LG Nexus 4

Dopo un mese dall’ordine presso Digitec, finalmente arriva nella nostra redazione l’ultimo Google Phone in collaborazione con la casa coreana LG, nonché diretta concorrente di Samsung: stiamo parlando del nuovo LG Nexus 4. La gamma degli Smartphones Nexus si aggiorna arrivando al quarto modello dopo il Galaxy Nexus dell’anno 2011/2012 prodotto dalla concorrente Samsung. La scelta di un partner come LG ha lasciato un po’ di stucco tutta la comunità androidiana, essendo un’azienda non molto ben vista in ambito aggiornamento e qualità del supporto software, nonché dell’ottimizzazione generale dei suoi telefoni. Basti pensare l’esperienza vissuta con LG optimus dual o i mancati aggiornamenti a tutta la gamma 2011 e quindi prodotto abbandonati a loro stessi, la casa coreana non ha di certo avuto degli anni facili in ambito “fedeltà della clientela”. Un telefono Nexus sarà quindi sufficiente ad aiutare LG per portare tempestivamente gli aggiornamenti sui suoi ultimi top di gamma (citiamo L5, L7 ed L9 e il recente Optimus G, gemello del Nexus 4)? Questo sarà ancora tutto da vedere. Ma Samsung quindi è sparito come partner per eccellenza in due anni consecutivi (Nexus S e Galaxy Nexus)? Non esattamente, la seconda casa coreana ha solo cambiato target puntando sul primo tablet android con una risoluzione medesima a quella degli ultimi due Ipad: il Nexus 10.

Un hardware non da poco conto

Con il Galaxy Nexus non si era urlato al miracolo in fatto di pura performance o qualità dei materiali, infatti quest’ultimo aveva un processore OMAP 4460 equipaggiato con una scheda grafica PoverVR 540 con il doppio della frequenza. Struttura che oggi, con l’ultimo aggiornamento alla 4.2.1, arranca nel dare delle performance ottimali basate sulla novità progetto burro (per farla breve: velocità in 60 frame su tutta la UI) piuttosto evidenti in certi campi: la gestione di photosphere, il multitasking e qualche lag nella schermata di sblocco, nonché problemi nell’apertura della fotocamera e nella rotazione dello schermo. Causato molto probabilmente non dalla debolezza della CPU ma della carenza in ambito GPU, il carico di lavoro sul telefono si fa sentire, anche in ambito di alte temperature. Con Nexus 4 si può dire che il salto di qualità è davvero notevole: questa volta avremmo equipaggiato un Qualcomm Snapdragon S4 con struttura Krait Pro APQ8064. Le peculiarità di questo SoC è davvero impressionante per uno smartphone di questa generazione, vediamo ora le specifiche nel dettaglio:

–        CPU: Quad Core (16 KB L1 e 2 MB sul secondo livello) fino a 1.5 Ghz.

–        GPU: Adreno 320 con supporto fino a risoluzioni full HD

–        RAM: 2 GB LPDDR2 dual channel con clock a 533 Mhz

Passiamo ora allo schermo che, per la prima volta nella famiglia Nexus, è un LCD e non più Super Amoled. Si tratta di un IPS True HD+, lo stesso tipo di schermo montato sul Lumia 920 e analogalmente sull’Iphone 5 (sebbene non in risoluzione HD). Avremmo quindi una risoluzione sui 1200 x 768 pixel su un form factor 16:9, tipico degli schermi HD. Naturalmente display tattile di tipo capacitivo con una diagonale di 4.7″, dove 0.3″ sono dedicati ai tasti virtuali, caratteristica quasi esclusiva dei prodotti pure Google da Android Ice Cream Sandwich.

Per il comparto fotografico abbiamo due lenti in linea con la concorrenza odierna: una da 8 mpx per quella posteriore con flash LED e da 1.3 mpx in quella frontale. Abbiamo naturalmente due microfoni e casse esterne equipaggiate nel lato posteriore del telefono.

In ambito connettività ci sarà il bluetooth 4.0, Wi Fi con supporto a doppia banda (fino a 5 Ghz), NFC con supporto alla ricarica via Wi Fi come avviene sulla gamma Lumia di quest’anno, Wi Fi direct (senza gestione dell’interfaccia ma attivabile tramite applicazioni terze parti), rete dati fino alla connessione LTE di tipo 4 (non ancora supportato dalle reti svizzere).

