Silence è un’avventura grafica proposta da Daedalic che non può lasciare indifferenti: dietro un’estetica da favola, si nasconde una storia onirica, un po’ triste e molto umana.
La dimostrazione comincia con il video introduttivo, che ci immerge subito nella storia. La notte è magnifica, il panorama da cartolina e il villaggio in cui inizia la vicenda riposa tranquillo. La pace che regna viene però spezzata dal rumore di aeroplani, seguito poco dopo dal fragore delle bombe che esplodono fra le case. Tre bambini corrono in strada e cercano di raggiungere un bunker che li protegga dall’orrore. Solo due ci arrivano, l’adolescente Noah e la sorellina Renie, mentre un oblò della porta blindata permette di capire che ormai fuori non restano che fuoco e distruzione. Comincia così la prima fase di gioco, in cui Noah e Renie cercano di resistere alla difficile situazione e comunicano non senza qualche difficoltà. Il ragazzo cerca di occuparsi come può della bambina e la intrattiene raccontando storie. Nelle sue narrazioni, Noah utilizza delle marionette, tra cui il serpente Spot, costruite con oggetti di fortuna. All’improvviso, un nuovo bombardamento danneggia il bunker, separa i due bambini e lascia Noah stordito. Quando si risveglia, si accorge della scomparsa di Renie e, cercandola, si trova proiettato nello strano mondo di Silence.
La prima stanza permette al giocatore non solo di immedesimarsi nella storia, ma anche di familiarizzare con i controlli. Tutte le azioni sono contestuali e basta selezionare un oggetto al momento giusto perché si attivi la buona interazione. Il gioco permette anche di mettere in evidenza tutti gli elementi interattivi in una scena e propone aiuti nel caso non sapeste come avanzare. Certi dialoghi sono controllati da un timer, che vi spingerà a compiere delle scelte velocemente: la storia propone infatti diversi finali, influenzati da quello che farete o deciderete. Gli sviluppatori hanno deciso di non utilizzare un inventario, né di proporre enigmi che spingano a combinare oggetti, perché considerano che avrebbero sminuito il lato emotivo di Silence, tanto importante per il loro gioco. Infatti, i primi momenti nel bunker mettono subito in chiaro che largo spazio è lasciato ai sogni, alla relazione fra i personaggi, ai dialoghi e alle storie. Questo bisogno di raccontare una storia con sensibilità è rafforzato dall’estetica: dal punto di vista grafico, Silence è un vero gioiello. Gli artisti hanno dapprima dipinto le stanze, che sono poi state costruite in 3D, e poi hanno ridipinto le texture per ottenere un effetto unico. Il risultato è semplicemente straordinario! A questo aggiungiamo che i personaggi sono accattivanti e splendidamente animati, con espressioni del viso capaci di dire molto più che fiumi di parole.
Attualmente Silence sta seguendo il processo di convalidazione di Sony e Microsoft. Se tutto va per il verso giusto, a novembre potremo giocarlo su PlayStation 4, xBox One e PC. È forse prematuro dirlo… ma per il sottoscritto Silence ha tutti i requisiti per essere uno dei migliori giochi dell’anno!