Tom Clancy’s Splinter Cell: Blacklist

Splinter Cell Black List Title

Sam Fisher ritorna sotto le spoglie del più famoso agente speciale Anti-Terrorismo High-Tech per sgominare l’ennesima minaccia terroristica!

 

Con il capitolo precedente Ubisoft aveva interrotto la famosa serie di Sam introducendo un nuovo personaggio Jack Bauer: niente infiltrazione, niente gadget, praticamente un gioco fuori dai soliti binari della serie. Ma questa volta Ubisoft prende le redini e riporta il gioco sulla vecchia strada, ingaggiando ancora il nostro agente preferito, Sam Fisher. Fourth Echelon é il nome della nuova squadra speciale di cui Sam farà parte,, insieme a lui ci saranno anche un pugno di agenti speciali come: Charlie l’Hacker, Isaac Briggs il super soldato, e la vecchia Grimsdottir. Una delle novità introdotte da Black List é il loro nuovo super quartier generale mobile volante, il Paladin. Grazie a questo fantastico Aereo Cargo gigantesco, Sam potrà accedere ad ogni tipo di missione che il gioco dispone (Campagna, Missioni Secondare, CO-OP et anche Multigiocatore) ma prima di accedere direttamente la missione il nostro paladino della giustizia potrà personalizzare il suo equipaggiamento orientandolo allo stile di gioco che preferiremo utilizzare durante la missione.

Equipaggiamento futuristico ultra High-Tech

splinter-cell-blacklist-screenshot-3Ogni missione e/o azione speciale come collezionare dati, catturare obiettivi prioritari, uccidere in modo silenzioso e cosi via, ci faranno incassare dei “Soldi” virtuali che potremmo spendere in diversi miglioramenti che possono comprendere il nostro equipaggiamento, Sam Fisher stesso e persino il Paladin (il nostro QG). Al contrario dell’ultimo capitolo Convinction, potremmo trovare il vecchio equipaggiamento presente anche in Echelon: Camera e emettitore glu, visore termico, sonar, Taser, balestra e una poliplania di armi classiche e moderne dove potremmo modificare quasi ogni singolo pezzo per migliorare le qualità delle armi, senza contare infine le differenti tute a disposizione, più Stealth o più resistente ai proiettili. Questo permetterà di poter scegliere se orientarsi verso uno stile di gioco piuttosto aggressivo oppure furtivo. Ovviamente “la via della furtività” è quella più remunerata dal gioco, ovviamente nessuno vi impedisce di farvi strada nelle missioni a suon di granate, ma certe missioni avranno come prerequisito di essere avere un comportamento più “discreto” e “invisibile” possibile, tengo a sottolineare che siamo degli agenti speciali anti-terrorismo e non la squadra di distruzione di massa del film Expandable! Certe missioni secondarie e COOP sono molto intransigenti e ci costringeranno a utilizzare un certo tipo di equipaggiamento per essere meno visibili possibile, quindi preparatevi a essere come un ninja, silenzioso e letale! Una novità per gli amanti delle sfide furtive che dovranno indirizzarsi a Anna Grismdottir (la vostra consulente High-Tech personale) per mettersi alla prova in differenti delle sfide in multiplayer locale o Online, quest’ultima modalità è un punto a favore della Ubisoft per aver sviluppato bene questa modalità di gioco. Una volta sul terreno, pronti per la missione, si ha la libertà di scelta tra un ampio equipaggiamento. Ogni missione ci propone più approcci per completarla, il solito cammino diretto e più “facile” oppure la via del soldato “stealth” professionista. In quest’ultima ci saranno sempre delle tettoie a aggrapparsi, grondaie da scalare, bordi delle finestre dove appendersi per eludere i nemici, condotti di aerazione molto pratici per farsi scherno delle guardie, e tanti altri posti per poter mettere in atto i propri stratagemmi da agente segreto. tom_clancys_splinter_cell_-_blacklist_-_screenshot_08bLa mecchanica del “Mark and Execution” (Segna / Esecuzione) introdotta da Splinter Cell: Convincion è sempre presente (salvo nelle missioni con difficoltà elevata)e ci permette di recuperare con facilità la posizione dei nostri nemici per poterli “esecuzione” in modo silenzioso, letale o non, che spesso offrono la possibilità di uscire da un situazione pericoloso senza un graffio dopo aver fatto un “pasticcio” per un colpo sparato male o un movimento non del tutto indifferente. Un evento assai frequente provoca qualche volta dal maldestro movimento di Sam, che ha la brutta abitudine di mettersi in posizione eretta nel bel mezzo della battaglia dopo una sessione di ginnastica attrezzistica. Per concentrarsi un po’ sull’intelligenza artificiale possiamo dire che é funzionale e brillante, sovente viene attirata da dettagli minimi come una porta che doveva essere chiusa, l’assenza di un compagno di guardia, rumori strani o oggetti che non sono al loro posto. Ad esempio sparare ad un neon al disopra di alcune guardie che fanno conversazione interromperà si la loro chiacchierata, ma nel buio più totale saranno in grado di rilevarvi senza alcuna ragione. A segnalare anche alcune imperfezioni negli ordini, non è cosi raro trovarsi aggrappati ad un bordo a qualche centimetro dal suolo oppure rimanere accovacciati in prossimità nel bel mezzo del fascio di luce della torcia del nemico, ovviamente queste imperfezioni non sono altro che punti a sfavore sul game play del gioco. Un ultima critica piuttosto deludente il fatto di poter abbassare il livello di “pericolo” semplicemente cambiando zona, questo rende certe volte il gioco un po’ facile. Possiamo dire che non sempre è possibile questo piccolo trucco, in certi livelli, dove vi sono telecamere di sorveglianza e sistemi di sicurezza che impediscono che questo livello torni allo stato normale fino a che non abbiamo neutralizzato la maggior parte dei nemici.

