Provato all’E3: Star Wars Battlefront II

Uno dei titoli più importanti e attesi della conferenza #EAPLAY2017 è stato indubbiamente Star Wars Battlefront II, gioco che da solo ha occupato mezz’ora di show. EA e DICE hanno fatto molti proclami e promesse sul palco, promettendo tre volte più contenuti rispetto allo scorso Battlefront, assicurando che la prima stagione di contenuti extra per il gioco sarà gratuita per tutti i possessori di Battlefront II e rivelando l’inclusione nel gioco di personaggi come Finn e il Capitano Phasma. Battlefront II offrirà anche, lo sappiamo, una ricca campagna single player.

L’occasione offerta dall’evento EA Play era semplicemente troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire: un primo hands-on del gioco. Esattamente come visto nella conferenza, il teatro dello scontro è la mappa Theed, ambientata sul pianeta Naboo. Due team di 16 giocatori, divisi tra separatisti ed esercito dei cloni dovevano alternativamente attaccare e difendere tre zone della mappa. In modo simile a molti altri sparatutto di questo genere, il team d’attacco deve difendere un veicolo che lentamente avanza verso i portali del palazzo del governo di Naboo.

Una volta superata questa prima fase, gli attaccanti devono disattivare i sistemi di sicurezza del palazzo. L’ultima fase è un attacco frontale alla Throne Room, la sala del trono. Il ruolo dei difensori è semplicemente quello di arrestare a qualsiasi costo il team avversario.

Quattro le classi disponibili in gioco, liberamente selezionabili ad ogni respawn: assalto, pesante, ufficiale e specialista. Le differenze sono presto spiegate. I soldati d’assalto sono quelli più veloci e versatili ma non eccellono in nessun campo. I soldati pesanti sono dotati di armi in grado di sprigionare un elevato volume di fuoco e sono in grado di sostenere un buon quantitativo di danni ma sono più lenti. Gli ufficiali hanno un ruolo di supporto, tra torrette e capacità di buff degli alleati. Per finire, gli specialisti dispongono di trappole. Come nello scorso Battlefront ci sono diverse armi selezionabili, anche se limitate solo a due nella versione pre alpha provata da noi. Per finire, per quanto riguarda la personalizzazione dei PG, abbiamo dato uno sguardo al sistema Star Card. Si tratta, in buona sostanza, di un sistema di potenziamenti selezionabili che spaziano da riduzioni del tempo di cooldown delle armi a migliorie nella difesa e armi supplementari. I poteri delle Star Card sono sia passivi, ovvero hanno un effetto permanente sul giocatore, sia attivi. Ad esempio possiamo attivare una carta che ci offre, per un qualche colpo, una potente arma secondaria. I poteri sono, come in passato, attivabili con i trigger destro, sinistro e con una combinazione dei due. Non mancano ovviamente i personaggi unici e leggendari. Nello scorso Battlefront essi potevano venire attivati trovando dei power up sparsi per la mappa, seguendo lo stesso sistema dei potenziamenti bonus. In questa nuova versione invece otteniamo dei punti per ogni azione meritevole in game (come ad esempio un’uccisione o un assist). Questi punti possono essere spesi durante un respawn per ottenere sia unità più potenti che eroi leggendari.

Nel nostro hands-on, di una decina di minuti, abbiamo giocato nei panni dei separatisti. Lo spawn iniziale è situato dietro al cannone MTT, l’arma che dobbiamo scortare nella fase uno fino al portale del palazzo. Di fronte a noi un lungo viale, ampio e privo di coperture. Dopo qualche decina di secondi abbiamo immediatamente capito che lo scontro deve essere portato avanti nelle viuzze che circondano la strada principale. L’azione è frenetica e, almeno in questa fase, abbiamo trovato vantaggioso usare armi efficaci sulla distanza perché molto spesso, confusi dalla scarsa familiarità con la mappa, molti nemici si ritrovavano spesso nella zona centrale, esposti a qualche colpo ben assestato sul lungo raggio. Portata a termine la prima fase, lo scontro si fa molto più brutale e frenetico. Dagli ampi spazi all’aperto si passa ai corridoi in marmo del palazzo in cui le armi a corta distanza diventano determinanti. Ci è parso evidente che un team equilibrato, dotato sia d’attacco che di difesa e supporto, ha maggiori chances di avanzare in modo sicuro. A questo punto della partita i giocatori iniziano anche ad avere punti a sufficienza per attivare personaggi potenziati ed eroi. Noi abbiamo avuto l’opportunità di spendere un buon numero di punti per utilizzare Boba Fett, eroe caratterizzato da una grande mobilità aerea (più utile nei saloni della terza fase dell’assalto piuttosto che nei corridoi della seconda fase). A causa della totale disorganizzazione del nostro team, abbiamo perso parecchi minuti preziosi e un buon numero di vite (che sono limitate per ogni squadra) prima di arrivare alla terza fase. L’ultima fase della nostra partita è stata un continuo infrangersi degli attacchi contro una difesa, ci secca ammetterlo, piuttosto ben congeniata. Uno scalone centrale, ampio e poco difendibile, era costantemente presidiato da un buon numero di giocatori nemici mentre i passaggi secondari si sono rivelati perfette zone in cui organizzare imboscate oppure in cui piazzare torrette difensive.

Il nostro hands on si è concluso con una sconfitta di misura, dovuta senza dubbio anche alla poca organizzazione del team dei separatisti. Quello che è stato immediatamente chiaro è che ancora di più rispetto al passato, in Battlefront II è necessario un minimo di coordinazione tra i giocatori, al fine di concretizzare un abbozzo di strategia indispensabile se si vuole raggiungere la vittoria.

Visivamente questa pre alpha non ci ha deluso, anche se il pop-in di elementi è evidente nelle fasi di volo e anche in alcune zone a terra. Il titolo girava su PlayStation 4 Pro e se da un lato ci ha convinto sia per qualità del design e degli effetti, abbiamo notato anche una certa sporchezza nella qualità visiva, molto probabilmente dovuta allo stato ancora acerbo del gioco.

Star Wars Battlefront II ci è sembrato un deciso passo nella giusta direzione. DICE, dopo aver ribadito più volte sul palco della conferenza di aver prestato attenzione ai feedback della community, sembra effettivamente aver fatto dei cambiamenti alla formula di Battlefront. Di sicuro passare ad un sistema a punti invece di raccogliere bonus sparsi per la mappa è un modo per ricompensare i giocatori che sanno distinguersi sul campo di battaglia e anche il sistema delle Star Cards è un sistema interessante per adattare ogni personaggio al nostro stile di combattimento personale. Insomma, dieci minuti divertenti che ci hanno lasciato la voglia di giocare ancora.

 

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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