Come capacità di archiviazione Google ed LG sono andati piuttosto sul risparmio, montando una memoria flash di un massimo di 16 GB ma compensando con una batteria di 2100 mah. Non manca il LED per le notifiche simil Galaxy Nexus fissata sotto lo schermo.

Sul fronte dell’estetica la differenza di materiale tra Nexus 4 e il suo predecessore salta naturalmente all’occhio. LG ha deciso di puntare su dei materiali più nobili e di una certa qualità, costruendo il nuovo Nexus ispirandosi  all’iphone 4. Infatti abbiamo frontalmente e posteriormente la copertura gorilla glass 2, quindi totalmente in vetro, con il rivestimento laterale in plastica dura e la cornice in alluminio. Se da una parte può essere esteticamente più bello dall’altra siamo dubbiosi sulla resistenza in caso di brutte cadute, anche se video su youtube ne dimostrano in parte il contrario.

L’uso quotidiano e il sistema operativo

LG Nexus 4 arriva sul mercato equipaggiato con android 4.2 e subito aggiornabile alla versione 4.2.1, l’ultima distribuzione disponibile del sistema operativo del robottino verde. Accendendolo da subito avvieremo il tutorial di sistema, che consisterà da consuetudine nella scelta della lingua, della data e dell’ora, l’impostazione dell’account Google e la ricerca di eventuali aggiornamenti di sistema. Partiamo quindi fin da subito con l’interfaccia Android Jelly Bean Vanilla, l’interfaccia pulita e pura senza nessuna personalizzazione software: niente Touchwiz o Sense, totale assenza quindi dei servizi come il Multi windows o il supporto alle skin. Elementi naturalmente colmabili con applicazioni da terze parti e Mod vari, “smanettamenti” possibili grazie alla natura tipica dell’OS made in Google. Troviamo preinstallato tutte la Google Apps come Google plus, Maps, etc…  e naturalmente la home con qualche widget preimpostato di sistema. Non manca in alto la barra di ricerca Google con l’accesso diretto a Google Now e alla ricerca vocale, dove in Svizzera, o meglio per la lingua italiana, mancano ancora i comandi simil Siri. Cominciamo quindi il nostro uso quotidiano del telefono: analizzando a fondo quegli elementi fondamentali presenti negli smartphones del giorno d’oggi.

In sostanza l’uso di tutti i giorni non porta particolari problemi all’utente, di bug rilevanti non ne abbiamo trovati: l’esperienza utente resta praticamente ottimale. Naturalmente l’utilizzo del sistema Android varia dalle esigenze dell’utente e naturalmente dalla filosofia di quest’ultimo: Android é basato tanto sui widget, disponibili sia nella lockscreen che nella schermata home classica, della nuova funzionalità della tendina notifiche e molto altro, alla personalizzazione alla modifica del codice semi libero del robottino verde. Per i Nexus é sempre stata una filosofia a parte, rappresentando il lato più open del sistema operativo di Google.

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1. Social per tutti i gusti

Sicuramente uno dei punti forti del sistema operativo Android dalla sua versione 1.0, la gestione dei Social Network e delle varie condivisioni. Naturalmente pieno supporto a tutte le piattaforme, da Twitter, Facebook a Google Plus, dalla messaggistica di Whatsapp a Skype. Il punto forte sta proprio nella condivisione dei contenuti più diversificati é possibile con tutte le applicazioni sociali, bluetooth e Wi Fi Direct (Peer to Peer), e molto altro ancora (per esempio tramite NFC). La rubrica di sistema permette di riunire tutti i contatti di praticamente tutti i Social, eccetto Twitter che, quest’ ultimo anno, ha rimosso le API per integrare i nostri follower nella rubrica per questioni di sicurezza: ma ancora possibile solo su determinati modelli con interfaccia personalizzata come la Sense (Gamma HTC One). Potremmo quindi organizzare tutti i nostri contatti e vedere tutti gli aggiornamenti di status, i compleanni e via dicendo. L’unico tallone d’Achille lo troviamo nella gestione degli album fotografici nella galleria (integrazione possibile solo con le nostre foto su Google Plus, conosciuto come l’ex Picasa) e della galleria immagini nella rubrica (nei vari contatti): elemento che in Windows Phone è presente da ormai due anni, dove su Android sarà disponibile solamente nelle interfacce personalizzate (sempre sulla Sense). Per le notifiche Push abbiamo la gestione ormai classica presente nella tendina notifica che, con l’ultima release Jelly Bean, sarà possibile interagire direttamente tramite l’espansione della notifica con uno swipe verso il basso: senza aprire l’applicazione per ad esempio rispondere a un’email o a una citazione di status (possibile solo con Google Plus, nella speranza di vederlo nei futuri aggiornamenti delle concorrenti).

