L’antagonista di Super Mario
Nato su Sega MegaDrive nel lontanto 1991, Sonic, con le sue 80 milioni di copie vendute in tutto il globo, rappresenta l’antagonista dell’idraulico Nintendo all’inizio dell’era delle console a 16 bit.
Il Sega Mega Drive, prima del fallimento di Saturn (32bit) e del DreamCast che costrinse l’azienda a sviluppare solo Software, rappresentava l’apice del successo della casa Giapponese essendo la prima console fissa a offrire un sistema a 16 bit. Immessa nel mercato almeno un anno prima del Super Nintendo (Super Famicom), il successore del Master System (in diretta concorrenza con il NES/Famicom di Nintendo, a 8bit) riuscì a risollevare le sorti delle scarse vendite ottenute dal predecessore (problematiche legate anche al monopolio Nintendo sulle third party con addirittura conseguenze giudiziarie legate all’antitrust), con un hardware all’avanguardia e un buon supporto dalle terze parti. In concomitanza alle third party, anche SEGA si muove con un protgetto first party (ma restò segreto ai tempi del lancio della console). Con l’arrivo di Nintendo sul mercato a 16bit, SEGA si sentì obbligata ad adottare una strategia tempestiva per contrastare la casa di Kyoto e la sua killer application che aveva registrato vendite alle stelle.
Come rivale diretto di Super Mario e per dimostrare la potenza tecnica di Mega Drive nacque Sonic, porcospino blu protagonista in un gioco totalmente bidimensionale, dal genere puramente platform, ma dall’azione frenetica e veloce. Creato dalle menti di Naoto Oshima, Sonic dimostrò di essere un titolo all’avanguardia, in grado di spremere l’hardware di Mega Drive fino al midollo (in particolar modo la CPU, più veloce di Super Nintendo) per offrire un’esperienza praticamente unica nel suo genere e portare la novità nel genere prlatform a scorrimento orizzontale introdotto da Nintendo. Rappresenta così il titolo platform più veloce mai stato creato nella storia, diretto concorrente di Super Mario che optava a meccaniche più lente (anche se graficamente sempre all’avanguardia) ma sebbene più elaborato e longevo del porcospino blu.
Sonic The Hedgehog 1
Eccolo il primo capitolo della saga del porcospino blu, nato nel 1991, Sonic The Hedgehog rappresenta ancora oggi uno dei platform retrogame più rigiocati nella storia videoludica. Sfrecciando solitario nell’arco di 7 diversi mondi divisi a loro volta in tre differenti atti (solamente i primi 5), Sonic dovrà alla fine di ogni livello marchiare il territorio. Quest’ultimo preso sotto il controllo dal temibile Dr. Robotnik che porta il Caos a South Island.
In un Gameplay caratterizzato dal semplice salto o con la possibilità di rotolare mentre corriamo (premendo semplicemente il tasto giù), Sonic dovrà superare i vari livelli con tanto di Boss alla fine del terzo atto di ogni mondo, in un limite di tempo prestabilito (10 minuti). Ogni atto sarà popolato da “televisioni” che potremmo distruggere saltandoci sopra e guadagnare così dei bonus, in analogia con Super Mario. Da citare le bolle protettive, le super scarpe che aumenteranno la velocità di corsa temporaneamente, le stelle che renderanno invulnerabile Sonic da qualsiasi attacco nemico, e via dicendo. Un Elemento fondamentale del titolo è la presenza dei Ring: anelli che popolano gli atti di tutte le ambientazioni del gioco. Quest’ultimi serviranno a guadagnare vite extra ogni 100 raccolti, ma soprattutto fungeranno da componente vitale. In poche parole quando Sonic viene colpito da un nemico perderà tutti gli anelli in suo possesso e, se verrà attaccato completamente senza, si perderà una vita : con la conseguenza nel dover ricominciare dall’ultimo Checkpoint. Le altre sconfitte sono caratterizzate dall’annegamento negli atti acquatici o durante l’intrappolamento tra due piattaforme, a prescindere dalla presenza o meno dello scudo protettivo che troviamo nelle televisioni. Un’altra funzione importante dei Ring è la possibilità di sbloccare i “bonus stage” se ne avremmo raccolti almeno 50 durante il livello in questione. I bonus stage saranno sbloccati alla fine di ogni livello. Questi speciali atti rappresentano l’unica maniera per recuperare i Chaos Emerald : cristalli dai poteri sovrannaturali che dovremmo utilizzare per sconfiggere Robotnik nell’ultimo livello. In totale saranno disponibili 10 possibilità per recuperarli tutti e 6, con un margine di fallimento di 4 possibilità.
