Immaginatevi un universo parallelo in cui la terra vive il giorno dell’apocalisse saltando letteralmente in aria, per colpa di una sanguinosa battaglia spaziale fra due specie aliene tecnologicamente molto avanzate, costringendo il genere umano a mettersi in salvo tramite giganteschi vascelli spaziali al fine della sopravvivenza. Immaginatevi inoltre un naufragio presso un pianeta sconosciuto dalla fauna peculiare, abitate da numerose specie autoctone sia aggressive che pacifiche; un mondo che ospita una fauna forte e resistente, creando una dialettica fra tutte le razze e specie esistenti. Il risultato è una sorta di connubio fra un Monster Hunter e un mondo analogo a quello di Pandora nel film Avatar, esempio pratico per rendere un’idea in grandi linee di quello che rappresenta Xenoblade Chronicles X : nuova e fenomenale esclusiva in arrivo per questo quattro dicembre solo su Nintendo Wii U. In realtà la volontà creatrice degli sviluppatori si fonda su due obbiettivi specifici così da creare un senso di individualità unica, in altre parole la questione della convivenza fra esseri biologici, sintetici e alieni in un’unica grande città, condita da un sistema di esplorazione infinito e senza interruzioni di sorta, come ad esempio l’assenza dei continui caricamenti nel mondo di gioco. Oppure anche al desiderio di creare un titolo HD atto nello stupire tutti i giocatori su scala globale, dimostrando che gli sviluppatori giapponesi e le loro numerosi produzioni possono ancora tranquillamente tenere testa al software occidentale dal calibro di Fallout, The Elder Scroll e via dicendo. Monolith Soft ha quindi deciso di puntare sulla base delle sue serie storiche, come Xenosaga e il recente Xenoblade Chronicles uscito per Wii e New Nintendo 3DS, creando un mondo di gioco che fonde in pratica entrambe le IP come non abbiamo mai visto prima. Tutto questi buoni propositi non possono non essere accompagnati da un’epica colonna sonora per rendere più epico e apprezzabile il tutto…ma chi sarebbe stato capace a rivestire il ruolo di compositore in un titolo caratterizzato principalmente da mostri giganteschi e Mecha da combattimento non proprio tascabili ? Subentra quindi Hiroyuki Sawano, compositore dalle capacità e qualità eccelse visto il suo coinvolgimento in serie come Attack on Titan, Owari no Seraph, Guilty Crown, Kill la Kill e molto altro. Trascrivere in una recensione tutti i contenuti di questo peculiare gioco di ruolo giapponese potrebbe essere un’impresa non molto semplice, ma procederemo con ordine.
Prima di affrontare quello che riguarda uno dei primi obbiettivi degli sviluppatori, in altri termini l’esplorazione, il ruolo appartenente alla trama come i retroscena di tutta la vicenda sono anch’essi degli elementi molto importanti in Xenoblade Chronicles X, ma soprattutto per un gioco di ruolo giapponese di questo calibro. Come accennato infatti una delle idee era quella di offrire une mondo di gioco in cui umani, alieni e sintetici potessero vivere pacificamente in un’unica grande realtà, dove i confini e le differenze culturali non costituiscono un problema d’integrazione dando il via a una sana e buona collaborazione. Come menzionato nel paragrafo precedente la razza umana si ritrova costretta ad abbandonare il proprio pianeta natio pervia di una guerra fra due specie aliene dove la terra si trova, sfortunatamente, al centro del conflitto. L’astronave White Whale (Balena bianca) è purtroppo l’unico vascello spaziale sopravvissuto durante i numerosi bombardamenti in orbita, ma si ritrova successivamente costretta a naufragare presso un pianeta sconosciuto denominato Mira. Tuttavia la nuova casa della specie umana non è esente da sfide visto la presenza di mostri immensi a predatori di dimensioni ridotte ma al contempo molto aggressivi. La nuova città New Los Angeles (N.L.A) si vede costretta a fondare un nuovo ordine militare dedito ai diversi compiti concernenti alla sopravvivenza della razza umana. Nasce quindi il BLADE, acronimo di “Builders of the Legacy After the Destruction of Earth”, si tratta di un’entità prettamente militare che offre ben otto diversi compiti :
– Pathfinder : incaricato nell’esplorazione e nel piazzamento delle sonde sul suolo di Mira
– Interceptor e Harrier : i due compiti legati alla “caccia”, per la quale il primo è un ruolo difensivo al fine di proteggere i cittadini di N.L.A mentre il secondo abbatte le ipotetiche minacce a scopo di legittima difesa preventiva.