Infiltrazione? Si ma non troppo

Splinter-Cell- Black list equipmentUn altra chicca malefica sono i Checkpoint, certe volte piazziati in posti dove nemmeno il più abile dei giocatori ci metterebbe piede; nel bel mezzo di una piazza, allo scoperto, vicino un gruppo di nemici, insomma dei posti per niente tattico e troppo rischiosi. Dobbiamo tener conto del fatto che nel più parte delle volte, in caso di fallimento nel raggiungere un checkpoint, dovremmo riguardarci delle sequenze cinematografiche, certe volte un po’ troppo lunghe, che renderanno l’attesa ancora più snervante. Un punto a favore che giova al game play sono le posizioni delle guardie, del tutto casuali e non sempre nella stessa zona, quindi ogni volta che dovremmo rifare una missione o una determinato zona non potremmo fare sempre la solita strada ma saremmo “obbligati” a variare un po’ la nostra tattica, ovviamente questo dettagli certe volte potrà creare delle situazioni del tutto casuali dove è preferibile morire e ricominciare piuttosto che provare l’impossibile dovuto a posizioni al quanto improbabili e del tutto sfavorevoli per il corretto svolgimento della nostra missione. Certe volte il design del livello ci incita a far uso di tutto l’arsenale disponibile di Sam e incoraggia il giocatore a fare delle azioni più spettacolari che tattiche, a incatenare una serie di uccisioni da film d’azione, come l’utilizzo delle “Sticky Camera” per attirare e addormentare le guardie o dalle mine shock, che tatticamente parlando le userete raramente nel corso delle vostre missioni. In un certo senso Blacklist ci offre differenti possibilità d’azione, ma a livello pratico, la vera infiltrazione silenziosa (senza alcun contatto) è pressoché impossibile o troppo frustrante e finisce per lasciar spazio ad una modalità più “divertente” che ci incita a far fuori più nemici possibili senza farsi scoprire. Questo è un altro segno che mostra che Blacklist è un titolo che rispetto ai suoi predecessori è su tutta un altra linea.