2. Multimedia e nuvole

Screenshot_2012-12-26-20-25-08Per quanto riguarda la parte multimediale nell’ambito musicale troviamo la completa integrazione con play music e tutta la nostra musica gestita in cloud (per coloro che hanno avuto l’accesso al servizio, non disponibile ufficialmente in Svizzera). La qualità audio è buona, e la gestione delle librerie, così come tutta la musica in cloud ci permette di avere un’esperienza a 360 gradi. Potremmo salvare e cancellare la nostra musica ogni volta che lo vorremmo con la nuvola di Google o approfittare dello scrobbling di Last.fm, e servizi vari. Non manca l’equalizzatore di sistema che potremmo modificare a nostro piacimento. In ambito fotografico la gestione delle nostre immagine tramite l’applicazione di sistema è piuttosto vasto: con la possibilità di modificare le nostre fotografie con tanti effetti o avere accesso diretto tra fotocamera e galleria con un solo swipe come avviene su Windows Phone e condividere le nostre foto il più velocemente possibile (come si vantava Nokia con i suoi contest nell’anno dei Nokia Lumia 800). La galleria sarà completamente sincronizzata solo con il servizio cloud “foto” (ex Picasa) di Google, per gli altri Social purtroppo dovremmo affidarci ad applicazioni terze parti come Pictarine. Da un lato della qualità delle foto catturate tramite la fotocamera posteriore, non possiamo gridare al miracolo: ma otteniamo comunque su una discreta – buona qualità. Nella fotocamera potremmo attivare vari effetti, cambiare le impostazioni della risoluzione delle immagini o addirittura attivare l’HDR che, finalmente, è presente nativamente anche su Android. Anche per i video abbiamo una buona qualità di cattura, con la possibilità di registrare fino a 1080p a 30 fps o al massimo 720p a 30 fps tramite fotocamera frontale. Disponibili anche i vari effetti video come lo Slow Motion o altri disponibili sempre su Play Store. Per altri servizi Cloud abbiamo il supporto completo a Google Drive, Skydrive, Dropbox, ecc… con la possibilità naturalmente di salvare i nostri file nella nostra SD interna o di uppare i contenuti dal nostro File Manager (non presente di serie, ma installabile dal Play Store).

3. Produttività a portata di mano

Come ogni smartphone di ultima generazione abbiamo la completa gestione delle nostre e – mail, divise in due client: l’applicazione generale che comprende Exange e i vari POP3 o IMAP e l’applicazione ufficiale Gmail, quest’ultima finalmente con il Pinch to Zoom attivo. Non manca naturalmente il supporto delle E mail solo txt o in HTML. Per quanto riguarda il File Manager dovremmo installarlo tramite Play Store, ma il market di Google non manca di applicazioni dedicate funzionali e ben scritte (noi consigliamo Astro File Manager), così come la gestione dei documenti World, Excel, Powerpoint e PDF: ora possibile anche nativamente sull’OS di Google dalla versione 4.1, in collaborazione con Quick Office. La navigazione internet invece perde qualche punto a causa della strana decisione di adottare unicamente Google Chrome e non più il browser di sistema classico dell’AOSP (Android Open Source Project). Per quanto il Nexus 4 è in grado di caricare e muovere molto velocemente le pagine web, la scarsa ottimizzazione di Chrome si fa sentire in alcuni momenti della navigazione come la velocità di caricamento delle pagine pesanti. Problemi anche al Pinch – to – Zoom che, seppur fluido senza nessuna esitazione, è settato in una maniera non molto comoda per zoommare le pagine web.