– Mediator : il conciliatore che si occupa di risolvere i problemi fra i cittadini di N.L.A e, chiaramente, fra le specie aliene che ci abitano.
– Curator : i biologi della situazione, i pioneri che studiano a fondo la fauna e le nuove specie su Mira.
– Outfitters : ricerca e sviluppo nell’industria militare e nel mercato delle armi.
– Prospector : blade incaricati nel cercare risorse e beni primari di vario genere.
– Reclaimer : ricerca dei numerosi pezzi d’astronave sparsi per Mira soprattutto a causa dell’impatto dovuto al naufragio. Si tratta di una delle missioni principali della trama che si basa prettamente sul ritrovamento del centro vitale, necessario per la sopravvivenza della razza umana.
Insomma ce n’è per tutti i gusti, la scelta della divisione comporta successivamente nello specializzarsi in determinate missioni secondarie tra l’altro accettabili tramite il terminale Blade presente nel settore amministrativo. Indipendentemente dalla scelta della divisione, la campagna principale (ovvero i capitoli) e le numerosi missioni di intesa così come quelle secondarie accettate dagli NPC che popolano N.L.A sono praticamente le stesse per tutti. La storia principale si occupa chiaramente nel raccontare tutto quello che sta succedendo alla razza umana e alla lotta contro Xeno ostili che la vogliono distruggere, quest’ultimi gli autori della distruzione che ha interessato la terra durante la lotta contro gli altri alieni avversari. Per contro la campagna principale lascia aperta numerosi interrogativi sul ruolo dei personaggi principali, così come il carattere e il passato sulla terra prima della sua distruzione. In un ruolo sussidiario subentrano quindi le missioni di intesa che sono dedite nello spiegare i retroscena e la caratterizzazione dei personaggi principali. Chiaramente queste particolari quest sono numerose e possono essere accettate in tutti i settori di N.L.A, aumentando considerevolmente le ore di gioco. Anche le missioni secondarie tramite i personaggi non giocabili sono caratterizzate da una buona sceneggiatura, atte soprattutto a spiegare situazioni a livello generale : dai semplici problemi di vita quotidiana alle peculiarità delle specie aliene che vivono in pace con gli umani. Ebbene le ore richieste per completare quasi tutte le missioni disponibili sono parecchie. Il problema che si può presentare, o meglio, l’unico difetto che risalta è per contro una sorta di ripetitività negli obbiettivi. Essendo un JRPG i compiti non saranno poi così vari : abbattere mostri, ricerca di materiale e oggetti specifici, o infine la ricerca di NPC che si trovano in giro per Mira. Qui ci tengo quindi ad aprire la parentesi MMO, genere che in parte è stato voluto introdurre in parte in un JRPG come Xenoblade Chronicles X. Quindi essendo l’esplorazione e la vastità del mondo di gioco un elemento principale del titolo, il rischio di cadere nel fenomeno del grinding è inevitabile. Seppur la sceneggiatura e la voglia di scoprire più a fondo i dettagli del mondo di gioco mantengono la volontà dell’utente di completare le suddette quest, la varietà degli obbiettivi purtroppo non è delle migliori. Difetto comunque alquanto marginale, se non di contorno, visto che un JRPG con un’influenza MMO non poteva prevedere altrimenti.