 

Storyline rinforzata

splinter-cell-will-be-on-ps4-and-xbox-oneCinematiche ovunque, la Ubisoft punta a rinforzare la narrazione del gioco tramite diversi artifici e uno scenario che sembrerebbe convincere. Purtroppo il risultato non è del tutto convincente, l’intrigo non è del tutto nuovo, quasi un Déjà-vu. Un misterioso gruppo terroristico chiamato “l’ingegneri” minaccia di colpire diversi bersagli americani se la Casa Bianca rifiuta di ritirare le proprie truppe in ogni paese dove sono dislocate, il tutto esponendo, forse un po’ troppo, le loro intenzioni e obiettivi con una sorta di semi-attacco terroristico. Evidentemente gli ingegneri nascondono il loro vero obiettivo ma il tempo di arrivare capire le loro intenzioni e si scopre anche il vero scopo di questa squadra di terroristi organizzati. Certe volte la narrazione è troppo affannosa, piombata da dialoghi troppo poco dinamici che mancano certe volte di credibilità e spesso conducono a inevitabili cliché ed ad uno sviluppo della trama troppo prevedibile. Purtroppo la storyline non è mai stato il forte di Tom Clancy e nemmeno questa volta sono riusciti colmare questa lacuna. In questa storia di terrorismo tecnologico i livelli entusiasmanti non mancheranno ma dato che non facciamo “Spoiler” lascerò scoprire a voi quali sono. Certe volte le cinematiche interrompono e diluiscono troppo il momento TOP dell’azione costringendoci a spezzare il ritmo di gioco. Nonostante tutto pur giocando “alla buona” ci impiegheremmo non meno di 8-10 ore per vederne la fine.

 

Il contenuto non manca!

Punto di forza il contenuto del gioco, questa volta Ubisoft ha incluso un po’ più di opzioni disponibili di gioco. Abbiamo parlato in precedenza delle missioni COOP, che dimostrano quanto possa essere divertente giocare con un amico con cui bisogna intendersi alla perfezione per coordinare le missioni in modo da non fare un fiasco totale. Certe missioni impongo come risultato finale “zero detection” (in poche parole non dovete farvi notare nemmeno 1 volta). Non poteva mancare la modalità “Spy Vs Merc” ovvero spie contro mercenari, modalità già introdotta da Splinter Cell: Pandora Tomorrow e il famoso Chaos Theory ma ovviamente rivista e sistemata. Abbiamo due forme differenti, classica e moderna. La modalità non è cambiata: due spie contro due mercenari con due game play radicalmente opposti, i primi due se la giocano in modalità “Sam Fisher”, contando su l’agilità e i gadget tecnologici, i due avversari in vista soggettiva con le armi pesanti e la forza bruta, ogni equipe è equipaggiata di materiale specifico e indirizzato a sfruttare le debolezze e punti forti del campo avversario. La versione moderna differenzia, per lo più, dal numero di giocatori, che in questo caso è raddoppiato. 4 vs 4 con un ampia scelta di materiale specifico. Questa modalità non era mai stata ripresa efficacemente dopo Chaos Theory e permette a Black List di offrire un multi giocatore unico e dannatamente efficace che punta tutto sul coordinamento trai membri della squadra, la messa in gioco di una strategia di gioco solida e vincente e la conoscenza accurata del proprio equipaggiamento e i pericoli che vi sono con essa. Una carta vincente per Blacklist. In compenso a molte sue lacune il gioco offre un pugno di missioni in cui solo ed unico obiettivo è sopravvivere alle ondate di nemici.

E infine eccovi il Trailer per darvi un idea più concreta del gioco

Conclusioni

Al di là di far leva sui punti deboli come le problematiche che creano i checkpoint, della conversione e adattamento su console non eccezionale e le sviste nel design dei livelli, Splinter Cell: Blacklist si ritrova ad è un titolo vario ma assai complesso, conclusivo e spassoso, in grado di appagare sia i nuovi i fan che quelli vecchi.
Dopo la conferma di Ubisoft su un seguito diretto di Blacklist e il promettente nuovo inizio non possiamo fare altro che nutrire Ubisoft ha già confermato di essere al lavoro su un seguito diretto, e, dato questo “nuovo inizio”, non possiamo che nutrire molta curiosità in merito.

Written by: Redazione

Di quando in quando la Redazione prende vita e pubblica articoli tutti suoi. Com'è possibile? Nessuno lo sa...

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