tempi e altre esigenze rispetto al gioco e che in quanto giocatori abbiamo sempre aspettative molto alte (con un gioco hai, secondo me, un legame molto più intimo rispetto ad un film proprio perchè seti te il protagonista) ma in ogni caso non è una scusa per certi adattamenti mal riusciti. Ora aspettiamo Assassin’s Creed e Uncharted e incrociamo le dita