Missioni che devono essere svolte chiaramente sulla vasta mappa di gioco, quest’ultimo è l’oggetto di uno degli obbiettivi principali di Monolith Soft : l’esplorazione senza limiti. Xenoblade Chronicles offre ben cinque differenti continenti da esplorare per un totale di circa 400 kmq, una delle più grandi mappe mai create per Nintendo Wii U, se non contiamo il prossimo capitolo dedicato a The Legend of Zelda. L’espressione “senza limiti” non consiste quindi nella mera vastità delle location, ma anche per tutta la questione dei caricamenti che sono praticamente inesistenti, oltre alla possibilità di andare ovunque il giocatore voglia. Per contro una grande mappa spesso comporta solo il nulla vedendo alcune produzioni del passato, caratterizzata da grandi distese non popolate dalla IA o addirittura troppo statici senza una particolare attività. Si può tuttavia stare tranquilli : non è il caso di Xenoblade Chronicles X. Tramite l’ausilio del Wii U Gamepad, che costituisce una vera e proprio mappa dalle caratteristiche tipiche dei radar, il giocatore può esplorare qualsiasi quadrante e scrutarne tutti dettagli nascosti, più nello specifico spaziano da parti della nave spaziale White Whale a nuovi elementi biologici, oltre a scoperte archeologiche legate al passato del pianeta Mira. Queste scoperte appunto possono essere rilevate cercando i dettagli sul secondo schermo del Wii U Gamepad, tramite la tool frontiernav. Inoltre la loro presenza viene marcata anche tramite la minimappa piazzata sulla destra nel televisore, seguendo un quadrato giallo senza riempimento. Il frontiernav rappresenta una tool fondamentale per godere appieno dell’esperienza esplorativa di Xenoblade Chronicles, quest’ultimo infatti offre diversi dettagli dei numerosi “esagoni” che compongono i continenti di Mira; dettagli sbloccabili solo se si piazzano delle sonde sul terreno del pianeta in specifici punti illuminati da un fascio di luce che si erge verso il cielo. Effettuando ciò il frontiernav non solo sbloccherà tutte le informazioni disponibili in tutti i quadranti limitrofi, ma offre anche dei punti di spostamento rapido atti a rendere più efficienti gli spostamenti. La gestione di queste sonde avviene sempre e comunque tramite secondo schermo, tramite una seconda schermata accessibile toccando lo schermo del Wii U gamepad. La mappa cambierà quindi visualizzazione mostrando il numero di sonde piazzate e la loro tipologia d’appartenenza. La categoria d’appartenenza aumenta quindi la variabilità delle sonde in questione esercitando dei determinati compiti : dall’estrazione del miraniun al guadagno dei crediti (valuta del gioco), dagli effetti benefici in battaglia ai malus inflitti ai mostri in quel determinato settore composto da diversi esagoni. Insomma il sistema delle sonde, se sfruttato a dovere, offre dei bonus e dei guadagni accessori non trascurabili, che si aggiungono alle numerose missioni secondarie presenti nel terminale Blade atti nell’ottenere più velocemente crediti e punti esperienza. Comprendere tutto il sistema che è stato appena spiegato non è una cosa particolarmente semplice durante le prime ore di gioco, ma con un po’ di tempo e una ricerca più approfondita sfruttando le istruzioni di gioco aiuta il giocatore a come gestire il tutto senza troppi problemi.
L’elemento esplorativo di Mira non si focalizza solo nel piazzare sonde e scoprire i diversi elementi sconosciuti all’uomo, ma è anche ammirare un mondo veramente vasto che vive secondo le leggi del suo particolare ecosistema definito da Monolith Soft. In altre parole vale a dire la presenza di mostri in determinate location, al cambiamento del giorno e della notte così come le variazioni climatiche che influiscono su determinati bonus delle battaglie, che possono essere dalla nebbia alla pioggia, o le tempeste di sabbia del continente di Oblivia. Il tutto chiaramente in tempo reale e senza intaccare sulle performance puramente tecniche del titolo. Il giocatore può quindi veramente ammirare tutto questo che si sposa con lo stile artistico adottato nel suo insieme, in cui gli sviluppatori dimostrano una grande perizia nella pura caratterizzazione. Nel nostro caso siamo rimasti veramente stupiti dalla folta foresta di Noctilum, o l’immenso deserto di Oblivia, vuoto nelle sue distese ma pieno di vita per quanto riguarda l’elemento della caccia. Ottimo anche il viaggio fra un continente e l’altro grazie anche alla presenza dei punti di riferimento come precedentemente accennato…ma niente batte l’utilizzo degli Skell. Quest’ultimi non sono tuttavia disponibili fin da subito, ma solo completando un certo numero di missioni primarie e secondarie così da sbloccare il test per il brevetto necessario a condurre questi imponenti Mecha. Lo Skell è qualcosa di veramente ben integrato in tutto il gameplay esplorativo di Mira, capaci di correre, trasformarsi in veicoli o addirittura volare al fine di godersi il panorama dall’alto. Non trascurabile inoltre il loro ruolo in battaglia, fondamentale per le battaglie aeree ma necessari per infliggere ingenti danni ai nemici.