Sonic the Hedgehog 2
Un anno dopo l’arrivo del primo capitolo ecco che Sonic the Hedgehog 2 si mostra al pubblico. Questo secondo capitolo è stato il più venduto di sempre, diventando il titolo apice dell’omonima serie. Diretta evoluzione del primo capitolo, le meccaniche rimangono pressoché identiche : i ring, le ambientazioni, il genere, i boss e i controlli sono rimasti gli stessi. Sonic Team ha lavorato soprattutto nell’aggiunta di nuovi contenuti e qualche piccola modifica dello svolgimento degli atti.
Prima di tutto l’aggiunta del multiplayer, che ci permette di controllare Miles “tails” Power con un secondo controller, anche se in una maniera parecchio marginale durante la storia. Problematica risolta aggiungendo una modalità che dividerà lo schermo della televisione in due schermate, in cui il secondo giocatore controllerà uno dei personaggi con una singola visuale senza seguire obbligatoriamente quella del videogiocatore principale come avviene nella modalità storia. Lo scopo è concludere il livello nel tempo più breve possibile gareggiando con l’altro giocatore. Sul puro gameplay, invece, viene aggiunta una mossa che permetterà al porcospino di abbassarsi e caricare un colpo rotante, a differenza del primo capitolo dove per attivarlo dobbiamo già essere in movimento. Inoltre le zone da completare in ogni singola ambientazione non saranno più tre, ma due, in cui nella seconda dovremmo combattere contro i macchinari di Robotnik e salvare gli animali fatti prigionieri. Anche gli special stage subiscono dei cambiamenti radicali. Il videogiocatore è chiamato ad affrontare un percorso simil halfpipe popolata da varie trappole dove raccoglieremo i ring richiesti per raggiungere, infine, lo smeraldo del Chaos. Gli special stage saranno accessibili se accumuleremo almeno 50 anelli e toccando i vari checkpoint presenti negli atti : aumentando così il numero di possibilità per acciuffare tutti gli emerald Chaos, a differenza del primo capitolo che lasciava un margine di soli 4 fallimenti. Come ultima aggiunta Sonic Team introduce la trasformazione in “Super Sonic” (se raccoglieremo tutti gli smeraldi del caos), che ricorda molto i super sayan di Dragon Ball. Le peculiarità è la sua invincibilità.
Sonic the Hedgehog 3
L’ultimo e terzo capitolo ufficiale della seria sulla console megadrive, il titolo più completo dei predecessori per le sue peculiarità inedite e sequel diretto del secondo capitolo. Vedremo l’aggiunta di un terzo personaggio molto famoso nella saghe future : Knuckels, il porcospino rosso protettore del master emerald Chaos e antagonista nella prima parte della vicenda.
Prima fra tutte le caratteristiche aggiunte troviamo gli slot di salvataggio (sette per l’esattezza) con la possibilità di decidere quale personaggio utilizzare durante le sessioni di gioco : Sonic, Tails o entrambi. Inoltre la presenza di due modalità (storia e competition) non va che a migliorare ancora di più l’esperienza del precedente capitolo e il volere di Sonic Team di permettere un multiplayer in tempo reale. Vista la grande capienza della cartuccia (32 Megabit) Sonic Team ha aumentato i contenuti di ogni singola ambientazione, creando un unico vasto livello suddividendolo in due parti : la prima che vede non più il cartello ma un miniboss e la seconda dove affronteremo il dottor Robotnik. Anche gli special stage sono stati nettamente modificati, disponibili in due differenti tipi:
– il primo sarà accessibile tramite giganti ring nascosti nell’atto, che ci catapulteranno in una sorta di livello sferico in cui dovremmo colpire tante diverse palle cambiandone il colore. L’emerald Chaos ci apparirà solo se riusciremo a trasformare tutte le palline nel colore rosso ed evitando di colpirle una seconda volta.