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4. Performance da urlo e autonomia nella media

Ma andiamo ora sulle performance quotidiane dell’intera interfaccia e dell’autonomia della batteria da 2100 mah montata sul telefono. Se già dal Galaxy S2 avevamo avuto dei salti di qualità nell’ottimizzazione del sistema del robottino (grazie a Samsung e alle sue 1000 violazioni brevettuali della mela), ottenuto poi definitivamente con il progetto burro di Android Jelly Bean 4.1 che consiste nel triple buffering, attivazione della GPU al tocco, accelerazione grafica tramite GPU e 60 frame al secondo fissi, con il predecessore Galaxy Nexus avevamo un’ottimizzazione senza precedenti mai visto dal sistema operativo di Mountain View. Con l’hardware del nuovo Nexus 4 questa ottimizzazione software si fa molto più sentire, in test dal Pusti per una settimana, il vostro recensore di fiducia non ha ancora avuto il minimo rallentamento in tutta la sua attività. I 2 GB di Ram disponibili di sistema rendono il telefono molto capiente per permettere alle app di essere attive al 100% senza essere congelate dall’OS, con una velocità di Switch al dir poco impressionante, come ad esempio già trovavamo su Galaxy Note 2 o 10.1. Il tutto condito con la versatilità del sistema per quanto riguarda la personalizzazione dell’interfaccia, anche qui per ora superiore a qualsiasi OS della concorrenza, ma tallone d’ Achille per quanto riguarda la frammentazione del sistema andatosi a creare nell’arco degli anni tra i diversi produttori hardware e le varie community di sviluppo. Per alcuni caotica, per altri la perfezione, la libertà di personalizzazione nonché di modding dell’OS android nella gamma Nexus rappresenta il punto forte di questi telefoni gestiti da Google.

Per quanto riguarda l’autonomia invece non troviamo troppe differenze con la concorrenza, seppur montando un hardware potente, dai nostri test abbiamo raggiunto le seguenti conclusioni:

–        Uso intenso: 6 – 7 ore sotto copertura massima HSDPA + (41 mbps)

–        Uso medio: 10 – 13 ore

–        Uso minimo: un giorno e mezzo, due giorni.

Naturalmente l’aprire molte applicazioni e lasciarle in Background senza chiuderle o congelarle rischia di consumare eccessivamente la batteria. Anche i tempi di ricarica sono molto soddisfacenti, raggiungendo il 100% della batteria in una sola ora e mezza. In sostanza troviamo dei consumi piuttosto contenuti per avere un SoC potente come Snapdragon s4 Pro, questi grazie alla struttura moderna del processore di qualcomm, al processo produttivo di soli 28 nm e alla struttura arm v7 con un misto della nuova tecnologia Arm Cortex A15. Infatti il telefono sotto forte stress non va oltre i 33 gradi di surriscaldamento, cosa molto buona per evitare situazioni sgradevoli simil primi Firmware del Galaxy s2.

5. Per finire

In conclusione il Pusti può definirsi davvero soddisfatto di questo Nexus di nuova generazione, un telefono che punta chiaramente a un target più esperto e Geek, ma che strizza l’occhio anche a chi vuole comprare uno smartphone di ultima generazione. Il Nexus 4 inoltre ha dalla sua anche il prezzo, nettamente inferiore alla concorrenza top gamma di quest’anno se guardiamo i prezzi di Nokia Lumia 920 o di Iphone 5, dal Galaxy S3 all’HTC One X+. Infatti il telefono sarà disponibile senza abbonamento a 499 Fr, nel Playstore a soli 300 dollari.

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6. Valutazione (by Pusti)

– Autonomia:                                                       4.5

– Fotocamera/Casse/ Microfono:             4.75

– Performance/ottimizzazione:                  5.75

– Materiali:                                                           6

– Connettività:                                                    5.5

– Schermo:                                                           5.25

– Complessivo                                                    5.25

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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Il sito nasce quale tentativo di informare i giocatori della Svizzera italiana nel modo più completo possibile riguardo ai media videoludici, cercando di contestualizzare l’informazione per gli ascoltatori di questa regione spesso dimenticata dalle grande aziende mondiali. Dalla metà del 2013 si occupa anche di film con la rubrica Joypad Movies.

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