Uno degli ultimi elementi RPG cardine di Xenoblade Chronicles risiede nella componente che interessa l’equipaggiamento, con la conseguente estensione per quanto riguarda l’elemento della personalizzazione che si traduce nella scelta dell’estetica del personaggio e la classe d’appartenenza. Anticipiamo quindi fin da subito la possibilità di creare il proprio avatar personalizzato tramite la tool messa a disposizione da Monolith Soft al primo avvio del software. Successivamente il giocatore è catapultato nel mondo di Mira e, purtroppo, abbandonato un po’ a sé stesso. Questo si ricollega al paragrafo precedente riguardante il funzionamento del sistema delle sonde, in cui la carenza di tutorial si fa alquanto sentire caratterizzando uno dei principali difetti di Xenoblade Chronicles X dopo il fenomeno grinding. Personalmente non lo vedo come un male visto la tematica del prodotto, la sopravvivenza stessa dell’umanità impone al giocatore una sorta di terapia d’urto che si esprime nella conclusione seguente : arrangiati, combatti e sopravvivi. Non vengono quindi spiegati il funzionamento delle differenti tecniche, così come i ruoli appartenenti ad ogni singola classe disponibile. In breve per quest’ultime possiamo tuttavia già donare una brevissima sintesi sul ruolo delle differenti classi durante il combattimento :
– Ariete : il tank della situazione, classe abbastanza standard che da il via al ruolo prediletto da chi ama le classe con numerosi punti vita (PV) e un buon equilibrio fra attacco e difesa.
– Doppia Lama : per chi ama l’azione nuda e cruda, la classe dedita al DPS (Damage per second) e, quindi, nell’infliggere il più grande ammontare di danni contro i nemici.
– Sicario : possiamo denominarlo healer o anche supporter, quest’ultimo dona il suo supporto al party a debita distanza con tecniche di giuarigione, bonus vari e numerosi malus contro i mostri. È una delle più ardue da saper controllare e anche la meno gettonata fra i gamer.
Preparatevi tuttavia a spulciare per bene il manuale di istruzione così da trovare la giusta voce inerenti alle differenti modalità d’azione. A titolo d’esempio i colori assegnati alle tecniche pervia degli effetti prodotti in battaglia, o alle abilità secondarie passive che influiscono su determinate statistiche e non solo (come l’aumento dei PV o del potenziale) e, per finire, l’urlo del guerriero. Tuttavia per chi non fosse nuovo alle produzioni di Monolith Soft, nell’insieme Xenoblade Chronicles X non offre un gameplay del combattimento differente dal suo predecessore, anzi, il sistema di battaglia è lo stesso e ciò comporta una giocabiltà ben collaudata, lo stesso discorso si può estendere alla gestione dell’equipaggiamento. Le uniche differenze sostanziali che influiscono in modo non indifferente sull’esperienza di gioco è appunto l’urlo del guerriero, che si attiva utilizzando determinate tecniche su richiesta dei compagni del party : rilasciando degli effetti specifici sul campo di battaglia come ad esempio il recupero dei PV. A questo si unisce il nuovo sistema di puntamento sui nemici che permette al giocatore di prendere di mira una determinata parte che, se portata a zero punti vita, sarà distrutta lasciando al suo posto materiale dedito alla creazione di nuovo equipaggiamento…sulla falsariga di Monster Hunter. Sì, perché in Xenoblade Chronicles X non è solo presente dell’equipaggiamento standard da acquistare presso un terminale dedicato ma anche un altro con il compito di offrire le opzioni di creazione di nuove armi e armature, in aggiunta a numerosi potenziatori da incastonare in quest’ultimi apportando determinati effetti in battaglia (com’era stato adottato in Xenoblade Chronicles).