– il secondo stage sarà accessibile tramite il checkpoint se raccoglieremo un minimo di 50 ring, in cui troveremo una sorta di slot machine con la possibilità di ottenere le bolle di protezione, vite o anelli.
Altre novità le troviamo nella tipologia di protezioni, che stavolta saranno tre e non più una come da tradizione :
– la bolla d’acqua : che permette di sopravvivere all’infinito sottacqua e di saltare più in alto
– la bolla di fulmine : attirerà tutti i ring come una calamita e permetterà di eseguire una sorta di secondo salto.
– La bolla del fuoco : completamente immune agli attacchi di fuoco e permette di “volare” producendo una sorta di propulsione trasformando sonic in una palla di fuoco.
L’angolo del Koopa Paratroopa : un platform dal roseo passato…verso un decadimento noto.
Non credo di essere l’unico videogiocatore a diventare un fan del glorioso passato di sega nell’epoca 8/16bit. L’arrivo di Sonic in un periodo dove Super Mario regnava incontrastato sbaragliando la concorrenza, ha portato aria fresca nell’ambito del genere platform a scorrimento laterale. Il porcospino blu di Sega dava quella sensazione di diverso, mentre eravamo seduti comodamente sul divano ad osservare come i livelli scorrevano in una velocità pazzesca per la potenza di calcolo degli anni novanta. Sonic The Hedgehog inoltre possedeva un alto livello di sfida, tanto da farmi innervosire durante la raccolta di tutti i Chaos Emerald del primo capitolo o coll’avanzare delle ambientazioni.
Mi tocca quindi ammettere : ai tempi adoravo di più il porcospino blu piuttosto che le mascotte concorrenti di Nintendo (Super Mario, Yoshi e Kirby) o di Rare (i vari Donkey Kong Country), seppur avendo molto apprezzato quest’ultimi brand della casa di Kyoto. Devozione che, col tempo, è andata a scemarsi con una delusione dietro l’altra. Con l’arrivo dei modelli poligonali e dei mondi totalmente in tre dimensioni (nel caso specifico con l’arrivo di Sonic Adventure su Dreamcast), la qualità del titolo è stata mantenuta e ben accettata dalla critica (in analogia con i voti che Super Mario 64 ha ricevuto dopo il passaggio al mondo poligonale), anche se diversa dal classico scorrimento laterale bidimensionle. Ma dopo il fallimento di Dreamcast il brand ha avuto, a mio modesto parere, un decadimento fin troppo evidente. Prendiamo per esempio del capitolo dedicato a shadow, un third person shooting con uno stile “platform” in cui, nel risultato finale, abbiamo un prodotto non all’altezza dei precedenti. Oppure di Sonic e il cavaliere nero ? E via dicendo. Titoli che in sostanza avevano poco in comune con i precedenti adventure, ancor meno con i primi capitoli.
Ma quando ormai sembrava che Sonic Team puntasse su tutt’altro che alla qualità, ecco che cominciano a ricomparire piccole perle riconducibili ai vecchi capitoli. Sonic Colours esclusiva per Wii ne è un esempio lampante : l’unione con i livelli tridimensionali di Sonic Adventure con altrettanto sessioni ingame addirittura bidimensionali simil Sonic The Hedgehog in alcuni punti dei livelli otteniamo un prodotto finale interessante e piuttosto nostalgico. Con Sonic The Hedgehog 4 (un tributo ai Sonic 2D con texture e grafica ridefinita) e Sonic Generation, la speranza di rivedere il porcospino blu è stata esaudita. Vedremo in futuro, con il misterioso progetto Wii U, se Sonic Team riuscirà a riottenere la fiducia dei suoi vecchi giocatori e attirare le nuove generazioni verso un brand che ha fatto in parte la storia videoludica dei primi anni novanta.