Infine concludiamo la recensione sulla questione multiplayer, ultimo punto che rende l’esperienza di Xenoblade Chroncles X praticamente infinita. Non appena il titolo verrà avviato è richiesto al giocatore di scegliere il gruppo d’appartenenza, la prima scelta (gruppo di recupero del centro vitale) infatti consiste in un’esperienza single player con l’influenza del multiplayer passivo, la seconda si basa sul completamento di missioni fino a un massimo di quattro giocatori. La terza scelta è la medesima della seconda ma offre un multiplayer attivo solo con gli amici registrati tramite Nintendo ID presenti nella lista della console. Il multiplayer passivo è sempre attivo e permette di incrociare gli altri giocatori sparsi per i continenti di Mira, ma controllati dalla CPU. In altre parole possono essere reclutati nel party se, chiaramente, c’è uno slot disponibile, o domandare supporto della divisione d’appartenenza. Inoltre sullo schermo della televisione, in basso a destra, sono disponibili diversi obbiettivi da portare a termine guadagnando determinate ricompense. Quest’ultimo è gestito in tempo reale dove il suo completamente si basa sulle azioni degli altri giocatori, possono prenderne parte fino a 32 giocatori. Il multiplayer attivo invece consiste solamente nel completare le missioni in un team composto da quattro giocatori, per contro non mi risulta presente un sistema alla MMORPG in cui si vedono chiaramente gli altri giocatori vagare per le mappe. Purtroppo non siamo stati in gradi di testare veramente a fondo le missioni di gruppo, visto che gli orari in cui potevano essere completate non erano sempre e spesso comodi da gestire.
Penso che sia abbastanza chiaro che Xenoblade Chronicles X è un gioco mastodontico, caratterizzato da una quantità di contenuti impressionante. Non solo la longevità per completare tutto al 100% è veramente fuori di testa, ma anche per quanto riguarda il lavoro di ottimizzazione e la qualità dedicata a un titolo che, purtroppo, resterà di nicchia. Xenoblade Chronicles X è, a mio modo di vedere, un vero capolavoro tra i giochi usciti di recente. Giochi di ruolo di questo calibro non si vedevano da anni… senza nulla togliere alla concorrenza occidentale come titoli dal calibro di The Witcher o Fallout. Per contro Xenoblade Chronicles X si piazza ben al di sopra, visto la qualità perfetta del sistema di battaglia e l’esplorazione. Il giocatore non si stancherà mai quindi di scoprire sempre a fondo il background dei personaggi e tutto il sistema di relazioni sociali fra loro, un diagramma impressionante disponibile nel menu start che va un po’ a compensare la questione del grinding. Le possibilità sono infinite, resta solo all’utente esplorare fino in fondo il pianeta di Mira.
Ciao Ardral, posso chiedere la tua opinione in merito a un grosso difetto che ho riscontrato?
Tutti i testi e i menu sono veramente troppo minuti.
Ci vedo benissimo e ho un 52 pollici ma ho veramente difficoltà a vedere quel che c’é scritto.
Tu no?
Ciao 🙂
se devo essere sincero la grandezza del font non è mai stato un problema (e sono con un 32 pollici), sarà che sono abituato a giocare con scritte più piccole come Xenoblade Chronicles su Wii come pure The Last Story. Ho provato a guardare le opzioni ma purtroppo non si può aumentare la grandezza del font.
Se per te è troppo piccolo mi dispiace, non è effettivamente godibile e potrebbe costituire un grosso difetto…purtroppo se non è modificabile si può fare poco.